De Mendonça: Teilhard de Chardin, tra le figure più affascinanti del XX secolo
Pubblichiamo la prefazione del cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la cultura e l’educazione, al libro di Mercè Prats "Pierre Teilhard de Chardin. Una biografia" (Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2025, pagine 408), disponibile in libreria da lunedì 31 marzo. Frutto di un lavoro storiografico durato diversi anni, basato su approfondite ricerche in diversi fondi archivistici, come l’Archivio del Dicastero per la Dottrina della fede, quello della Provincia francese della Compagnia di Gesù e quello della Georgetown University di Washington, il lavoro di Mercè Prats si presenta come la più completa e documentata biografia del celebre gesuita, teologo e paleontologo. Per redigere questo poderoso saggio biografico l’autrice ha attinto a molti materiali inediti e ha ricostruito la vita di Teilhard de Chardin anche grazie alle sue numerosissime lettere: basti pensare che la sola biografia citata nel testo pubblicato da LEV consta di ben 63 pagine.
di José Tolentino de Mendonça
Pierre Teilhard de Chardin è una delle figure più affascinanti e complesse del pensiero del XX secolo. La sua opera, che si colloca all’incrocio tra scienza, teologia e filosofia, rappresenta un tentativo audace d’integrare l’evoluzione cosmica con una visione spirituale dell’universo. Nella sua vita e nei suoi scritti emerge una sintesi originale che sfida le tradizionali dicotomie tra fede e ragione, natura e spirito, tempo ed eternità. Questo volume si propone di esplorare in profondità il pensiero di Teilhard, offrendo una prospettiva penetrante sulla sua eredità intellettuale e spirituale.
Mercè Prats, docente e documentarista presso la Fondation Teilhard de Chardin, è nota agli studiosi perché ha saputo ricostruire la diffusione clandestina degli scritti del pensatore gesuita francese. Ha consultato archivi fino a poco tempo fa inaccessibili, ricostruendo la trasmissione ciclostilata dei suoi testi. Questi scritti, che spesso presentavano prospettive teologiche innovative e talvolta controverse, furono copiati e distribuiti privatamente per decenni, alimentando una rete di lettori e sostenitori.
Ciò che rende il volume particolarmente originale rispetto ad altri studi su Teilhard de Chardin è anche l’approccio innovativo e interdisciplinare adottato dall’autrice. Prats non si limita a esaminare le idee di Teilhard nel loro contesto storico e filosofico, ma le rilegge alla luce delle sfide del mondo contemporaneo. Questa capacità di dialogare con temi attuali, come la crisi ecologica, la globalizzazione e la ricerca di un significato spirituale nell’era tecnologica, conferisce al suo lavoro una straordinaria rilevanza e freschezza.
Un altro elemento distintivo del testo di Prats è la sua capacità di rendere accessibili i complessi concetti teilhardiani a un pubblico ampio. Attraverso uno stile chiaro e coinvolgente, l’autrice riesce a tradurre le intuizioni profonde di Teilhard in un linguaggio comprensibile, senza però sacrificarne la profondità.
Teilhard de Chardin è stato un gesuita, un paleontologo e un mistico. La sua vita è stata segnata da un’incessante ricerca di senso, alimentata tanto dall’osservazione scientifica quanto dalla contemplazione spirituale. Nato nel 1881 in Francia, è cresciuto in un ambiente ricco di stimoli culturali e spirituali. La sua formazione gesuita gli ha fornito una solida base teologica, mentre il suo lavoro come scienziato lo ha portato a confrontarsi con le grandi questioni dell’evoluzione e della natura dell’uomo. La fede e la scienza hanno dato forma al suo pensiero, che si distingue per la sua capacità d’integrare prospettive diverse in una visione unitaria del mondo.
Al centro del pensiero di Teilhard vi è l’idea che l’universo sia in continua evoluzione verso una maggiore complessità e una più profonda coscienza. Questa “teologia dell’evoluzione”, come è stata spesso definita, è una delle sue intuizioni più originali e provocatorie. Per Teilhard, l’evoluzione non è semplicemente un processo biologico, ma un movimento cosmico che coinvolge tutta la creazione. L’universo, nella sua visione, è animato da una forza interiore che lo spinge verso il punto omega, un termine coniato da Teilhard per indicare il culmine dell’evoluzione, dove la coscienza umana e quella divina si uniscono in armonia.
Il pensiero di Teilhard – come Mercè Prats ben illustra – ha suscitato un ampio dibattito, tanto all’interno della comunità scientifica quanto in ambito teologico. Da un lato, la sua visione dell’evoluzione come processo intrinsecamente orientato verso il trascendente ha sollevato interrogativi sulla compatibilità delle sue idee con la teoria darwiniana. Dall’altro, la sua audacia nel reinterpretare la fede cattolica alla luce delle scoperte scientifiche ha provocato reazioni contrastanti all’interno della Chiesa. Nonostante le controversie, o forse proprio grazie a esse, il suo pensiero continua a esercitare una profonda influenza, ispirando nuove generazioni di pensatori e credenti.
Papa Francesco ha ricordato la figura di Teilhard nel settembre 2023, durante il suo viaggio in Mongolia, proprio nel vicino deserto di Ordos, esattamente lì dove, cento anni prima, il gesuita pregava con la sua celebre “Messa sul mondo”. Francesco ha pronunciato le parole di questa preghiera, e poi ha affermato: «Questo sacerdote, spesso incompreso, aveva intuito che “l’Eucaristia è sempre celebrata, in un certo senso, sull’altare del mondo” ed è “il centro vitale dell’universo, il centro traboccante di amore e di vita inesauribile”, anche in un tempo come il nostro di tensioni e di guerre». In tal modo Francesco ha voluto commemorare e valorizzare la figura di questo pensatore cristiano al quale nel 1962 fu imposto un Monitum da parte dell’allora Sant’Uffizio, ma che pure è stato citato, nel tempo, da vari Pontefici.
Un aspetto particolarmente significativo del pensiero di Teilhard, che Prats esplora con grande sensibilità, è il suo profondo ottimismo. In un tempo in cui il progresso è spesso associato a rischi e pericoli, Teilhard ci invita a vedere nell’evoluzione non solo una fonte di conflitti, ma anche un’opportunità per crescere come specie e come individui. Il suo ottimismo non è ingenuo, ma radicato in una fiducia profonda nella capacità dell’uomo di collaborare con le forze creative dell’universo.
Un altro contributo significativo di Teilhard è la sua riflessione sull’amore come forza cosmica. Per Teilhard, l’amore non è solo un sentimento o una virtù morale, ma una forza fondamentale che guida l’evoluzione verso una maggiore unione e complessità. Questo aspetto del suo pensiero, che Prats sviluppa con grande profondità, offre una nuova prospettiva sulla natura dell’amore e sul suo ruolo nella nostra vita personale e collettiva.
Il volume di Mercè Prats rappresenta un contributo importante non solo per gli studiosi di Teilhard de Chardin, ma anche per chiunque sia interessato a riflettere sulle grandi domande dell’esistenza. La capacità dell’autrice di rendere accessibili concetti complessi e d’intrecciare il pensiero di Teilhard con le sfide del nostro tempo rende questo libro una lettura impegnativa quanto importante.
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