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Hebdomada Papae, il Gr in latino del primo febbraio

Le notizie vaticane in lingua latina, con traduzione in italiano, in onda ogni domenica alle ore 12.30. In sommario: all’udienza generale il Papa invita, come S. Giuseppe, ad ascoltare più di quanto si parli; Francesco all’Angelus ricorda la Shoah; chiusa la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

“HEBDÓMADA PAPAE”

NOTÍTIAE VATICÁNAE LATÍNE RÉDDITAE

Die primo mensis Februárii anno bismillésimo vicésimo quinto

TÍTULI

In Generáli Audiéntia hortátur Póntifex, sicut sanctus Ioseph, ut magis auscultémus quam loquámur. Pax invocátur apud Rempúblicam Democráticam Congénsem post atrocitátes ínibi patrátas atque hóminum dígnitas est tutánda.

In Angélica Salutatióne Shoah mémorat Papa Francíscus, quae numquam est negánda; antisemitísmus est respuéndus.

Precatiónis Hebdómada pro christianórum unitáte absólvitur. Cathólica Ecclésia ad quémlibet diem commúnem Paschae celebrándae destinándum est paráta: sic Póntifex.

Salútem plúrimam ómnibus vobis auscultántibus núntios Latínos dicit Catharína Agorélius.

Ascolta il nostro radiogiornale in lingua latina

NOTÍTIAE

In Generáli Audiéntia die undetrigésimo mensis Ianuárii praetériti, iubilárem sériem quae est “Iesus Christus spes” prodúxit Póntifex, sermónem serens de sancto Ioseph. Sub finem pro Congi pace orávit. Lóquitur Alexánder De Carolis.

Ioseph Dei sómniis invólvitur. “Iustus” quidem ac sine metu salútis históriam commúnicat, sinens ut de se res gestae loquántur, pótius quam inutília “Volúcria Verba”. Sic Francíscus, Audiéntiae Generális témpore, apud Páuli sexti áulam putáti Iesu Patris effígiem fingit, eúmque exémplum addúcens, ut magis auscultémus quam loquámur. Audiéntiae sub finem pro República Democrática Congénsi pacem invocávit Póntifex, nova violéntia quassáta: “Summum quidem adhibeátur stúdium ut contentiónes pacífice componántur”. Quaedam de locis quoque áddidit ubi bella gerúntur ac tandem de Shoah, ut horror interniciónis Nazistárum “hóminum dignitátis tuéndae perpétuum cóncitet offícium”.

In Salutatióne Angélica, die domínico sexto et vicésimo mensis Ianuárii, Iesum osténdit Póntifex, salútem “deferéntem, quam nemo praestáre potest”. Post Mariálem precatiónem, Shoah íterum mémorat itémque ad pacem in Sudánia conciliándam hortátur. Refert Rosario Tronnolone.

“Ad Maríam fidénter” accedéndum, ut ea iuvánte, Iesus agnoscátur. Quod fidélibus planum facit Francíscus in Angélica Salutatióne, qui porro suádet ut non illud ii fáciant quod in Evangélio Názareth narrátur, in Christo Dei unctum non agnoscéntes. Post Angélicam Salutatiónem, in pervigílio Diéi Memóriae, exhortátus est Papa ad holocáustum numquam obliviscéndum, in quo innumerábilis hóminum multitúdo, plerúmque Hebraeórum, óccidit. Déinceps de Sudánia, ut bellum geréntes – asséruit Póntifex – quandam íneant pactiónem. Exínde, témpore Communicatiónis Iubilǽi, instruménta communicatiónis sociális adhibéntes suásit ut essent “spei narratóres”.

NOTÍTIAE BREVÍSSIMAE

Die vicésimo quinto mensis Ianuárii praetériti, secúndas vésperas Hebdómadae precatiónis pro christianórum unitáte celebrávit Francíscus Papa, cuius finis est factus, ut mos est, in Basílica Sancti Páuli extra moenia. Paschálem mémorans celebratiónem apud fastos Iuliánum et Gregoriánum necnon millésimum septingentésimum anniversárium oecuménici Nicǽni Concílii, asséruit Póntifex esse “decretórium quiddam” pro unitáte, vidélicet eúndem Páschatis statútum diem.

Die domínico quarto Dei Verbi, cum ad finem est addúctum Iubilǽum quoque Communicatiónis, palam argumentátur Francíscus Evangélium vivum certúmque esse Verbum, quod numquam nos décipit, atque “Iesum ab ómnibus interióribus nos expedíre vínculis”, “nobis cordis óculos” aperiéntem. Celebratiónis ínsuper témpore quadragínta láicis diversárum Natiónum lectorátum idem cóntulit.

Finem loquéndi fácimus, eventúra, próxima hebdómada narrábimus.

“HEBDOMADA PAPAE”

Notitiae Vaticanae Latine redditae

1 febbraio 2025

TITOLI

All’udienza generale il Papa invita, come S. Giuseppe, ad ascoltare più di quanto si parli. Appello alla pace dopo le violenze in RD Congo e in difesa della dignità umana

Francesco all’Angelus ricorda la Shoah: mai negarla, bisogna debellare l’antisemitismo

Chiusa la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Il Papa: la Chiesa cattolica disposta ad accettare ogni data comune della Pasqua

Un cordiale benvenuto a tutti voi da Katarina Agorelius e bentornati all’ascolto del notiziario in lingua latina.

SERVIZI

All'udienza generale del 29 marzo scorso, il Papa ha proseguito il ciclo giubilare su “Gesù Cristo speranza”, sviluppando la sua catechesi sulla figura di S. Giuseppe. Al termine, ha pregato per la pace in RD Congo. Ce ne parla Alessandro De Carolis.

Giuseppe, orizzonte dei sogni di Dio. "Giusto" e senza paura, partecipa alla storia della salvezza lasciando che a parlare per lui siano i fatti, piuttosto che inutili "parole al vento". Così Francesco, durante l’udienza generale in Aula Paolo VI, ha tratteggiato la figura del padre putativo di Gesù, invitando a prendere esempio da lui e ad "ascoltare più di quanto parliamo". A fine udienza, il Pontefice ha invocato la pace per la Repubblica Democratica del Congo, infiammata da nuove violenze, esortato nel suo appello "al massimo impegno per risolvere con mezzi pacifici il conflitto". Un pensiero è stato rivolto anche agli altri territori in guerra e infine alla Shoah, perché l’orrore dello sterminio nazista stimoli un “costante impegno per la difesa della dignità umana".

All’Angelus di domenica 26 gennaio il Papa indicato in Gesù il “portatore di una salvezza che nessuno può dare”. Dopo la preghiera mariana, nuovo ricordo della Shoah e un appello per la pace in Sudan. Il servizio di Rosario Tronnolone.

Ricorrere “fiduciosi a Maria” per riconoscere con il suo aiuto Gesù. È l’invito che Francesco ha rivolto ai fedeli all’Angelus, esortando a non fare come quanti, nell’episodio evangelico della sinagoga di Nazaret, non riconoscono in Cristo l’unto di Dio. A fine Angelus, vigilia della Giornata della Memoria, Francesco ha esortato a non dimenticare mai l'Olocausto che fece milioni di vittime in particolare fra gli ebrei. Quindi un appello per il Sudan, perché le parti in guerra - ha detto - accettino di sedersi al tavolo di negoziati. Inoltre, in concomitanza con il Giubileo della Comunicazione, Francesco ha sollecitato i professionisti dei media di tutto il mondo ad essere “narratori di speranza".

NOTIZIE

Papa Francesco ha celebrato, il 25 gennaio scorso, i Secondi Vespri della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, conclusa come da tradizione nella Basilica di San Paolo. Ricordando la celebrazione pasquale nello stesso giorno nei calendari giuliano e gregoriano e il 1.700 anniversario del primo Concilio ecumenico di Nicea, è tornato a ribadire l'appello per un "passo decisivo" per l'unità: la stessa data per la Pasqua.

Nella VI Domenica della Parola di Dio che ha concluso anche il Giubileo del Mondo della Comunicazione, Francesco ha sottolineato che il Vangelo è Parola viva e certa che non delude mai e che "Gesù ci libera da ogni catena interiore", aprendoci gli "occhi del cuore". Durante la celebrazione conferito il lettorato a 40 laici di diversi Paesi.

È tutto per questa edizione, alla prossima settimana.

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