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Il cardinale Blaise Joseph Cupich con Papa Francesco Il cardinale Blaise Joseph Cupich con Papa Francesco 

Cupich: vertice mondiale di febbraio sia una risposta forte agli abusi

In una intervista a Crux Now, il card. statunitense Cupich afferma che il vertice contro gli abusi convocato dal Papa in Vaticano il prossimo febbraio è una tappa importante per un cambiamento profondo della cultura in tutta la Chiesa in vista della reattività, della trasparenza e della responsabilità, in particolare dei vescovi

Papa Francesco sta cercando "il pieno coinvolgimento della Chiesa globale nell'assicurare la protezione dei bambini di tutto il mondo dagli abusi sessuali clericali": è quanto ha affermato, in una intervista a Crux Now, il cardinale Blase Cupich, arcivescovo di Chicago, nominato membro del Comitato organizzativo del vertice su “La protezione dei minori nella Chiesa” convocato dal Pontefice in Vaticano dal 21 al 24 febbraio dell’anno prossimo.

I partecipanti al vertice mondiale contro gli abusi

All’incontro parteciperanno i presidenti delle Conferenze Episcopali di tutto il mondo, i capi delle Chiese cattoliche orientali e i superiori di alcuni Dicasteri vaticani (Segreteria di Stato, Dottrina della Fede, Chiese Orientali, Congregazione per i Vescovi, Clero, Vita Consacrata, Evangelizzazione dei Popoli e Laici-Famiglia-Vita nonché i rappresentanti dei religiosi e delle religiose di tutto il mondo).

Gli altri membri del Comitato organizzativo

Oltre al cardinale Cupich, gli altri membri del Comitato organizzativo sono: il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay (India) e presidente della Conferenza Episcopale dell’India; mons. Charles Scicluna, arcivescovo di Malta e segretario aggiunto della Congregazione per la Dottrina della Fede; il padre gesuita Hans Zollner, presidente del Centro per la Protezione dei Minori della Pontificia Università Gregoriana e membro della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, nominato referente del Comitato stesso. Nei lavori preparatori dell’incontro saranno coinvolti, tra gli altri, la dott.ssa Gabriella Gambino, sottosegretario per la Sezione Vita, e la dott.ssa Linda Ghisoni, sottosegretario per la Sezione Fedeli Laici, del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori e alcune vittime di abusi da parte del clero. In un'intervista a Crux del mese scorso, il cardinale Gracias aveva affermato che questo incontro “non può essere cosmetico", perché “o avrà successo o sarà un disastro per la Chiesa”.

La protezione dei bambini, priorità della Chiesa

Da parte sua, il cardinale Cupich ha affermato che il Papa "ha più volte dimostrato di considerare la protezione dei bambini e l'accompagnamento di coloro che sono stati abusati come una priorità di tutto il popolo di Dio e centrale per la nostra missione".

Una questione globale

Ricordando il commovente incontro di Francesco con alcune vittime di abusi durante la sua visita negli Stati Uniti nel settembre 2015, l’arcivescovo di Chicago ha quindi detto che “il Santo Padre comprende bene la nostra sofferenza" negli Usa, ma vuole che il vertice di febbraio affronti la questione per tutta la Chiesa: "Convocando un incontro globale, comprende che questa è una questione globale e vuole rafforzare il nostro impegno condiviso come Chiesa per stabilire reattività, responsabilità e trasparenza", in particolare per i vescovi. Il Papa - secondo Cupich - cerca sia una comprensione globale dei fallimenti del passato sia soluzioni globali che guardino avanti.

Assumersi la responsabilità dei fallimenti

"Questo - ha aggiunto - significa prima di tutto assicurarsi che tutti i dirigenti della Chiesa abbiano una piena e diretta comprensione dell'impatto dell'abuso sessuale clericale sulle vittime” e significa anche “assumersi la piena responsabilità dei nostri fallimenti, al fine di garantire che non si ripetano. Naturalmente, assicurare che non si ripetano richiederà che tutti i livelli della Chiesa si assumano la responsabilità, locale, regionale, nazionale e universale".

E’ necessario un cambiamento di cultura

Il porporato ha detto di essere consapevole che i cattolici di tutto il mondo si aspettano risultati concreti dall'incontro, ma ha sottolineato che per affrontare pienamente la questione dell'abuso sessuale sarà necessaria una trasformazione profonda: "Papa Francesco chiede un cambiamento di cultura, cioè una riforma del nostro approccio al ministero, perché oltre ad essere un crimine, l'abuso sessuale sui minori da parte dei chierici riguarda la corruzione del nostro ministero. Questo è il motivo per cui questo incontro deve essere inteso come parte di un impegno a lungo termine per la riforma”, perché “un solo incontro non risolverà ogni problema".

E’ l’inizio di un processo che coinvolge tutta la Chiesa

Per questo - ha concluso il cardinale Cupich - il vertice di febbraio deve essere visto come l'inizio di un processo che richiederà la partecipazione della Chiesa mondiale e non solo iniziative centrate su Roma: "Questo incontro è l'inizio di una riforma mondiale che avrà bisogno di essere continua e comporterà un processo di iniziative a livello regionale, nazionale e diocesano".

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25 novembre 2018, 20:04