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Le catacombe di Roma, un volume rinnovato per il Giubileo

Presentata la nuova edizione dello studio di Fiocchi Nicolai, Bisconti e Mazzoleni: un aggiornamento scientifico rivolto a tutti su topografia, iconografia ed epigrafia dei più antichi cimiteri cristiani della Capitale

Paolo Ondarza - Città del Vaticano

“Le catacombe sono luoghi di un’attualità straordinaria: propongono un viaggio fisico, ma anche interiore. Sono i luoghi per eccellenza della speranza cristiana: i pellegrini di speranza non possono non visitarle”. Monsignor Pasquale Iacobone, presidente della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, spiega con queste parole a Vatican News - Radio Vaticana il significato della riedizione del volume Le catacombe cristiane di Roma. Storia, Immagini, Epigrafia di Vincenzo Fiocchi Nicolai, Fabrizio Bisconti e Danilo Mazzoleni.

Le catacombe cristiane di Roma. Storia, Immagini, Epigrafia di Vincenzo Fiocchi Nicolai, Fabrizio Bisconti e Danilo Mazzoleni
Le catacombe cristiane di Roma. Storia, Immagini, Epigrafia di Vincenzo Fiocchi Nicolai, Fabrizio Bisconti e Danilo Mazzoleni

Il libro, pubblicato per la prima volta nel 2000 e rinnovato in occasione del Giubileo, è stato presentato ieri pomeriggio a Roma presso la sede dell’Istituto Archeologico Germanico. Proposto in quattro lingue per l’Anno Santo in corso, è pubblicato dalla casa editrice Schnell & Steiner e presenta i risultati della ricerca scientifica sulle catacombe cristiane di Roma, tra le più importanti testimonianze del Cristianesimo delle origini, illustrando le principali questioni relative alla topografia, all’iconografia e all’epigrafia dei monumenti catacombali.

Ascolta l'intervista a monsignor Pasquale Iacobone

I tweet dei primi cristiani

“Abbiamo pensato a un volume completamente rinnovato nella bibliografia, nelle note, nell'apparato iconografico, con immagini anche di affreschi restaurati recentissimamente” precisa Iacobone, sottolineando anche l’attualità del messaggio delle catacombe, rivolto a studiosi ma anche a non addetti ai lavori, i “pellegrini che hanno bisogno di comprendere ciò che visitano”. Alcune iscrizioni presenti nelle gallerie sotterranee possono essere paragonate ai tweet dei nostri giorni: “In pochi segni – continua il presidente – si celebrava il fatto di visitare i luoghi di sepoltura dei martiri nel segno della speranza. Come dice il Papa, infatti, le catacombe non sono luoghi tristi: i messaggi che contengono non sono mai cupi”.

L'interno del volume
L'interno del volume

Il Paradiso come giardino

“Sono dei cimiteri”, osserva il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente emerito della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, “luoghi nei quali i cristiani dei primi secoli hanno voluto testimoniare però non tanto la morte. Gli affreschi presenti nelle catacombe sono dei giardini veri e propri, rappresentano il paradiso come giardino”.

Ascolta l'intervista al cardinale Ravasi

Nelle catacombe convergono poi discipline diverse: dalle scienze all’antropologia culturale, abbracciando la dimensione dell’interculturalità in un nesso inscindibile tra passato, presente e futuro. “Dobbiamo ricordare che le catacombe sono situate nel ventre, nel cuore nascosto di Roma, attraverso percorsi a volte impressionanti” – prosegue il porporato – “si può arrivare fino a 12 chilometri di gallerie su cinque livelli”.

Passato, presente e futuro

Il cardinale si sofferma infine sulla rappresentazione della vita quotidiana offerta all’interno di questi siti archeologici: “Esiste un cubicolo dei fornai di Roma che avevano la loro area e l'avevano rappresentata anche con i loro affreschi”. Le catacombe non sono solo luoghi del passato, ma anche luoghi legati al presente, di grande attualità per la Chiesa. “Vorrei ricordare che nella Catacomba di Domitilla si è firmato il Patto delle Catacombe durante il Concilio Vaticano II: molti vescovi si sono riuniti lì perché, nel cuore di Roma, si rinnovasse l'impegno della comunità ecclesiale universale a mettere in pratica il Vaticano II e il suo appello”.

Nel DNA di Roma

“Le catacombe sono molto più di un oggetto di ricerca: fanno parte del DNA della Chiesa e di Roma”, ha affermato Ortwin Dally, direttore dell’Istituto Archeologico Germanico. Il rapporto intimo tra le catacombe e la città è stato evidenziato anche nei saluti di Massimiliano Smeriglio, assessore alla Cultura di Roma Capitale: “Le catacombe – ha detto – sono una specificità romana, anche se a volte poco conosciute e visitate dalla cittadinanza. Se ne contano una sessantina, ma solo sei sono accessibili. Ben 113 cantieri romani hanno a che fare con il patrimonio archeologico, artistico e storico della città”.

L'interno del volume
L'interno del volume

Il ricordo di Fabrizio Bisconti

Rita Paris, già direttrice del Parco Archeologico dell’Appia Antica, ha sintetizzato i contenuti del volume con l’auspicio che l’area attualmente di proprietà privata nei pressi di due monumenti sopraterra afferenti alle Catacombe di Pretestato possa tornare a essere un bene pubblico, oggetto di scavo e ricerca. Più volte nel corso della presentazione è stato ricordato il compianto Professor Fabrizio Bisconti, uno dei tre autori del volume, scomparso nel 2022, per molti anni collaboratore della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra. La sezione da lui curata, dedicata all’iconografia cristiana nel confronto con quella pagana contemporanea, è stata aggiornata nel libro dalla moglie Lorenza de Maria, presente in sala, e da un’équipe composta da ex allievi del celebre studioso, la cui “competenza straordinaria”, apprezzata negli anni di stretta collaborazione, è stata sottolineata dal cardinale Ravasi.

La presentazione del volume nella sede dell’Istituto Archeologico Germanico
La presentazione del volume nella sede dell’Istituto Archeologico Germanico

Uno studio aggiornato condotto da tre esperti

Al contenuto delle iscrizioni funerarie, rivelatrici dell’esperienza e della società cristiana delle origini, è dedicato il contributo del Professor Danilo Mazzoleni: dalla vita della Chiesa al ruolo delle donne, dai costumi sociali agli affetti e ai sentimenti, dai graffiti agli auguri e alle preghiere. L’origine e lo sviluppo delle catacombe, la loro parabola storica, sono invece il cuore della sezione curata dal Professor Vincenzo Fiocchi Nicolai: dalla loro creazione in epoca severiana fino all’abbandono e alla decadenza nell'Alto Medioevo. “Gli studi in venticinque anni sono progrediti”, spiega a Vatican News. Le nuove scoperte sulle origini delle catacombe sono state molto importanti e dibattute. Come già nella prima edizione del 2000, il volume contiene saggi dal contenuto scientifico, ma in un linguaggio accessibile anche ai lettori meno esperti”.

Ascolta l'intervista a Vincenzo Fiocchi Nicolai

Le catacombe e le nuove tecnologie

Le catacombe restano dunque un terreno fertile di studio proiettato al futuro, grazie anche alle nuove tecnologie, compresa l’intelligenza artificiale. Il vicedirettore dell’Istituto Archeologico Germanico, Norbert Zimmermann, presentando una documentazione in 3D dell’intera rete delle Catacombe di Domitilla – la più estesa di Roma – ha espresso grande soddisfazione per la collaborazione con la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra.

Un momento della presentazione
Un momento della presentazione

Un tesoro che i romani devono riscoprire 

Quest’ultima, in vista del Giubileo, ha messo in campo una serie di proposte per agevolare la visita-pellegrinaggio: un depliant e un sito rinnovato sulle 18 catacombe italiane, oltre a un Passaporto del pellegrino “per visitare più agevolmente le sei catacombe romane aperte al pubblico”, spiega monsignor Iacobone. Non mancheranno momenti culturali e artistici: “Abbiamo assistito al bellissimo concerto a Sant'Agnese qualche giorno fa; prossimamente ricorderemo la visita di Paolo VI a 60 anni dalla sua presenza a Domitilla e a San Callisto, il 12 settembre 1965. Desideriamo che le catacombe tornino familiari ai cittadini di Roma, che spesso non le conoscono pur abitando nei palazzi soprastanti. Sono un tesoro di arte, archeologia, ma soprattutto di fede”.

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25 marzo 2025, 12:52
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