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Incontro del Papa con vescovi del Cile del 15 maggio 2018 Incontro del Papa con vescovi del Cile del 15 maggio 2018 

Dal 30 luglio al 3 agosto assemblea straordinaria dei vescovi del Cile su abusi

E’ stato annunciato ieri che la Conferenza episcopale cilena si riunirà per un’assemblea plenaria straordinaria per riflettere su abusi

Dal 30 luglio al 3 agosto si terrà un’assemblea plenaria straordinaria della Conferenza episcopale cilena per “riflettere sull’attuale, delicato momento alla luce, soprattutto, delle nuove indiscrezioni sullo scandalo degli abusi sessuali”. Lo ha annunciato ieri – riferisce l’Osservatore Romano - il portavoce dei vescovi, il diacono Jaime Coiro, in una conferenza stampa alla quale è intervenuta anche Ana María Celis, membro del Consiglio nazionale per la prevenzione degli abusi ed esperta di diritto canonico. All’assemblea l’episcopato proporrà, approfondirà e approverà delle decisioni in merito.

“La Procura nazionale cilena – si legge sempre sull’Osservatore Romano - ha reso noto ieri che dal 1960 a oggi la sua unità specializzata sulle indagini sulle violazioni di diritti umani, sulla violenza di genere e sui reati sessuali ha svolto inchieste su 158 religiosi cattolici associati a 144 casi. Degli indagati, 74 sono vescovi, sacerdoti e diaconi non appartenenti ad alcuna congregazione; altri 65 vescovi, sacerdoti e diaconi invece fanno parte di specifiche congregazioni, dieci laici sono a carico della pastorale parrocchiale o impegnati in istituti scolastici, mentre per altri nove non è stato possibile chiarire il grado o la funzione. Il rapporto della procura ha identificato 266 vittime, fra cui 178 bambine, bambini e adolescenti, 31 adulti e altri 57 non specificati, concernenti casi denunciati prima del 2000”.

Coiro ha anche affermato che i dati forniti dal pubblico ministero “ci chiamano a riflettere sulle cifre riguardanti le vittime. Abbiamo compreso che, al di là del numero, ognuna di queste persone ha dovuto vivere un processo estremamente doloroso; molte hanno dovuto parlare di quanto è successo più volte, in varie istanze e davanti a soggetti diversi. La tentazione sarebbe quella di soffermarci sul numero degli accusati, ma ciò che la Chiesa ci chiede oggi è di pensare alle vittime. Queste cifre fanno tremare ed è ciò che ci preoccupa di più”. Da parte sua, Ana María Celis ha spiegato che la Chiesa ha il dovere di “salvaguardare la dignità delle persone”.

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24 luglio 2018, 19:24