Induisti e cristiani, promuovere l’armonia in mezzo alle diversità
Vatican News
Induisti e cristiani promuovano l’armonia in mezzo alle diversità e malgrado le differenze, per contrastare "il fondamentalismo religioso, l'estremismo, il fanatismo, il razzismo e l'ipernazionalismo" che "in diverse parti del mondo sono alcuni esempi di ideologie che distruggono l'armonia e danno origine al sospetto, al pregiudizio, alla diffidenza, all'odio e alla paura tra le persone, impedendo loro di creare legami che sostengano la fraternità umana e l'amicizia sociale". È quanto afferma il Dicastero per il Dialogo Interreligioso nel tradizionale messaggio alla comunità induista del mondo che celebra il Deepavali, la "festa delle luci", il 31 ottobre di quest'anno. Nel messaggio a firma del cardinale Miguel Ángel Ayuso Guixot, prefetto del Dicastero, e del segretario monsignor Indunil Janakaratne Kodithuwakku Kankanamalage, il focus è tutto sulle diversità, intesa come ricchezza ma che, purtroppo nel mondo di oggi viene vista come pretesto per i conflitti.
Diversità rifiutata
"Le nostre città e nazioni stanno diventando sempre più eterogenee", si legge nel messaggio, "persone di culture, religioni, etnie, lingue e ideologie diverse vivono fianco a fianco, per scelta o per caso, in quasi tutto il mondo. Questa diversità è vista da molti come una grande fonte di crescita, apprendimento e arricchimento reciproci. Allo stesso tempo, in alcune parti del mondo, essa viene anche rifiutata perché è vista come una potenziale minaccia all'armonia, suscettibile addirittura di sfociare in un conflitto".
Costruire l'armonia
Il Dicastero offre quindi alcune riflessioni su come cristiani e induisti possano promuovere l'armonia in mezzo alla diversità e nonostante le differenze. Si parte dalla storia che mostra come "gli esseri umani hanno sempre avuto difficoltà a vivere in armonia. In effetti, ciò è avvenuto ogni volta che ci sono state diversità e differenze tra i popoli, sfociate talvolta in manifestazioni di resistenza sia ostile che meno esplicita". La diversità, quindi, "sollecita gli sforzi per costruire l'armonia"; inoltre, "i semi dell'armonia possono essere seminati e raccolti solo attraverso “il rispetto della diversità, offrendo a tutti opportunità di avanzamento e di integrazione sociale”.
Ideologie discriminanti
"Nel disegno divino, la diversità e le differenze non sono intese come una minaccia per l'esistenza di nessuno, ma come un dono per una coesistenza armoniosa. Sono mosaici relazionali di un edificio pluriforme in cui possono convivere esseri umani di ogni colore, credo e cultura. Inoltre, mostrano la nostra comune umanità in espressioni molteplici. Ci arricchiscono e rispettano la diversità", sottolinea il testo. "Purtroppo - aggiunge - la visione divina della promozione dell'armonia attraverso il potere di Dio stesso, nella diversità e per mezzo di essa, è soppiantata da ideologie che favoriscono l'esclusione, la discriminazione e il conformismo sia a livello individuale che collettivo".
L'"immenso potenziale" delle religioni
"È più che mai necessario - si afferma ancora - riscoprire il disegno divino sull'umanità e alimentare nelle nostre comunità, città e Paesi lo spirito di fraternità che accomuna tutti come figli di Dio e come fratelli e sorelle. In questo modo, saremo in grado di costruire ponti e di sconfiggere ogni forma di disagio e disarmonia morale, economica e sociale". Si tratta di "uno sforzo collettivo da parte di tutti" - individui, famiglie, istituzioni educative, media, comunità e nazioni - perché, si legge, "tutti devono lavorare per abbattere gli stereotipi, promuovere l'empatia, la sensibilità e il rispetto per chi è diverso da noi". Le religioni, conslude il messaggio, hanno "l'immenso potenziale" di creare "condizioni favorevoli all'armonia nella società, tutti i responsabili religiosi hanno il sacro dovere di incoraggiare i loro adepti a lottare per l'armonia".
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