VNS – MOZAMBICO Appello Wcc al governo: porre fine al conflitto di Cabo Delgado
VNS – MOZAMBICO Appello Wcc al governo: porre fine al conflitto di Cabo Delgado
(VNS) – 28apr21 – È una lunga scia di morte, distruzione e sfollamento quella provocata dal violento conflitto che, dal 2017, attanaglia la Provincia di Cabo Delgado, nel nord del Mozambico. Gli scontri hanno visto, ad oggi, più di 1.500 vittime ed almeno 700mila sfollati. Per questo, il Consiglio mondiale delle Chiese in Mozambico chiede al governo nazionale di “agire con decisione” per porre fine alla guerra. "Bisogna fare tutti gli sforzi possibili per riportare la sicurezza nella Provincia – afferma la Rev. Victoria Chifeche, responsabile del Comitato ecumenico per lo sviluppo sociale – Un piano di risposta rapida dovrebbe mirare a fornire urgentemente assistenza per salvare e sostenere la vita di centinaia di migliaia di persone che si trovano ancora in zone insicure, così come gli sfollati", tra i quali ci sono “donne, bambini, anziani e persone con disabilità, le cui vite, dignità e protezione sono state completamente distrutte”.
Il vescovo Dinis Matsolo, membro della Chiesa metodista dell'Africa del Sud, sottolinea che “l'intervento militare del governo non può essere evitato, ma non dovrebbe essere visto come l'unica soluzione". Ciò che occorre, spiega, “è affrontare la povertà e la disoccupazione coinvolgendo i giovani in progetti di pace e di generazione di reddito, costruendo una coesistenza armoniosa". Per questo, la comunità internazionale viene esortata ad “uno sforzo congiunto” prima che la situazione degeneri. "Abbiamo bisogno di agire rapidamente, tutti insieme – sottolinea il vescovo Matsolo - per ridurre al minimo la sofferenza della gente, ma soprattutto per porre fine alla violenza e costruire la resilienza, evitando così che nascano nuovi focolai di guerra”.
“Il Paese piange – aggiunge dal suo canto il Rev. Felicidade Naume Chirinda, presidente del Consiglio cristiano del Mozambico – E piange mentre scappa, cerca cibo, si prende cura dei feriti” o assiste all’inaccettabile morte di persone “decapitate davanti ai propri figli”. Gli fa eco il vescovo Joaquina Filipe Nhanala, membro della Chiesa metodista unita nazionale, che ricorda come il conflitto in corso aggravi ulteriormente la situazione di una terra “già devastata dalle calamità naturali”. A gennaio, infatti, il Mozambico è stato flagellato dal ciclone Eloise che ha provocato decine di morti e circa 250mila sfollati, distruggendo più di 70 strutture sanitarie e 400 scuole. Conseguenze ugualmente drammatiche le hanno lasciate anche il ciclone Chalane, abbattutosi sul Paese a dicembre 2020, ed il ciclone Idai che, nel 2019, ha provocato oltre 600 morti e 1.500 feriti.
Vatican News Service – IP