Roche: con il Giubileo rilanciare la formazione alla preghiera della Chiesa
Vatican News
"Due progetti molto importanti e attesi": il cardinale Arthur Roche, prefetto del Dicastero per il Culto divino e la disciplina dei dacramenti, descrive così - in un’intervista ai media vaticani - l’imminente pubblicazione del Supplementum della Liturgia delle Ore e della terza edizione tipica del Martyrologium Romanum. "Il 28 ottobre 2024 si è tenuta un’Assemblea Ordinaria del Dicastero che ha espresso all’unanimità il proprio placet alla pubblicazione di entrambi i libri liturgici", sottolinea il porporato. "Inoltre sono lieto di annunciare che il Santo Padre, nell’udienza concessami lo scorso 12 dicembre, ha dato la sua approvazione. Pertanto, quanto prima potremo dare inizio al processo di pubblicazione".
Eminenza, qual è l’importanza di questi due progetti?
Innanzi tutto, desidero cominciare parlando del Supplementum della Liturgia delle Ore, poiché con esso ci troviamo davvero di fronte ad un momento significativo della realizzazione del progetto di riforma voluto dal Concilio Vaticano II. Infatti, tale libro porta a compimento quanto definito dalla Institutio Generalis de Liturgia Horarum. L’iter di questo progetto è stato particolarmente impegnativo e, nel corso di tanti decenni, ha coinvolto importanti esperti di liturgia. Ora abbiamo finalmente l’opportunità, grazie a questo lavoro ricco e corposo, di “aprire più largamente il tesoro della tradizione della Chiesa a coloro che celebrano l’Ufficio divino”, come si afferma in Principi e Norme per la Liturgia delle Ore.
Per quanto concerne il Martyrologium Romanum, come certo sapete, esso è un libro liturgico che deve essere periodicamente aggiornato e arricchito con i nomi di tutti quegli uomini e donne che la Chiesa indica come modelli di santità. L’ultima edizione è quella del 2004: negli ultimi 20 anni non solo si è accresciuto il numero dei santi e dei beati, ma sono anche pervenute al nostro Dicastero segnalazioni e richieste relative a chiarimenti storici, geografici, prosopografici, che sono stati oggetto di attento studio.
Mentre circa il contenuto del Martirologio abbiamo maggiore dimestichezza ed una conoscenza pratica, vuole illustrarci come si struttura il Supplementum della Liturgia delle Ore?
Come dicevo, il Supplementum per l’Ufficio delle letture della Liturgia delle Ore è un progetto molto corposo, in quanto esso si compone di tre elementi: il Ciclo biennale delle letture bibliche e patristiche; il Lectionarium ad libitum e le Orationes super psalmos et cantica. La pubblicazione attualmente in uso dell’Editio typica della Liturgia Horarum riformata secondo i decreti del Concilio Vaticano II contiene per l’Ufficio delle letture un “ciclo annuale” di letture bibliche e patristiche: esso si ripete identico ogni anno. Solo alcune Conferenze Episcopali e alcuni Ordini monastici hanno chiesto e ricevuto l’approvazione di un “ciclo biennale”. Ora viene proposto alla Chiesa universale un “ciclo biennale” di letture bibliche, patristiche, di Dottori e Scrittori ecclesiastici. Non è una semplice integrazione del “ciclo annuale”, pur riprendendo alcuni testi già presenti in esso: è autonomo e “originale” ed è facoltativo, nel senso che si può scegliere di seguire o l’uno o l’altro.
A proposito del Lectionarium ad libitum, come afferma l’Institutio Generalis de Liturgia Horarum ai nn. 161-162 “Oltre alle letture assegnate al Libro della Liturgia delle Ore per i singoli giorni, si ha pure un lezionario facoltativo, nel quale è presentata una maggiore abbondanza di letture… È data facoltà a ognuno di prendere la seconda lettura o dal Libro della Liturgia delle Ore, o dal lezionario facoltativo. Le Conferenze Episcopali possono inoltre preparare anche altri testi rispondenti alle tradizioni e alla mentalità della propria regione da inserire nel lezionario facoltativo”. Nel Lectionarium ad libitum che ora proponiamo, pur riservando sempre la priorità data ai testi dei santi Padri, vengono riportati anche testi antichi e medievali di santi (in particolare di dottori della Chiesa) e di beati, come pure testi di Autori a noi più vicini, la cui sana dottrina ed esemplarità di vita sono riconsciute. Questo Lezionario facoltativo si compone, per ogni tempo liturgico (Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua, tempo Ordinario), di letture a commento dei brani del Vangelo domenicale e di sezioni specifiche secondo le tematiche più consone ed appropriate. Posso dire senza timore di smentita che tale Lectionarium — come dice il nome, anch’esso facoltativo — è un autentico scrigno di preziosi testi che potranno arricchire e favorire la crescita spirituale del popolo di Dio.
Infine abbiamo le Orationes super psalmos et cantica, una serie di orazioni facoltative per ciascun salmo e cantico dell’Antico e del Nuovo Testamento, che hanno il fine di aiutare coloro che recitano i Salmi a interpretarli in senso soprattutto cristiano. Terminato il salmo e fatta una pausa di silenzio, l’orazione raccoglie e conclude i sentimenti di coloro che hanno recitato il salmo (cfr. IGLH n. 112).
Quali opportunità ritiene che l’uscita di questi due nuovi libri liturgici possa offrire alla Chiesa e al popolo di Dio?
Sappiamo bene che molti e da molto tempo attendono l’uscita di questi libri: sono convinto che la loro paziente attesa verrà ricompensata e, fin da subito, il Dicastero si metterà a disposizione delle Conferenze Episcopali che vorranno cominciare a intraprendere il lavoro che compete loro per la traduzione e l’adattamento. Relativamente alle opportunità che tali libri ci offrono, credo fortemente che in questo particolare Anno di grazia che è il Giubileo si potrà e si dovrà cogliere l’occasione per riscoprire la ricchezza della Liturgia delle Ore e rilanciare la formazione alla preghiera della Chiesa. Le visite ad limina dei Vescovi provenienti dalle varie parti del mondo ci testimoniano che tale forma di preghiera sta vivendo ormai da tempo una crisi: perché non cogliere questa occasione per lasciarci formare dalla preghiera della Chiesa che nei vari momenti della giornata santifica il tempo? Potremmo così riscoprire la forza e la bellezza di quanto san Paolo VI afferma nella Costituzione Apostolica Laudis canticum: « …la preghiera della Chiesa è insieme “la preghiera che Cristo con il suo Corpo rivolge al Padre” (SC 84). Mentre dunque recitiamo l’Ufficio, dobbiamo riconoscere l’eco delle nostre voci in quelle di Cristo e quelle di Cristo in noi (cfr. Agostino, Commento al Sal 85, 1)». Sarebbe sicuramente una valida e riconoscente risposta all’impegno profuso da Papa Francesco nel portare a compimento la riforma liturgica voluta dal Concilio, che in più occasioni ha indicato come irreversibile. Anche la lettera apostolica Desiderio desideravi, in modo convinto e convincente, ci invita a proseguire in questa direzione.
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