Parolin: serve un disarmo generale e controllato, pace giusta e duratura in Ucraina
Vatican News
Il disarmo, la guerra in Ucraina, le condizioni di Papa Francesco. Sono diversi i temi toccati dal cardinale Pietro Parolin a margine ieri a Roma della prima edizione de "Il Tavolo del Ramadan - Iftar", una iniziativa promossa dall'Ambasciata del Marocco presso la Santa Sede, con l'organizzazione della Media International Communication Club – MICC, durante la quale il segretario di Stato ha ricevuto dall’ambasciatrice del Marocco presso la Santa Sede Rajae Naji El Mekkaoui il premio “I volti nascosti del dialogo”.
Un disarmo controllato
La Santa Sede, ha ricordato il porporato, ha una politica chiara per quanto riguarda il riarmo fin dalla Prima Guerra mondiale, ovvero "insistere a livello internazionale perché ci sia un disarmo generale e controllato. Quindi non si può essere contenti della direzione in cui stanno andando le cose".
Russia e Ucraina, si ponga fine alla guerra
Riguardo all’ipotesi di una tregua tra Russia e Ucraina, il segretario di Stato Parolin ha auspicato “che non si mettano delle precondizioni che impediscono di avviare un dialogo”, riferendosi al fatto che Mosca abbia posto dei paletti “riguardo la questione della verifica dell'osservanza della tregua”. “Ma comunque che si avvii questo processo: visto che da parte dell'Ucraina c'è disponibilità finalmente, che ci sia disponibilità anche dall’altra parte per avviare questo cessate il fuoco che dovrebbe durare 30 giorni”. Il passo successivo, è l’auspicio del porporato, è di “far partire da lì un negoziato che possa porre fine alla guerra e stabilire quella pace giusta e duratura che abbiamo auspicato".
La salute del Papa
Il cardinale Parolin è stato poi interpellato dai giornalisti sulla salute del Papa, ribadendo che i bollettini medici “ci dicono esattamente quali sono le condizioni” del Pontefice. “Io - ha detto - l’ho visto una settimana fa, poi non ho più avuto occasione di vederlo. Io l'ho trovato meglio rispetto alla prima volta. Ma questa è soltanto una valutazione esterna, poi per il resto dobbiamo attenerci a quanto ci dicono i medici". Negli incontri, ha chiarito il segretario di Stato, “gli presentiamo le tematiche e i problemi che hanno bisogno di una soluzione e il Papa dà le sue indicazioni''. Alla domanda infine se si fosse parlato di una eventuale rinuncia da parte di Francesco, il cardinale Parolin ha replicato: "Assolutamente no".
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