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Il briefing sui lavori del Sinodo nella Sala Stampa della Santa Sede Il briefing sui lavori del Sinodo nella Sala Stampa della Santa Sede 

Sinodo, un’assemblea che abbraccia il dolore di chi soffre per la guerra

Nel briefing di oggi, 7 ottobre, sui lavori del Sinodo dei Vescovi, è stato condiviso lo stile di preghiera e di commossa vicinanza dei partecipanti alle popolazioni del Medio Oriente. “La Chiesa deve costruire ponti ed essere essa stessa ponte” ha detto il cardinale Gracias. C’è un ascolto più attento quest'anno, ha sottolineato suor Barron, Uisg, che per le donne in ambito ecclesiale vede "tante possibilità e opportunità di leadership, ma bisogna esplorarle e valutarle”

Tiziana Campisi - Città del Vaticano

I lavori del Sinodo stamani in Aula Paolo VI, con 351 partecipanti, “sono stati preceduti da una preghiera e un momento di partecipazione commossa al dolore delle persone che in Medio Oriente stanno soffrendo a causa della guerra, in una giornata quella di oggi, 7 ottobre, drammaticamente simbolica”. Lo ha reso noto Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la comunicazione e presidente della Commissione per l’informazione, nel briefing per i giornalisti nella Sala Stampa della Santa Sede iniziato alle 13.30 e introdotto dal vice direttore Cristiane Murray. Il Papa - è stato ricordato durante l’incontro con la stampa - ha inviato una Lettera ai cattolici del Medio Oriente “in questo giorno triste”. E, in apertura dei lavori, ha riferito Ruffini, il cardinale Grech ha ricordato che proprio oggi è “una giornata di preghiera e digiuno”, per volontà del Papa, sulla scia spirituale del Rosario per la pace recitato, ieri, a Santa Maria Maggiore. “Preghiera, digiuno ma anche carità” ha rilanciato Ruffini, ricordando che il cardinale elemosiniere Konrad Krajewski ha preso la parola stamani in Aula annunciando, per oggi pomeriggio, una raccolta - che non terminerà oggi – di fondi destinati in particolare alla parrocchia di Gaza e al parroco, padre Gabriel Romanelli, “che il Papa chiama ogni giorno per testimoniare la sua vicinanza a chi soffre”.

Lo stile del buon samaritano

Il prefetto del Dicastero per la Comunicazione ha informato che il cardinale Grech ha rimarcato la partecipazione al Sinodo di 9 dei 21 nuovi cardinali annunciati ieri dal Papa. Sono: Luis Gerardo Cabrera Herrera, Tarcisio Isao Kikuchi, Pablo Virgilio Siongco David, Ladislav Nemet, Jaime Spengler, Ignace Bessi Dogbo, Dominique Mathieu, Roberto Repole, Timothy Peter Joseph Radcliffe.

Ruffini ha fatto, quindi, riferimento alla meditazione tenuta dalla benedettina Ignazia Angelini e alla relazione svolta dal cardinale relatore generale Jean-Claude Hollerich sul Modulo II dell’Instrumentum laboris. In particolare, ha detto, “madre Ignazia ha esortato a vivere il cammino della Chiesa sinodale facendosi ispirare dalla pagina evangelica del buon samaritano. Il samaritano, ha detto, diventa simbolo di un cammino sinodale, un approccio che abbraccia l’umiltà e la compassione”. E “questo porta la Chiesa ad abbracciare una missione radicalmente nuova, guidata dalla misericordia e dalle relazioni autentiche”. Quindi “un accento forte sulla conversione non solo individuale ma delle relazioni per passare a un modello diverso di Chiesa sinodale”.

I lavori in Aula

Il cardinale Hollerich, a sua volta, “ha collegato la riflessione sulle relazioni al tema della pace e ha delineato la struttura del Modulo II che prevede un approfondimento sulle relazioni come fondamentali per la Chiesa sinodale” ha affermato Ruffini. Quindi il segretario speciale, padre Giacomo Costa, ha spiegato nel dettaglio il metodo di lavoro che, nel briefing è stato presentato ai giornalisti da Sheila Pires, segretaria della Commissione per l’informazione. La mattinata è poi proseguita con il confronto sinodale che caratterizzerà anche questo pomeriggio. Domani è prevista la quarta Congregazione generale, ha reso noto Pires: “L’assemblea ha in programma l’elezione dei membri della Commissione per la redazione del Documento finale, in base all’articolo 13 del regolamento interno. Poi verranno presentati i rapporti dei tavoli linguistici”. Seguendo il modello già adottato nella prima settimana, si voterà l’ordine del giorno per la discussione, quindi la giornata proseguirà con interventi liberi. Infine, Pires ha fatto presente che i primi due forum di teologia pastorale sono previsti per mercoledì pomeriggio sui temi: “Il popolo di Dio, soggetto della missione” e “Il ruolo e l’autorità del vescovo in una Chiesa sinodale”.

Un momento del briefing
Un momento del briefing

Il cammino sinodale in Asia

La Chiesa deve costruire ponti ed essere essa stessa ponte, per questo occorre avere attenzione per le diverse culture e religioni, coltivare il dialogo e la sinodalità. Il cardinale Oswald Gracias, indiano, arcivescovo di Bombay, membro del consiglio ordinario della Segreteria del Sinodo e anche del Consiglio dei cardinali, il gruppo di lavoro che Francesco ha istituito all’inizio del suo pontificato per essere coadiuvato nel governo della Chiesa, non ha dubbi, e al briefing di oggi, per l'aggiornamento sui lavori della seconda sessione della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi, nella Sala Stampa della Santa Sede, ha sottolineato che per avanzare nella sinodalità non si può fare a meno dell’interculturalità. D’altronde dopo il Concilio Vaticano II, ha aggiunto, l’accettazione e il rispetto dell’altro sono concetti ampiamente consolidati. Il porporato ha portato l’esempio del cammino sinodale in Asia, dove nel 2022 un’assemblea ha affrontato i temi oggi in discussione al Sinodo, rilevando la necessità di rinnovare la pastorale. Lavorare insieme e camminare insieme sono i punti chiave. Quanto al rispetto delle culture è essenziale per il cardinale Gracias, perché per costruire il Regno di Dio nei Paesi in cui ci sono diverse culture locali - e non per fare proselitismo – queste vanno valorizzate, non bisogna imporre nozioni o concetti, non verrebbero capiti, e per tale motivo serve essere sinodali.

Più fratellanza

Nel continente asiatico ci sono stati incontri fino al 2023, poi duecento vescovi si sono riuniti e si sono confrontati su rispetto delle religioni, movimenti laicali, consacrazione battesimale di ogni singolo individuo. Circa i rapporti con le altre fedi è cambiato il modo in cui ci si relaziona, “non le chiamiamo più le altre religioni, ma religioni vicine”, ha proseguito il porporato, insistendo sul fatto che occorre lavorare insieme. I vescovi asiatici hanno inoltre preso atto dell’importanza del mondo digitale e nel Sinodo vedono una prosecuzione del loro lavoro. “Sono sicuro che le cose andranno sempre meglio – ha detto arcivescovo di Bombay – che ci sarà più fratellanza e amore per la Chiesa”.

Un’unica famiglia

Monsignor Gintaras Grušas, presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee e arcivescovo di Vilnius si è soffermato invece su come è stata vissuta nella mattinata nell’assemblea sinodale la giornata di preghiera e digiuno per la pace nel mondo voluta dal Papa. Al Sinodo la vicinanza verso coloro che stanno vivendo le sofferenze e le difficoltà causate dalla guerra, come ad esempio in Medio Oriente e in Ucraina, fa sperimentare “che siamo tutti un’unica famiglia”, ha spiegato, “un’unica famiglia che prega per la pace e l’unità”. “Avere un dialogo è la nostra missione”, ha rimarcato il presule, che ha evidenziato la necessità di rafforzare i legami tra le Chiese, soprattutto con quelle che vivono momenti di difficoltà.

Un ascolto sempre più attento

Nel Sinodo sta crescendo l’ascolto reciproco, ha osservato suor Mary Teresa Barron, presidente dell’Unione Internazionale delle Superiori Generali, che ritiene migliorata la capacità di ascoltarsi l’un l’altro, la quale permette un maggiore discernimento sulle convinzioni altrui. E ascoltare porta anche ad avvicinarsi agli esclusi, agli emarginati. Da parte sua, la Uisg, come iniziativa sinodale, dal settembre 2023 ha dato vita a un ufficio dedicato proprio alla sinodalità, con un gruppo interculturale che punta a dare priorità all’ascolto e alle relazioni, per costruirne di migliori. L’intenzione è, soprattutto, di aiutare le periferie, ha precisato la religiosa, per questo si è lavorato in particolare su come proseguire il cammino della sinodalità in Siria, Libano, Russia, Ucraina, Vietnam, Myanmar e Indonesia. A suor Barron è stato chiesto quale spazio oggi possono avere le donne nella Chiesa: “ci sono tante possibilità e opportunità di leadership ma bisogna esplorarle, valutarle”. Dipende anche dalla prassi, perché in alcuni Paesi ci possono essere donne leader nella Chiesa e in altri no, ha asserito, ma non si guarda al ministero ordinato. E se è vero che ci sono donne che sentono la chiamata al sacerdozio, in questo ambito si toccano temi più ampi come quello della chiamata dello Spirito Santo ai ministeri che non argomento di questo Sinodo. Ma la donna è al centro dell’attenzione nella Chiesa, ha fatto notare il cardinale Gracias, riferendo che negli ultimi tre consigli dei cardinali, si è parlato del ruolo della donna nella Chiesa dal punto di vista teologico e pastorale. E a proposito di ministeri, carismi e vocazioni, monsignor Grušas ha rilevato che i ruoli di laici e famiglie possono essere espletati in maniera diversa nei vari luoghi e per questo il ruolo di uomi e donne deve essere valorizzato correttamente.

Il confronto con i Gruppi di studio

Sono state poi poste domande sul gruppo di studio relativo alle nomine dei vescovi e il cardinale Gracias ha chiarito che ci sono due gruppi sulla figura del vescovo, uno sul ruolo l’altro sul processo di nomina. “La figura del vescovo è fondamentale per la Chiesa e la sua nomina dovrebbe essere fatta nel modo migliore” ha affermato il porporato, informando che i due gruppi hanno cominciato a collaborare per questo ambito così vitale e importante per la Chiesa. Con i Gruppi di studio, ha specificato Ruffini, i membri dell’assemblea sinodale possono ad ogni modo interloquire e chi vuole può fornire contributi. L’idea, ha concluso l’arcivescovo di Bombay è “di ascoltare le persone, ascoltare e capire come migliorare la Chiesa nel suo complesso”.

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07 ottobre 2024, 17:30