La Sardegna si mobilita per la pace
Barbara Castelli – Città del Vaticano
“La vera pace è anzitutto lo sviluppo integrale dell’uomo. La vera pace è costruire un mondo di giustizia”. Con queste parole don Angelo Pittau, direttore della Caritas diocesana di Ales-Terralba, presenta l’odierna XXXII Marcia della pace, sul tema: “La buona politica per la Sardegna: solidarietà, lavoro, bene comune”, promossa dalla diocesi di Ales Terralba e dalla delegazione regionale Caritas Sardegna, in collaborazione con il CSV Sardegna Solidale. Centinaia di persone si raduneranno, alle ore 15:00, in piazza Italia, per pregare insieme con il vescovo di Ales-Terralba, mons. Roberto Carboni, prima di partire da via Corterisoni sino a via Ciusa. L’arrivo è programmato in piazza Madonna del Rosario, dove, tra gli altri, interverrà don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e presidente dell’associazione Libera per la lotta alle mafie. (Ascolta l'intervista a don Angelo Pittau sulla XXXII Marcia della pace).
La Sardegna ha bisogno di speranza
Ai microfoni di Vatican News, don Angelo Pittau spiega che è stato preso il tema proposto da Papa Francesco per la Giornata mondiale della pace, “La buona politica è al servizio della pace” per coniugarlo con la realtà che attraversa l’isola italiana. “La Sardegna – precisa – sta vivendo un momento difficilissimo. Si sta scivolando dalla povertà alla miseria: c’è un indice altissimo di disoccupazione, di poveri, c’è un indice altissimo anche di anziani, di malati, di tossicodipendenti. Questa situazione sta togliendo la pace ai nostri territori, ai nostri paesi, a questa regione che aveva conosciuto speranze migliori”.
Stop alla produzione di armi in Sardegna
Il direttore della Caritas diocesana di Ales-Terralba denuncia che la stampa non di rado dimentica di parlare dei conflitti che insanguinano il mondo, una “pace bruciata” dalla cosiddetta “guerra a pezzettini”, come l’ha definita Papa Francesco. “Ci sono trentasei crisi belliche – insiste – centosessanta focolai di ribellione nel mondo e non se ne parla”. “C’è un armamento continuo – prosegue – la stessa Sardegna produce armi, bombe che poi si scaricano nello Yemen”. Proprio nel contesto della marcia, aggiunge don Angelo Pittau, “i vescovi della Sardegna presenteranno un documento in cui chiedono alle autorità che questa fabbrica di morte venga chiusa per essere riconvertita in opere di benessere, in opere di crescita, di sviluppo sociale”.
I giovani vanno educati alla pace
Alla marcia per la pace uno spazio speciale è dedicato ai giovani. È stato, infatti, promosso il concorso fotografico “Raccontateci la vostra Marcia della pace”, aperto a tutti i ragazzi che attraverso un “selfie” di gruppo documenteranno l’iniziativa. Questa mattina, invece, presso l’Auditorium Santa Barbara alcuni bambini della scuola dell’infanzia e primaria si sono trovati per parlare di pace, prima di raggiungere, con una colomba di carta in mano, il municipio, accolti dal sindaco Marta Cabriolu. “I giovani giocano un ruolo fondamentale nella costruzione della pace – sottolinea ancora direttore della Caritas diocesana di Ales-Terralba - loro possono testimoniare non solo la gioia, ma l’impegno per costruire un mondo di relazioni amichevoli, di relazioni fraterne, un mondo in cui si ha fiducia l’uno dell’altro”. “I giovani vanno educati alla pace – conclude – io sogno che frutto di questa marcia sia anche l’ascoltare i vescovi italiani, perché i giovani si impegnino in politica, si formino alla buona politica, che è servizio alla pace, servizio al territorio, servizio ai poveri, servizio di giustizia”.
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