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Gugerotti: la riconciliazione in Siria passa per la carità

Al termine della sua missione nel Paese, il cardinale prefetto del Dicastero per le Chiese orientali, è arrivato a Homs per l’Assemblea dei vescovi siriani. Domani, 30 gennaio, il rientro in Vaticano

Stefano Leszczynski - Inviato in Siria

Nel giorno in cui la Siria apprende della decisione dell’Unione europea di avviare un processo di alleggerimento progressivo delle sanzioni, l’inviato di Papa Francesco e prefetto del Dicastero per le Chiese orientali, cardinale Claudio Gugerotti, è arrivato nella città di Homs per prendere parte all’Assemblea plenaria dei vescovi siriani. “Quella che arriva dall’Unione europea è una notizia che ci permette di tornare a sperare - dichiara monsignor Jaques Mourad, arcivescovo siro cattolico di Homs - perché siamo arrivati a un punto in cui per la popolazione è diventato impossibile vivere”. L’ex monaco di Mar Mousa, rapito dai jihadisti nel 2015 e grande amico dello scomparso padre Paolo Dall’Oglio, si augura che questa decisione possa dare un impulso positivo alla transizione: “Il Paese ha bisogno di ripartire e con la fine delle sanzioni potrà forse avere inizio anche la ricostruzione della Siria”.

Il cardinale Claudio Gugerotti e monsignor Jaques Mourad, arcivescovo siro cattolico di Homs
Il cardinale Claudio Gugerotti e monsignor Jaques Mourad, arcivescovo siro cattolico di Homs

La ricostruzione di Homs

Homs si trova esattamente a metà strada tra Damasco e Aleppo e per poter comprendere cosa s’intenda qui per ricostruzione basta osservare il tappeto di macerie che 14 anni di guerra hanno lasciato in questa parte del Paese. Il centro e la periferia della città di Homs sono per la metà rasi al suolo e per l’altra metà gravemente danneggiati. La vita quotidiana, nonostante tutto, si ostina ad andare avanti contro ogni aspettativa. “Io e mio marito guadagniamo circa 20 dollari al mese - spiega una donna siriana rientrata dal Libano con il marito e le due figlie - ma per una famiglia come la nostra, ne servono almeno 300 per vivere dignitosamente”. Qui, come ad Aleppo, i miliziani che hanno preso il potere sono presenti e ben visibili sulle strade, ma nella provincia ci sono ancora gruppi qaedisti stranieri che la fanno da padroni. “Non una persecuzione generalizzata, piuttosto uno stillicidio di soprusi contro singole famiglie di cristiani per spingerli ad andar via” spiega padre Issam Kassouha, parroco nel villaggio di Qusair a pochi chilometri da Homs.

Oadre Issam Kassouha, parroco nel villaggio di Qusair
Oadre Issam Kassouha, parroco nel villaggio di Qusair

L'incontro con i fedeli

Il cardinale Gugerotti è arrivato a Homs dopo due giorni di visita ad Aleppo dove ha potuto incontrare i fedeli di diverse Chiese cattoliche, a partire da quelli latini nella Chiesa di san Francesco e successivamente quelli caldei presso la cattedrale, retta dal vescovo Antoine Audo, per un incontro con i membri delle organizzazioni umanitarie e caritative della Siria. “La giustizia è la carità e la carità è la giustizia - ha detto il porporato nel suo intervento –. Il cuore si stringe nel vedere quale violenza è stata esercitata ovunque, anche fuori del Paese, per ridurre la Siria e il suo popolo in tali condizioni di povertà. Papa Francesco mi ha mandato qui anche per ringraziare tutti quelli che hanno riconosciuto Gesù nei poveri e nei disprezzati. Io non so dirvi come sarà la Siria in futuro, ma posso dirvi – ha concluso il porporato – che lavare le ferite di Cristo è la politica e la strategia della Chiesa”. Da Aleppo l’inviato di Papa Francesco ha lanciato un appello a fare della generosità, della solidarietà e dell’ospitalità uno strumento di riconciliazione.

Il Monastero Mar Mousa
Il Monastero Mar Mousa

Il ruolo dei giovani

Il ruolo fondamentale delle Chiese siriane nel ricucire gli strappi e sanare le ferite della società è emerso anche dall’incontro che il porporato ha avuto con il clero, le religiose ed i religiosi del Paese presso la Cattedrale melkita. A loro spetta il compito di sostenere con coraggio e nel nascondimento non solo i propri fedeli, ma tutte le componenti della società siriana, affinché il delicato processo di transizione possa essere partecipato e condiviso. Anche qui ad Aleppo è risuonato energico il richiamo di Papa Francesco per una ‘Chiesa in uscita’, che sappia sporcarsi le mani, che sia generosa verso chi ha bisogno e creativa nel proporre opportunità di cambiamento. Sono i giovani siriani, cristiani e musulmani, la speranza per un futuro di convivenza pacifica e florida in questo martoriato Paese. “Ma questi giovani hanno bisogno di essere sostenuti, formati e coinvolti”, ha detto il Prefetto per le Chiese orientali, invitando i vescovi e i religiosi a presentare progetti concreti ed efficaci che possano essere promossi anche con l’aiuto della Santa Sede.

Il cardinale Gugerotti, il nunzio in Siria, cardinale Zenari, con la comunità monastica Mar Mousa
Il cardinale Gugerotti, il nunzio in Siria, cardinale Zenari, con la comunità monastica Mar Mousa

Una Siria per i cristiani

Prima di lasciare la città, il cardinale Gugerotti ha voluto incontrare l’arcivescovo armeno ortodosso di Aleppo, Magar Ashkarian. Nel corso del colloquio fraterno e cordiale l’arcivescovo Ashkarian ha potuto condividere le preoccupazioni e le attese per gli sviluppi politici e sociali del Paese, ribadendo la necessità di una Siria in cui tutti i cristiani possano sentirsi cittadini a pieno titolo. Di ritorno a Damasco l’inviato del Papa avrà ancora l’occasione di ascoltare i bisogni e le necessità delle organizzazioni caritative e umanitarie cattoliche, prima di lasciare l’amata Siria e fare ritorno in Vaticano per riferire a Papa Francesco le istanze e le aspettative della popolazione e delle Chiese locali.

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29 gennaio 2025, 13:32
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