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Il briefing conclusivo del Sinodo sulla sinodalità, in Sala Stampa vaticana Il briefing conclusivo del Sinodo sulla sinodalità, in Sala Stampa vaticana 

Hollerich: vorrei che tutti potessero fare l'esperienza positiva della sinodalità

Il cardinale relatore generale commenta ai media vaticani l'esperienza sinodale, dopo la conferenza di chiusura della seconda sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria sulla sinodalità. Osserva come i frutti dell'assise possano avere un impatto sulla vita quotidiana dei cattolici: con il tempo vedranno una Chiesa in cui contano, in cui i loro talenti sono importanti perché appartengono al popolo dei battezzati

Deborah Castellano Lubov - Città del Vaticano

“I cattolici con il tempo vedranno una Chiesa dove contano, dove sono importanti, dove i loro talenti, i loro doni, la loro esperienza di vita, sono importanti perché appartengono al popolo dei battezzati”. Così, il cardinale Jean-Claude Hollerich, Relatore del Sinodo, ai media vaticani dopo la conferenza stampa di chiusura del Sinodo sulla sinodalità.

Eminenza, che novità offre questo Sinodo?

La novità è che il Sinodo è un processo. Il Sinodo è iniziato nel 2021 e, di fatto, gli appuntamenti del 2023 e del 2024 sono stati solo la fase celebrativa di questo processo. Ora, noi ofriamo questo discernimento al Santo Padre che lo deve continuare, e il Santo Padre a sua volta lo ha rimandato a tutta la Chiesa, alle comunità locali. Quindi il processo continua anche se questa 16.ma Assemblea generale del Sinodo dei vescovi è terminata.

La conferenza stampa di chiusura del Sinodo
La conferenza stampa di chiusura del Sinodo

Che impatto ha il Sinodo per la vita quotidiana dei cattolici?

Probabilmente non vedranno un cambiamento immediato, perché i cambiamenti hanno bisogno di tempo e lo Spirito Santo ha bisogno di tempo perché deve convertire i nostri cuori. Questo normalmente richiede tempo perché noi opponiamo resistenza. Ma con il tempo vedranno una Chiesa in cui contano, in cui sono importanti, in cui i loro talenti, i loro doni, la loro esperienza di vita, sono importanti perché appartengono al popolo dei battezzati. Appartengono al Popolo santo di Dio e, con il Catechismo e la Cresima, hanno ricevuto una missione. E questa missione la svolgiamo insieme come Chiesa, comunità locale, piccola comunità, parrocchia, diocesi e oltre.

Desidera aggiungere altro, Eminenza?

Per me è stata una gioia e un onore aver potuto partecipare a questo Sinodo, e vorrei che tutti potessero fare l'esperienza positiva che ho fatto io della sinodalità.

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27 ottobre 2024, 15:56