Foto storica tratta dall'archivio di Propaganda Fide Foto storica tratta dall'archivio di Propaganda Fide  (Fondo Fotografico Agenzia FIDES)

I reperti audiovisivi missionari, quando l'apostolato è un patrimonio in pellicola

Alla vigilia del convegno internazionale sull’argomento in programma domani presso la Casina Pio l’Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, monsignor Angelo Zani, parla delle fonti audiovisive custodite presso enti religiosi che consentono di scoprire "dimensioni finora sconosciute della vita della Chiesa nel suo impatto con culture e contesti sociali diversi”

Eugenio Bonanata - Città del Vaticano

Le istituzioni incoraggiano la valorizzazione del patrimonio audiovisivo custodito presso gli archivi degli enti e delle congregazioni religiose impegnate nelle missioni. A ribadirlo è l’archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa, monsignor Angelo Zani, in una nota diffusa alla vigilia del convegno internazionale in programma domani presso la Casina Pio IV dal titolo ‘Cinema e missione. Fonti audiovisive e storia delle missioni cattoliche’.

Per il presule “il dialogo tra il patrimonio storico conservato nell'Archivio Apostolico e le collezioni della Biblioteca Vaticana e le fonti audiovisive circa il cattolicesimo e soprattutto la sua prospettiva missionaria, consente di scoprire e valorizzare dimensioni finora sconosciute della vita della Chiesa nel suo impatto con culture e contesti sociali diversi”. Non è un caso che proprio la Biblioteca Apostolica Vaticana, assieme all’Archivio Storico di Propaganda Fide,  figuri tra i player che hanno collaborato all’iniziativa su impulso della Fondazione Memorie Audiovisive del Cattolicesimo (MAC), l’Università Telematica Internazionale Uninettuno e il Centro di ricerca CAST (Catholicism and Audiovisual Studies).

Operazione di salvataggio di un patrimonio

Un’occasione per favorire la riflessione sull’argomento chiamando a raccolta soprattutto i responsabili di archivio e dunque figure in prima linea su questo fronte. “Durante la giornata - precisa Gianluca della Maggiore, professore all’Università Telematica Internazionale Uninettuno e direttore del centro di CAST - si alterneranno al tavolo numerosi relatori, di varie parti del mondo (tra cui Canada, Stati Uniti e Belgio) e di svariate congregazioni, che mostreranno anche filmati inediti capaci di rendere tangibile l'importanza di avviare in modo strutturale una vasta operazione di salvataggio di questo patrimonio”.

L’agenzia Fides ricorda che nella sessione mattutina del convegno figura anche la relazione di don Flavio Belluomini, Archivista del Dicastero per l’Evangelizzazione, dedicata al patrimonio fotografico della stessa Agenzia Fides conservato nell’Archivio Storico di Propaganda Fide. La storia missionaria parte notoriamente e convenzionalmente da qui e si articola in una lunga esperienza documentale che riflette l’attenzione della Chiesa nei confronti di culture lontane.

Fotogrammi dalle periferie del pianeta

“La questione più trattata riguarda la capacità della Chiesa di Roma di far sentire la propria presenza anche nei luoghi più distanti e periferici del globo”, spiega Andrea Pepe, del Centro di ricerca CAST, anticipando l’argomento della sua relazione. Sarà incentrata sulla rubrica ‘Quadrante Missionario’ dei cinegiornali ‘Roma nel Mondo’, una produzione della San Paolo Film, realizzata tra il 1955 e il 1960, e recentemente digitalizzata nell’ambito di un progetto condotto dal CAST di Uninettuno in collaborazione con l’Archivio storico della San Paolo, l’Archivio Storico dell’Istituto Luce, la Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura e con un finanziamento della SIAE.

Alcuni di questi video, ad esempio, ritraggono i missionari in Alaska che utilizzano le slitte per raggiungere le comunità più disparate oppure le suore che giocano a baseball in Canada per entrare maggiormente in sintonia con le persone del posto. “Una vasta e variegata attività di apostolato - prosegue Pepe - che permetteva al cattolicesimo di permeare anche società caratterizzate da usi e costumi completamente differenti da quelli a cui gli spettatori erano maggiormente abituati”.

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14 ottobre 2024, 17:12