VNS - IRLANDA Sinodo nazionale. Monsignor McKeown (Derry): una Chiesa chiusa in se stessa non può annunciare il Vangelo in una società che cambia
VNS - IRLANDA Sinodo nazionale. Monsignor McKeown (Derry): una Chiesa chiusa in se stessa non può annunciare il Vangelo in una società che cambia
(VNS), 15giu21 - Il messaggio di Gesù non può essere annunciato da una Chiesa “che si chiude in se stessa”, che ha “paura di intraprendere la strada meno battuta” e se accumula i suoi semi nella paura, invece di “seminarli nella speranza”. È il monito lanciato questa domenica da Monsignor Donal McKeown, Vescovo di Derry in Irlanda, in riferimento al cammino sinodale intrapreso quest’anno dalla Chiesa irlandese in vista della convocazione, entro i prossimi cinque anni, del Sinodo nazionale.
L’Assemblea è stata annunciata a marzo durante la plenaria primaverile della Conferenza episcopale (Icbc) come tavolo di confronto tra tutte le realtà ecclesiali per discutere il futuro della missione evangelizzatrice della Chiesa in Irlanda dopo la crisi degli abusi sessuali e alla luce delle nuove grandi sfide con cui deve confrontarsi oggi: dalla secolarizzazione della società, all’immigrazione, alla famiglia, ai giovani, alla promozione del ruolo delle donne nella Chiesa.
Parlando durante la scorsa omelia domenicale, Monsignor McKeown ha voluto evidenziare l’importanza di una partecipazione fiduciosa e aperta al necessario processo di riforma della Chiesa irlandese e della dimensione della preghiera e della comunione nel cammino sinodale intrapreso. “Il processo sinodale – ha avvertito - non andrà da nessuna parte se il risultato desiderato è promuovere le nostre agende individuali e argomenti spesso divisivi”.
Ricordando che dietro a ogni crescita c’è sempre “la grazia di Dio all’opera” e che “solo un popolo in preghiera” potrà ottenere tale grazia, il Vescovo di Derry ha sottolineato che in questo processo la domanda da porsi “non è mai ‘Come possiamo riportare la Chiesa a come la vogliamo?’, bensì ‘Cosa il Signore sta cercando di insegnarci mentre rifà la Sua Chiesa?’”. Di qui il richiamo a lasciare crescere il piccolo granello evangelico di senape della speranza e a seminarlo dimostrando che “con la misericordia e l'amore di Dio” si può crescere e si può portare la guarigione “dove gli altri vedono solo fallimento e disperazione”. “Una Chiesa che non aiuta le persone a vedere questa speranza di crescita non può essere fedele al suo Signore”.
Infine, l’invito a coltivare modi nuovi per annunciare il Vangelo nella società contemporanea portando questa stessa speranza e guarigione alle periferie del mondo, come la Chiesa in Irlanda ha saputo fare per secoli: “Dobbiamo imparare a vivere il messaggio scomodo di Gesù. La Chiesa non sarà riformata se annuncia un messaggio che ha perso sapore o nasconde la sua luce”, ha affermato Monsignor McKeown osservando che ci sarà “vita nuova se semineremo i semi nella speranza, non se li accumuleremo nella paura. L’irresistibile crescita del piccolo granello di senape vincerà sempre. Il nostro compito è ascoltare e osservare i segnali di quella crescita in modo da poterla facilitare”, ha concluso.
Da ricordare che il Sinodo nazionale irlandese è articolato in tre fasi: la fase inziale prevede due anni di preparazione, anche in coincidenza la XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi, inizialmente convocata da Papa Francesco per il mese di ottobre del 2022, sul tema: “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione” e poi slittata al 2023. Seguirà una seconda fase di pianificazione vera e propria dell’Assemblea. I vescovi istituiranno un apposito gruppo di lavoro, composto da donne e uomini laici, inclusi i giovani, e da religiosi, sacerdoti e vescovi con il compito di programmare e supervisionare i primi passi lungo il cammino sinodale.
Vatican News Service - LZ