I vincitori del Premio Ratzinger 2024: il teologo irlandese Cyril O’Regan e lo scultore giapponese Etsurō Sotoo I vincitori del Premio Ratzinger 2024: il teologo irlandese Cyril O’Regan e lo scultore giapponese Etsurō Sotoo 

Premio Ratzinger 2024, il 22 novembre il conferimento a O’Regan e Sotoo

La cerimonia di premiazione del teologo irlandese e dello scultore giapponese si terrà nella Sala Regia del Palazzo Apostolico e a consegnare il riconoscimento sarà il segretario di Stato cardinale Parolin. Il 21 novembre all’Università Lumsa la presentazione del volume XIII dell’edizione italiana dell’Opera Omnia di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI: “In dialogo con il proprio tempo”

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

Cyril O’Regan, irlandese, professore di Teologia presso la Notre Dame University (USA), e il maestro Etsurō Sotoo, scultore giapponese che vive in Spagna, sono i vincitori del Premio Ratzinger 2024. La cerimonia di conferimento si terrà venerdì 22 novembre, nella Sala Regia del Palazzo Apostolico, con inizio alle 17 e sarà presieduta dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato di Sua Santità. Dopo il saluto di benvenuto da parte di padre Federico Lombardi, presidente della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, che assegna il premio nato nel 2011, seguirà la presentazione dei premiati da parte dell’arcivescovo Salvatore Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, e del cardinale Gianfranco Ravasi, presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura. I premiati prenderanno quindi la parola. Sono previsti intermezzi musicali a cura dell’Ensemble Falconieri (Musica Antica). La cerimonia sarà anche trasmessa in diretta sulla pagina Facebook della Fondazione.

Il teologo Cyril O’Regan

Cyril O’Regan, nato in Irlanda nel 1952, è professore di Teologia sistematica presso il Dipartimento di Teologia della University of Notre Dame (Indiana, USA). Ha compiuto studi di filosofia in Irlanda, poi il dottorato in Filosofia (1985) e quello in Teologia (1989) alla Yale University (USA). E’ stato professore dal 1990 alla Yale University, Department of Religious Studies, e dal 1999 alla Notre Dame University, Department of Theology. I campi principali dei suoi studi sono la Teologia sistematica e la Storia del cristianesimo. E’ autore di moltissimi articoli e diverse opere, fra cui: The Heterodox Hegel (1994); Gnostic Return in Modernity (2001); Theology and the Spaces of Apocaliptic (2009); Anatomy of Misremembering: Balthasar’s Response to Philosphical Modernity (2 Voll.); Newman and Ratzinger (pubblicazione in corso). Svolge un’intensa attività di docenza, molto apprezzata dagli studenti per il rapporto di attenzione del docente agli studenti. Ha dedicato diversi importanti articoli alla figura e all’insegnamento di Joseph  Ratzinger-Benedetto XVI.

Lo scultore Etsurō Sotoo

Il maestro Etsurō Sotoo, è nato a Fukuoka, in Giappone, nel 1953. Laureato in Belle Arti all’Università di Kyoto (Giappone), insegna in un primo tempo a Kyoto e Osaka. Nel 1978 visitando Barcellona è molto impressionato dalla costruzione della Basilica della “Sagrada  Familia” e chiede di lavorarvi come scultore, cominciando dalla Facciata della Natività, seguendo le istruzioni lasciate da Antoni Gaudí. Si converte al cristianesimo e viene battezzato. È un fervente devoto di Gaudí, impegnato anche per la sua causa di canonizzazione. Le sue opere principali sono in varie parti del tempio della “Sagrada Familia”, ma anche in altri luoghi  della Spagna, in Giappone e anche in Italia, dove ha realizzato nel 2015 l’ambone della cattedrale di Firenze, Santa Maria del Fiore. È il primo asiatico orientale e il primo scultore a essere insignito del Premio Ratzinger. Com’è noto, Papa Benedetto XVI ha consacrato la Basilica della “Sagrada Familia” nel corso di un viaggio a Barcellona nel 2010, manifestando alto apprezzamento per la figura e l’arte di Antoni Gaudí.

Il Premio Ratzinger: candidature e comitato scientifico

Il Premio Ratzinger è l’iniziativa principale promossa dalla Fondazione Ratzinger. Esso viene attribuito, secondo quanto stabilito dagli Statuti, a “studiosi che si sono contraddistinti per particolari meriti nell’attività di pubblicazione e/o nella ricerca scientifica”. Negli anni recenti, l’ambito dei premiati si è allargato anche alle arti esercitate con ispirazione cristiana. Le candidature per il Premio vengono proposte al Papa, per la sua approvazione, dal Comitato Scientifico della Fondazione, formato da cinque membri di nomina pontificia. Attualmente è costituito dai cardinali Kurt Koch (prefetto del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani), Luis Ladaria (prefetto emerito del Dicastero per la Dottrina della Fede), Gianfranco Ravasi (presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura), dell’arcivescovo Salvatore Fisichella (pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione) e da monsignor Rudolf Voderholzer (vescovo di Regensburg e presidente dell’Institut Papst Benedikt XVI).

La storia del Premio

Il Premio è stato attribuito annualmente, a partire dal 2011, ogni volta a due (eccezionalmente tre) studiosi. Con questa edizione, i premiati raggiungeranno in totale il numero di 30. Si tratta principalmente di personalità eminenti negli studi di Teologia dogmatica o fondamentale, di Sacra Scrittura, Patrologia, Filosofia, Diritto, Sociologia, o nell’attività artistica, nella musica, nell’architettura e ora anche nella scultura. A conferma dell’orizzonte culturale mondiale del Premio, le personalità insignite vengono da ben 18 Paesi diversi, nei cinque continenti: Germania (7), Francia (4), Spagna (3), Italia (2), Australia, Brasile, Burkina Faso, Canada, Estonia, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Libano, Polonia, Stati Uniti, Sudafrica, Svizzera. I premiati non sono solo cattolici, ma anche appartenenti ad altre confessioni cristiane – un anglicano, un luterano, due ortodossi – e uno è di religione ebraica.

Messa nelle Grotte Vaticane il 22 novembre

La mattina del 22 novembre, alle 7.15, sarà celebrata la Messa mensile nella memoria di Benedetto XVI nelle Grotte Vaticane, presso la sua tomba (prevista di consueto l’ultimo sabato del mese, ma anticipata in occasione del Premio Ratzinger). Sarà presieduta dall’arcivescovo Georg Gänswein, nunzio apostolico in Lituania, Estonia e Lettonia. Successivamente, i due premiati saranno ricevuti da Papa Francesco.

Presentazione del volume XIII dell’Opera Omnia

Il pomeriggio precedente, 21 novembre, nell’Aula Pia dell’Università Lumsa di Roma, dalle 17, si svolgerà inoltre la presentazione del volume XIII dell’edizione italiana dell’Opera Omnia di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI: “In dialogo con il proprio tempo”, pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana, che raccoglie i libri-intervista e le interviste di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI. Dopo i saluti di Francesco Bonini, rettore dell’Università Lumsa, di Lorenzo Fazzini, responsabile editoriale della Lev e di padre Federico Lombardi, presidente della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, interverrà l’arcivescovo Georg Gänswein, in dialogo con Gian Guido Vecchi, vaticanista de Il Corriere della Sera. L’incontro sarà moderato da Pierluca Azzaro, traduttore e curatore dell’Opera Omnia di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI.

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15 novembre 2024, 16:17