Hollerich: per capire la sinodalità leggere i colloqui del Papa coi gesuiti
Roberto Paglialonga - Città del Vaticano
«Quello che mi colpisce è il linguaggio della concretezza che il Papa usa nel dare risposte universali, ma non universaliste o assolute, alle domande che gli vengono poste». È quanto afferma in una dichiarazione ai media vaticani il cardinale Jean-Claude Hollerich, arcivescovo del Lussemburgo, e relatore generale del Sinodo dei Vescovi, a margine della presentazione oggi pomeriggio, 3 ottobre, presso la Curia generalizia della Compagnia di Gesù a Roma, del libro di padre Spadaro "Sii tenero, sii coraggioso". Il volume, edito da Garzanti e Libreria Editrice Vaticana, raccoglie le conversazioni di Francesco con i confratelli gesuiti nel corso dei suoi viaggi apostolici.
Il dialogo e il discernimento
Oltre a Hollerich, tra i relatori della presentazione Monica Maggioni, già presidente Rai e oggi responsabile della direzione editoriale per l’offerta informativa della stessa tv pubblica italiana, e l'autore Spadaro, sotto-segretario del Dicastero vaticano per la cultura e l’educazione e direttore de “La Civiltà cattolica” dal 2011 al 2023. "Le riflessioni del Papa non chiudono, ma aprono al dialogo, e il dialogo a sua volta apre al discernimento. Così ci sprona sempre ad andare avanti, è bello sentire che lui ha fiducia in noi", ha detto Maggioni. Il discernimento, poi, “con la misericordia e la centralità dei poveri, è uno dei criteri di lettura di questo pontificato, uno dei suoi assi portanti. Assieme ad essi, mi piace sottolineare come il Papa metta anche poi la tenerezza”.
Capire la sinodalità
Il cardinale Hollerich ha fatto un riferimento a quanto avviene in questo mese di ottobre in Vaticano, dove è in corso la seconda sessione del Sinodo dei vescovi: "Questo libro, oltre a essere un invito ad andare con Francesco in giro per il mondo, a mettersi in cammino e percorrere la strada, è anche uno strumento per capire cosa il Papa pensa della sinodalità. Qui ci sono tutti i temi del Sinodo", che, sottolineava il Papa stesso in Canada, "non è un incontro politico né un comitato per decisioni parlamentari, ma l’espressione della Chiesa dove il protagonista è lo Spirito Santo".
I fondamentalismi e la terza guerra mondiale a pezzi
"Leggere le conservazioni con i suoi confratelli gesuiti – ha detto ancora Monca Maggioni – significa compiere un percorso assieme al Papa: un percorso per andare a ritrovare le 'sue' radici, all’interno della famiglia della Compagnia di Gesù. Ed è bello che Francesco faccia questa ricerca nei vari luoghi del mondo visitati, mostrando quasi un’esigenza di verificarsi ogni volta2. Poi ci sono gli scenari della politica internazionale, che emergono. In particolare, "il fondamentalismo, citato da Francesco in Myanmar nel 2017, ovvero una delle faglie che attraversano il mondo odierno e che si scontrano schiacciando però nel mezzo l’uomo". E le manifestazioni di una terza guerra mondiale a pezzi, espressione profetica coniata proprio dal Papa nel 2014. "Quei frammenti, quelle parti – ha sottolineato Maggioni – sembrano oggi ricomporsi tragicamente davanti ai nostri occhi".
Il “backstage” del pontificato
Con questi dialoghi il Papa ha di fatto inventato un nuovo genere letterario, ha affermato invece padre Antonio Spadaro, quello delle "parole pubbliche dette in privato". "Io ne sono stato il testimone", svela: "Stavo finendo una diretta per la Rai in Corea del Sud, quando l’allora organizzatore dei viaggi papali, Alberto Gasbarri, mi ha chiesto di seguirlo e con un elicottero sono stato portato alla Sogang University, dove era in corso appunto l’incontro del Pontefice con i gesuiti. Da quel 2014 è iniziato questo cammino: io registro, sbobino, trascrivo, e il Papa naturalmente rivede, ma non toglie quasi mai nulla".
In questi dialoghi, pubblicati sempre su La Civiltà Cattolica, "c’è un po’ il backstage del pontificato", ha chiosato Spadaro. In sostanza, "si tratta del primo momento, quasi sempre a metà dei viaggi apostolici, nel quale Francesco ha la possibilità di comunicare in itinere le emozioni che sta vivendo". All’interno di queste conversazioni, però, ha concluso il gesuita, "ci sono, e sono molto rilevanti, gli echi per la vita della Chiesa, le indicazioni alla Compagnia di Gesù per discernere rispetto a determinate scelte, le consolazioni e le desolazioni che egli si trova a vivere. Come mi ha detto una volta il filosofo Giovanni Reale, grande studioso di Platone, siamo davanti a una vera e propria dottrina orale".
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