Albania, dialogo interreligioso. Mons. Meta: via più difficile ma più sicura
Klaudia Bumci e Gabriella Ceraso- Città del Vaticano
Al via da oggi al 9 febbraio, a Scutari in Albania, il 5° Incontro dei delegati delle Conferenze episcopali in Europa per i rapporti con i musulmani sul tema "Fede e spiritualità nelle relazioni tra cristiani e musulmani”. In apertura dei lavori, la lettura del messaggio del card. Jean-Louis Tauran, prefetto del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.
Albania, luogo di coesistenza e dialogo
La scelta dell'Albania e di Scutari non è casuale per questo nuovo Incontro, spiega mons. Gjergj Meta, vescovo di Rrëshen e segretario della Conferenza episcopale del Paese. L'Albania è luogo di coesistenza pacifica tra diverse religioni e così si sta affemando sempre più in Europa e nel mondo e anche la città di Scutari è emblematica a questo proposito sia per la grande presenza di cattolici e di un seminario, sia per l'atteggiamento dialogante dei musulmani. "E' una grazia per noi. Quando sentiamo di ciò che accade in Medio Oriente e delle tante persecuzioni, ci rendiamo conto di essere fortunati. "Questo incontro- secondo mons Meta- sarà un modo per far conoscere questa realtà", "sarà", dice, "un'occasione importante per tutti".
Dialogo via più difficile ma più sicura
Quest’anno l’approccio scelto per questo Incontro privilegerà la riflessione teologica-spirituale ma anche lo scambio delle iniziative e dell buone pratiche messe nell’ambito dei rapporti con le altre religioni. Tante saranno le testimonianze vive e positive. ”Come cristiani" spiega mons Meta "dobbiamo vivere fino in fondo il Vangelo. Ricordarci che la prima comunità cristiana è stata minoranza, è stata straniera e ha lottato, ma con la preghiera, il sacrificio e il martirio. Non possiamo non vivere dunque fino in fondo l'accoglienza".
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