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Emilce Cuda (seconda da sinistra) alla COP16 di Cali in Colombia (ottobre 2024) Emilce Cuda (seconda da sinistra) alla COP16 di Cali in Colombia (ottobre 2024) 

Emilce Cuda: alla COP16 sulla biodiversità per difendere anche la vita dei popoli

Il segretario della Pontificia Commissione per l'America Latina ha partecipato ad alcuni incontri promossi nell'ambito della Conferenza internazionale sulla biodiversità, in corso a Cali, in Colombia, portando il messaggio di Papa Francesco sulla cura del Creato ma anche sul diritto delle popolazioni emarginate a prendere parte alle decisioni dei governi

Vatican News

Emilce Cuda, segretario della Pontificia Commissione per l'America Latina, ha partecipato in questi giorni ad alcuni eventi nel contesto della COP16, la Conferenza delle Parti della Convenzione sulla biodiversità, in corso a Cali, in Colombia (21 ottobre-1 novembre) sul tema "Pace con la Natura”. Si tratta di un appuntamento internazionale istituito nel 1992 al Vertice della Terra di Rio de Janeiro con l’obiettivo di proteggere gli ecosistemi terrestri e marini nella loro ricchezza e varietà. Emilce Cuda ha portato alla Conferenza il messaggio di Papa Francesco affermando che tutti i popoli, in particolare quelli emarginati, hanno il diritto di partecipare alle decisioni dei governi. 

Emilce Cuda, qual è il significato della sua presenza a Cali?

La mia partecipazione alla COP16 risponde alla richiesta del Santo Padre di diventare una Chiesa in uscita. La vicepresidente della Colombia, Francia Márquez, quasi un anno fa ha visitato Papa Francesco chiedendo il suo sostegno per la promozione integrale delle persone di origine africana in America Latina e nei Caraibi. Questo è il motivo per cui sono venuta a Cali. Ho iniziato un dialogo con loro e oggi sono qui, invitata dalle Nazioni Unite e dal governo della Colombia.

A quali incontri ha partecipato?

Ho partecipato giovedì 24 ottobre al “Forum Internazionale Afro-discendenti" insieme alla vicepresidente della Colombia e al rappresentante dell'Onu, parlando dell'insegnamento di Francesco espresso nella Laudato si' e in Fratelli tutti, ma anche in Querida Amazonia, un vero inno alla biodiversità. Ho proposto, come sfida, di rendere visibile il volto sociale della crisi ambientale e della crisi della biodiversità. Ho sottolineato che, a partire dal magistero sociale cattolico, non difendiamo solo la vita delle specie animali e vegetali, ma anche quella dei popoli. Ciò significa insistere sulla partecipazione delle popolazioni indigene e afro-discendenti ai tavoli decisionali sull'uso e l'abuso delle risorse naturali. Il mio messaggio si è concentrato sul fatto che solo l'amore può portare al riconoscimento della dignità umana per facilitare questa partecipazione con il diritto di prendere decisioni che riguardano tutti i popoli.

Ha partecipato anche ad altri eventi?

Sì, ho partecipato anche ad altri due eventi che hanno voluto promuovere una vita buona e dignitosa per la comunità afro. Uno, nell'ambito del dialogo interreligioso, su come prendersi cura insieme della biodiversità, organizzato dall'Università di Oxford e da Ecocitizen. Un altro su come sostenere il lavoro di cura della biodiversità delle popolazioni afro e indigene attraverso nuovi strumenti economici, come i crediti per la biodiversità. L'evento è stato organizzato dalla Banca interamericana di sviluppo (BID) e da Conservation International.

Sono stati utili questi eventi?

Sì, grazie ai dialoghi che si sono generati in questi eventi internazionali, siamo riusciti a trovare un accordo sul finanziamento delle attività ecclesiali per la cura della natura e della cultura di questi popoli.

Il messaggio del Papa è stato ben accolto …

Sì. È motivo di orgoglio per tutta la Chiesa cattolica che il messaggio del Santo Padre sia accolto in modo “concreto” da governi, imprese e istituzioni finanziarie, affinché la conversione culturale possa avvenire in modo giusto.

Emilce Cuda alla COP16 di Cali, in Colombia
Emilce Cuda alla COP16 di Cali, in Colombia

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25 ottobre 2024, 17:30