VNS – NIGER Ancora un attacco jihadista: Acs: uomini uccisi e chiesa data alle fiamme nella regione di Tillabéri
VNS – NIGER Ancora un attacco jihadista: Acs: uomini uccisi e chiesa data alle fiamme nella regione di Tillabéri
(VNS), 5lug21 - Ancora un sanguinoso attacco jihadista in Niger. Vittime della nuova azione terroristica due villaggi della regione meridionale di Tillabéri, Fantio e Dolbel, non lontano dal Burkina Faso. Ne dà notizia la Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs). I sopravvissuti all'attacco sono fuggiti verso la diocesi burkinabé di Dori, verso la capitale Niamey o nel territorio della parrocchia di Téra.
“Si tratta di un gruppo di donne con bambini piccoli e neonati”, informa un comunicato della fondazione pontificia. Secondo quanto riferito ad ACS dai testimoni, i terroristi hanno attaccato i centri abitati in due occasioni, uccidendo gli uomini. A Fantio hanno profanato il Santissimo Sacramento gettando a terra le ostie. Stessa sorte è toccata a una statua della Vergine. Libri liturgici e strumenti musicali sono stati bruciati. Al termine dell’attacco la chiesa è stata quindi data alle fiamme. Si tratta della terza parrocchia, presente in questa area del Niger, a essere abbandonata a causa di attacchi terroristici e incursioni di gruppi estremisti.
L’attacco avviene ad appena un mese dalla strage del 4 giugno scorso nel villaggio di Solhan, in Burkina Faso, al confine con il Niger, il più grave attacco perpetrato dai miliziani jihadisti negli ultimi anni nel Paese, con oltre 160 vittime tra cui molti bambini, e abitazioni date alle fiamme. Come in tutto il Sahel, dal 2015 il Burkina Faso ha visto, infatti, un drammatico intensificarsi dell’attività delle milizie jihadiste legate all’Isis. Secondo il Rapporto ACS sulla libertà religiosa nel mondo, l'area rappresenta uno dei più pericolosi focolai del jihadismo militante in Africa. Solo in Burkina Faso il numero degli sfollati interni a causa dell’insicurezza è arrivato a quasi un milione.
Una situazione richiamata di recente dai vescovi del Burkina Faso e del Niger al termine della loro assemblea generale a giugno a Ouagadougou. Nel comunicato finale, la Cebn aveva ribadito che “l’attuale contesto, più preoccupante che mai, appare tale che la popolazione del Sahel non è più sicura del futuro della regione”, a causa degli “abusi terroristici”. I vescovi avevano chiesto quindi allo Stato di “gestire questa situazione in modo più energico e rigoroso”, perché “il futuro e la sopravvivenza della Chiesa locale dipendono da questo”, interrogandosi anche sull’utilità “della presenza di tante forze straniere sul territorio”, con “frutti sempre più deludenti” delle promesse.
ACS, da parte sua, è da tempo impegnata a dare sostegno alla Chiesa cattolica locale con aiuti alla popolazione. L’anno scorso ha stanziato 130mila euro per finanziare otto nuovi progetti in Burkina Faso. Tra le diocesi più bisognose di aiuti perché più minacciata dalla furia degli islamisti quella di Dori situaata in un’area a schiacciante maggioranza islamica.
Vatican News Service - LZ