Un momento dell'incontro internazionale, dal 14 al 16 novembre, promosso dalla Biblioteca Apostolica Vaticana. Un momento dell'incontro internazionale, dal 14 al 16 novembre, promosso dalla Biblioteca Apostolica Vaticana.

Biblioteche in dialogo per promuovere cultura e pace

L’incontro internazionale “Conservata et Perlecta Aliis Tradere” promosso dalla Biblioteca Apostolica Vaticana e apertosi nella giornata del 14 novembre, è anche una speciale occasione per chiedere la fine dei conflitti che sconvolgono il mondo. Stefano Campagnolo, direttore della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma: le biblioteche sono luoghi di pace

Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano

Un patrimonio dell’umanità che permette alla Chiesa di dialogare con tutti. È questo il volto, scolpito a partire dal 15.mo secolo, con cui si mostra al mondo la Biblioteca Apostolica Vaticana. In questi giorni questa istituzione, nata nel cuore del Rinascimento, ospita l’incontro internazionale “Conservata et Perlecta Aliis Tradere. Biblioteche In Dialogo - Libraries In Dialogue”, apertosi nel pomeriggio del 14 novembre. 

All’inizio dei lavori il cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson ha ripercorso la storia della Pontificia Accademia delle Scienze, sede della prima sessione di lavoro. Monsignor V. Angelo Zani, archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa, ha poi salutato i rappresentanti di importanti e prestigiose biblioteche e ha ricordato gli snodi principali della cinquecentenaria storia della Biblioteca Apostolica Vaticana. Da diversi anni questa istituzione è cosciente dei mutamenti in atto - “Viviamo - come dice Papa Francesco - in un vero mutamento d’epoca” - ed è in questo contesto che è stato organizzato l'incontro internazionale in programma fino al 16 novembre. Si tratta di un dialogo basato fondamentalmente sull’ascolto e sullo scambio di esperienze.

Il patrimonio della Biblioteca Apostolica

Dopo il discorso introduttivo di monsignor Zani, è stato proiettato un breve filmato sulla storia della Biblioteca Apostolica Vaticana: un tuffo nella storia, ricco di immagini, per far luce su un patrimonio dell’umanità dove si raccolgono, si custodiscono e si mettono a disposizione degli studiosi documenti, libri e oggetti di inestimabile valore. Fin dalla sua fondazione, la Biblioteca Apostolica Vaticana realizza la cruciale missione di conservare e trasmettere questo straordinario scrigno del sapere umano. Tra questi tesori non ci sono solo libri e documenti. Il Medagliere Vaticano, ad esempio, conserva monete e medaglie di ogni epoca ed è uno dei più importanti al mondo. La Biblioteca apostolica Vaticana condivide la propria ricchezza anche in forme nuove. In particolare, il processo digitalizzazione ha reso possibile, per tutti, la consultazione in rete di migliaia di pagine. Dopo la proiezione del filmato i gruppi di lavoro, divisi per tavoli, si sono confrontati sui temi indicati nell'instrumentum laboris.

Il concerto per la pace

La prima giornata dell’incontro internazionale è proseguita con il concerto sulla pace del compositore libanese Omar Harfouk, nel Salone Sistino della Biblioteca Apostolica Vaticana. Nato in Libano alla fine degli anni '60, ha trascorso la sua infanzia sotto le bombe, con il pianoforte come unica ancora di salvezza. Il suo concerto per la pace, già eseguito nelle sedi dell’Onu e dell’Unesco, è un appello che vuole richiamare l'attenzione sui numerosi conflitti che ancora imperversano in tutto il mondo. “Quando suono Concerto for Peace - spiega Omar Harfouch - il mio desiderio è quello di diffondere 20 minuti di pace”.

Il pianoforte con cui si è esibito il compositore Omar Harfouk (© 2024 Biblioteca Apostolica Vaticana).
Il pianoforte con cui si è esibito il compositore Omar Harfouk (© 2024 Biblioteca Apostolica Vaticana).

Le biblioteche sono luoghi di pace

Sono diverse le voci che arricchiscono il dialogo dell'incontro internazionale promosso dalla Biblioteca Apostolica Vaticana. Stefano Campagnolo è il direttore della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma che insieme a quella di Firenze è una delle due istituzioni in Italia che hanno come compito principale quello di raccogliere e conservare tutte le pubblicazioni italiane.

Ascolta l'intervista a Stefano Campagnolo

Sono molteplici gli organismi internazionali che mettono a confronto varie biblioteche sotto diversi aspetti, ma questa iniziativa ha un valore eccezionale perché permette “di condividere esperienze, problematiche di istituzioni anche diverse ma selezionate per questo dialogo con grande cognizione”. Un dialogo, sottolinea inoltre Stefano Campagnolo, che è immerso anche nella storia. “Per la loro intrinseca natura - spiega il direttore della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma - le biblioteche, essendo istituzioni libere aperte a tutti, hanno questa dimensione democratica che non può non essere a favore della pace”. Le biblioteche sono “luoghi di pace” in cui si alimentano “la condivisione del sapere e il dialogo continuo tra i popoli”.

Gestire il cambiamento

All'incontro internazionale sono presenti anche isituzioni legate al mondo universitario. Giuseppe De Gregorio, professore di paleografia, ricorda che la Biblioteca Universitaria di Bologna è un organismo molto legato al corpo accademico dell’ateneo di quella città, l'Alma Mater, uno tra i più antichi d’Europa, che ha ricevuto nel 18.mo secolo un impulso consistente da Papa Benedetto XIV.

Ascolta l'intervista a Giuseppe De Gregorio

Questa iniziativa può rappresentare “un faro per il cambiamento. È un cambiamento d’epoca, non una epoca di cambiamenti”, come si è ricordato nel discorso di apertura di questo incontro. “La Biblioteca Apostolica Vaticana - ricorda Giuseppe de Gregorio - è in prima fila per guidare tutti noi in questo nuovo inizio” e per conservare, recuperare e aprire i nostri patrimoni al maggior numero possibile di persone. Questo incontro internazionale favorisce inoltre il dialogo tra grandi istituzioni facendo comprendere anche quali potranno essere “le prossime utenze” del mondo delle biblioteche.

Promuovere il bene comune

La missione delle biblioteche non è solo legata alla diffusione del sapere. Paolo Sirito, responsabile della Biblioteca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Milano, sottolinea la dimensione interdisciplinare di questo incontro. Un confronto che mette in dialogo biblioteche accademiche con istituzioni nazionali. L’elemento unificante è che “la conoscenza serve al bene comune”.

Ascolta l'intervista a Paolo Sirito

L’incontro promosso dalla Biblioteca Apostolica Vaticana è “un evento trasformativo”: “in poche occasioni - sottolinea Paolo Sirito - abbiamo avuto la possibilità di incontrare responsabili di biblioteche nazionali”. Un altro elemento distintivo di questa iniziativa è che non ci sono biblioteche più o meno importanti: “non esistono i primi della classe”. Si dialoga condividendo una risorsa: la volontà di costruire qualcosa di strategico per il bene comune.

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15 novembre 2024, 12:04