Hebdomada Papae, il Gr in latino del 28 dicembre
HEBDOMADA PAPÆ
Notitiæ Vaticanæ Latine redditæ
Die duodetricesimo mensis Decembris anno bismillesimo vicesimo quarto
TITULI
Portam Sanctam áperit Póntifex apud cárcerem de Rebíbbia: «Spem arrípite».
Urbi et Orbi sermo: Síleant arma!
Párvulos récipit Póntifex largitórii puerórum Sanctae Marthae.
Vos ex corde salútat omnes núntios Latínos auscultántes Maríus Galgano.
NOTITIA 1
Summus Póntifex Portam Sanctam apud cárcerem de Rebíbbia apéruit. Quod primum in Iubilaéo ordinário actum est. Inter deténtos idem iterávit Francíscus quod vésperi diéi quarti et vicésimi mensis Decémbris gessit, officióse Iubilaéum ordinárium íncohans anni bismillésimi vicésimi quinti, cum Basílicae Papális Sancti Petri in Vaticáno Portam Sanctam apéruit. Refert Alexander De Carolis. — «Porta Sancta patefácta nobis ómnibus voluntátem tríbuat futúrum tempus ex spe respiciéndi», asseverávit Póntifex ritum íncohans. «Primam Portam Sanctam in Nativitáte Dómini in Basílica Sancti Petri aperúimus, sed volúimus porro, ut áltera Porta Sancta hic in cárcere esset», dixit sponte: «Volúimus, ut unicuíque nostrum, qui hic sumus, intra et extra, cópia darétur cordis iánuas reserándi atque intellegéndi spem non fállere».
NOTITIA 2
«Síleant arma!»: suo ex natalício núntio Urbi et Orbi – die áltero Iubilaéi Spei, quo mirus ritus actus est Portae Sanctae aperiéndae Basílicae Papális Sancti Petri vésperi in Nativitáte Dómini – plúries iterávit Francíscus Urbi et univérso mundo hunc mónitum, exhórtans item, ut paci conciliándae, diálogo et reconciliatióni sine metu, ex fidúcia in Dei misericórdiam, animóse detur ópera. Lóquitur Olga Sakun. — Primum cogitátum de Ucraína est, in quam eódem albescénte die Nativitátis Dómini crebri pyrobolórum ictus a Rússicis illáti sunt, complúres urbes et apparátus vírium vastántes. Eúndem de pace ac spe núntium dixit Francíscus pro reconciliatióne deprecánda in ómnibus Vicíni Oriéntis locis. De África quoque sollicitátur demum Póntifex, vocem praebens patiéntibus géntibus illíus continéntis, scílicet Reipúblicae Democráticae Congi, ubi «pestiléntia morbílli» grassátur, necnon Burkinafási, Máliae, Nigris, Mozambíci et Cornus Áfricae.
NOTITIAE BREVIORES
Praetérita domínica consuetúdo quaedam est renováta, paucis diébus ante Dómini Nativitátem ac tot diébus natálibus interveniéntibus Francísci, qui ad occasiónem donum recépit tortam cum candélulis póstea exstínctis. Celebrátio deínceps in Aulae Pauli Sexti átrium deláta est, ádditis iocis, ludis ac prándio ex cibis parabílibus.
Paucis diébus ante Dómini Nativitátem Salutatiónem Angélicam dixit Francíscus Papa ex Sanctae Marthae cappélla propter íngruens frigus ac gravédinem. Suam per catechésim rursus autumávit nullum púerum esse errórem et ob vitae donum obstupéscere est nobis discéndum.
Satis est dictum. Nova, próxima hebdómada.
“HEBDOMADA PAPAE”
Notitiae Vaticanae Latine redditae
28 dicembre 2024
Titoli
Il Papa apre la Porta Santa nel carcere di Rebibbia: “Aggrappatevi alla speranza”
Urbi et Orbi, il Pontefice: Tacciano le armi!
Il Papa riceve i bambini del dispensario pediatrico Santa Marta
Un cordiale benvenuto a tutti voi da Mario Galgano e bentrovati a questa edizione del notiziario in lingua latina.
(SERVIZI)
Il Santo Padre ha aperto la Porta Santa nel carcere di Rebibbia. È la prima volta, in un Giubileo ordinario. Francesco ha dunque ripetuto tra i reclusi lo stesso gesto che ha fatto la sera del 24 dicembre, dando inizio ufficiale al Giubileo ordinario del 2025 aprendo la Porta Santa della basilica di San Pietro. Il servizio di Alessandro De Carolis.
“L’apertura di questa Porta Santa sia per tutti noi un impegno a guardare il nostro avvenire con speranza”, ha detto il Papa iniziando il rito. “La Prima Porta Santa l’ho aperta a Natale a San Pietro, ma ho voluto che la seconda Porta Santa fosse qui, in un carcere”, ha detto a braccio: “Ho voluto che ognuno di noi che siamo qui, dentro e fuori, avessimo la possibilità anche di spalancare le porte del cuore e capire che la speranza non delude”.
“Tacciano le armi!”: nel suo messaggio natalizio “Urbi et Orbi” – nel secondo giorno del Giubileo della speranza che ha visto il suggestivo rito di apertura della Porta Santa della basilica di San Pietro nella notte di Natale – Francesco ripete più volte questo accorato appello alla città e al mondo, esortando ad avere l’audacia e il coraggio di cercare la pace, il dialogo e la riconciliazione, senza paura, fiduciosi nella misericordia di Dio. Ce ne parla Olga Sakun.
Il primo pensiero è per l'Ucraina, proprio all'alba del giorno di Natale colpita da un massiccio attacco missilistico russo su diverse città e impianti energetici. Il medesimo appello di pace e speranza Francesco lo lancia in favore della pace nell’intera regione mediorientale. Anche l’Africa è al centro delle preoccupazioni del Pontefice che dà voce alle popolazioni sofferenti del continente, come quelle della Repubblica Democratica del Congo, colpite da “un’epidemia di morbillo”, e quelle del Burkina Faso, del Mali, del Niger e del Mozambico, del Corno d’Africa.
(NOTIZIE)
Domenica scorsa si è rinnovata una consuetudine a pochi giorni dal Natale e ad altrettanti dal compleanno di Francesco, che per l'occasione ha ricevuto un regalo e una torta con le candeline, poi soffiate. La festa si è poi spostata nell'atrio dell'Aula Paolo VI, con giochi, animazioni e un pranzo al sacco finale.
A pochi giorni dal Natale, Papa Francesco ha recitato domenica l'Angelus dalla Cappella di Casa Santa Marta, a causa del freddo intenso e di un raffreddore. Nella sua catechesi ha ribadito che nessun bambino è un errore e che dobbiamo imparare a stupirci del dono della vita.
È tutto per questa edizione, alla prossima settimana.
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