Dziwisz: gli insegnamenti di Giovanni Paolo II sulla pace oggi più che mai attuali
Don Andrea Vena e don Paweł Rytel-Andrianik - Città del Vaticano
Il 22 ottobre la memoria liturgica di san Giovanni Paolo II coincide con l’anniversario dell’inizio del suo pontificato. Quel pontificato che il 22 ottobre 1978 fu avviato dalle memorabili parole: “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!”. Il cardinale Stanisław Dziwisz, segretario personale di Wojtyla per ben 39 anni, parlando a Radio Vaticana - Vatican News sottolinea che l'insegnamento del Pontefice polacco "oggi è più che mai attuale, viste le guerre in corso in Ucraina e in Medio Oriente”.
"Ha fatto di tutto per la pace"
San Giovanni Paolo II è stato un difensore della vita ad oltranza. "Non è mai troppo tardi per comprendersi e per continuare a trattare. Riflettere sui propri doveri, impegnarsi in fattivi negoziati non significa umiliarsi, ma lavorare con responsabilità per la pace", affermava nell’Angelus del 16 marzo 2003, prima dell’imminente guerra in Iraq. Dziwisz lo ricorda, sottolineando che il Papa ha fatto di tutto per la pace nel mondo. Anche le celebri parole nella Messa di inizio pontificato, l'invito cioè a non avwere paura sono, secondo il cardinale, “il programma di ogni giorno, sempre attuale per la Chiesa e per il mondo odierno, per le persone individuali e per i diversi ambienti”.
La difesa della vita
Con riferimento all’insegnamento di Giovanni Paolo II che abbracciava la questione della pace, la difesa della vita, il rispetto dei lavoratori, il richiamo a coltivare l'alta vocazione della politica, la valorizzazione del genio femminile, l'Eucarestia e la divina misericordia, il cardinale Dziwisz ringrazia Papa Francesco in particolare per la sua difesa della vita: “Siamo felici per le parole che ha pronunciato il Santo Padre Francesco a Bruxelles” in difesa della dignità della persona umana dal suo inizio alla fine naturale della vita.
Papa Francesco e Giovanni Paolo II
Proprio Papa Francesco ha ricordato il suo predecessore in diverse occasioni, una delle più recenti nell’introduzione al libro “La meta è la felicità”, edito in italiano, che riporta 366 scritti quasi tutti inediti del periodo risalenti a prima dell’inizio del pontificato di Wojtyła. “Abbiamo particolarmente bisogno del suo esempio e della sua paternità, ma non si può comprendere fino in fondo San Giovanni Paolo II se non si conosce Karol Wojtyla”, ha scritto Francesco. Dziwisz richiama le parole del Papa regnante per evidenziare il legame tra i due e ricordare che fu proprio Giovanni Paolo II a nominare padre Jorge Mario Bergoglio “al ministero di pastore della Chiesa in Argentina e in seguito lo ha anche creato cardinale”. Il porporato infine incoraggia tutti a ricercare la verità e la guida sicura nell’insegnamento di ogni Papa, in quanto successore di Pietro.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui