L’imam Akkad: “Ayuso, un grande amico, votato alla fraternità e al dialogo"
Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano
Il cardinale Miguel Ángel Ayuso Guixot, con la sua storia personale a la sua profonda conoscenza, ha dato una grande spinta al dialogo interreligioso, rafforzandolo, e oggi la sua eredità e i suoi valori sono molto importanti. L’imam Nader Akkad, consigliere per gli Affari religiosi della Grande Moschea di Roma, ricorda con affetto e amicizia il porporato, prefetto del Dicastero per il dialogo interreligioso, morto ieri, 25 novembre a 72 anni, e sarà presente ai suoi funerali che avranno luogo domani. Il rapporto tra i due risale a molti anni fa, a quando Ayuso era preside del Pisai, il Pontificio Istituto di Studi Arabi, a Roma. Da allora seguirono molti altri incontri grazie ai quali Akkad ebbe l’opportunità di conoscere “un fratello, un amico, una persona con quale parlare arabo, poiché ne era gran conoscitore, con il suo passato in Egitto e Sudan. Era una persona veramente profonda, molto ispirata nel costruire ponti tra il mondo musulmano e il mondo cristiano cattolico”.
Una vita dedicata alla fraternità
Akkad ricorda il momento della fondazione, assieme a padre Stefano Cecchin, Presidente della Pontificia accademia mariana internazionale, della Commissione internazionale Mariana Musulmano Cristiana. “La presentammo al cardinale che ci augurò di andare avanti, con Maria che è una madre che unisce tutti. Le sue parole furono: ‘il manto di Maria che copre tutti noi fratelli’. E sono ricordi molto belli”. Akkad ne ricorda la creazione a cardinale, momento in cui venne rinnovata la loro amicizia. Una vita, quella del prefetto del Dicastero per il dialogo interreligioso, aggiunge l’imam, “dedicata alla fraternità, al dialogo islamo-cristiano”, senza tralasciarne la presenza ad Abu Dhabi per la firma del Documento sulla fratellanza umana da parte di Papa Francesco e del Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad al Tayyeb, “passi importanti” li definisce Akkad, ai quali una grande spinta è stata data anche dal cardinale scomparso, grazie alla “sua visione molto ampia, che cercava di mettere insieme tutti da fratelli”. Fu un “grande collaboratore del Papa”, la sua scomparsa crea molta commozione nei membri nella comunità musulmana della Grande Moschea di Roma che ha condiviso con il cardinale Ayuso lunghi anni “di amichevole e fruttuosa collaborazione sulla difficile via del dialogo islamo-cristiano”. “La sua figura di saggio studioso – è la conclusione dell’imam – di autentico uomo di fede, ci mancherà sempre”.
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