VNS – FILIPPINE Dichiarazione congiunta di Chiesa cattolica e Chiesa indipendente: perdono reciproco e cooperazione ecumenica
VNS – FILIPPINE Dichiarazione congiunta di Chiesa cattolica e Chiesa indipendente: perdono reciproco e cooperazione ecumenica
(VNS) – 3ago21- “Celebrare la fede, imparare dal passato e camminare insieme”: si intitola così la dichiarazione congiunta diffusa dalla Chiesa cattolica romana (Rcc) e la Chiesa indipendente delle Filippine (Ifi), in occasione del 500.mo anniversario dall’arrivo del cristianesimo nel Paese, che si celebra quest’anno. Obiettivo del documento è quello di “esprimere la disponibilità” di entrambe le Chiese ad “una maggiore cooperazione ecumenica tra le diversità”. “Chiediamo e preghiamo per il perdono reciproco per qualsiasi ferita inflitta in passato – si legge nel testo - Ci impegneremo per la guarigione e la purificazione della memoria tra i nostri membri”.
Al contempo, la dichiarazione richiama a “l’ecumenismo spirituale”, raccomandando e incoraggiando “attività congiunte nei servizi di preghiera, come la celebrazione della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, le stazioni della Via Crucis e le processioni della Settimana Santa, la lettura delle Scritture la domenica di Pasqua e altre feste importanti”. Fondamentale anche l’appello alla cooperazione “nei ministeri di azione sociale come la difesa dei diritti umani e della dignità dei poveri, dei migranti, delle donne, dei bambini e delle popolazioni indigene; la cura dell'ambiente e la costruzione della pace”. “Incoraggiamo le comunità locali nelle parrocchie, nelle scuole e nei seminari – si legge nel testo - a creare legami ecumenici di comunione e di azione comune”.
Le due Chiese firmatarie, poi, sottolineano di “condividere lo stesso Battesimo” e di “manifestare una forte devozione alla Beata Vergine Maria”, invocata anche “per sostenere la dignità delle donne”. Questo “dono della fede” va, quindi, celebrato. La dichiarazione spiega, inoltre, che la Chiesa indipendente delle Filippine, nata nel 1902, non mirava a contrapporsi alla Chiesa cattolica, quanto alla “dominazione dei vescovi e dei sacerdoti spagnoli nelle diocesi e nelle parrocchie del Paese”. “La creazione dell’Ifi – si sottolinea - significò una ‘rivoluzione religiosa’ che faceva appello ai sentimenti patriottici del popolo, il quale aspirava alla nascita di una nazione”.
In quest’ottica, si afferma nella dichiarazione, entrambe le Chiese “hanno partecipato alla lotta per la giustizia sociale e hanno sostenuto le aspirazioni dei contadini per una più ampia distribuzione delle proprietà terriere e i diritti dei lavoratori, producendo martiri per la giustizia”. Oggi, l’Ifi è tra i membri del Consiglio delle Chiese, sia a livello nazionale che mondiale; è in piena comunione con le Chiese episcopali e con diverse Chiese della Comunione anglicana, mentre nell’ultimo secolo l’Rcc “ha aperto le sue porte alla comunione ecumenica”, soprattutto “nell'area della fede, della giustizia, della pace e dello sviluppo”. “Preghiamo per il successo di questi sforzi – conclude il testo – affinché tutti siano una cosa sola”.
Vatican News Service – IP