Venezuela: giornalisti detenuti arbitrariamente
Patricia Ynestroza-Città del Vaticano
Secondo un rapporto del sindacato nazionale dei lavoratori della stampa (SNTP), le forze di sicurezza hanno arrestato quattro giornalisti, due dei quali cileni, vicino al palazzo presidenziale di Miraflores, sede del governo venezuelano. Stando a quanto riferito dall’SNTP, si tratterebbe dei cileni Rodrigo Pérez e Gonzalo Barahona, entrambi della TVN, incarcerati insieme ai giornalisti venezuelani Maiker Yriarte e Ana Rodríguez, del canale online della VPI senza specificarne i motivi.
Censura della libertà di stampa
Si ritiene che i giornalisti abbiano coperto la veglia in difesa del presidente Nicolas Maduro convocata la settimana scorsa dal Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV). L'arresto ha avuto luogo intorno alle ore 22:00 del martedì e, dopo 3 ore di fermo, ancora non si conoscevano i motivi . In una dichiarazione, l’emittente VPI ha definito la detenzione come "arbitraria" e ha sottolineato che i quattro giornalisti "erano nell'esercizio delle loro funzioni" quando si sono verificati gli eventi.
Altri giornalisti fermati
L’arresto dei quattro giornalisti, non è l’unico caso. Dalla scorsa settimana altri sei giornalisti provenienti da diversi Paesi Latino americani, sono stati fermati senza che venissero rese note le motivazioni.
L'Inter-American Press Association (IAPA) ha denunciato che queste detenzioni sono una "pratica abusiva" del governo di Nicolás Maduro per "intimidire e limitare la circolazione di informazioni indipendenti".
Arrestato anche un fotografo colombiano dell’agenzia EFE. Bogotà ne ha richiesto l’immediato rilascio ma fino ad ora non c’è stata nessuna risposta dalle autorità del Venezuela.
Situazione sempre più complicata
Juan Guaidó, leader dell’opposizione, che si è proclamato presidente in carica ricevendo l’appoggio della Comunità internazionale, chiede la cessazione di quella che definisce “usurpazione" del potere da parte di Maduro.
Papa Francesco: paura di possibili spargimenti di sangue
Papa Francesco nella tradizionale conferenza stampa sul volo di ritorno da Panama, ha affermato di avere "paura di un possibile spargimento di sangue in Venezuela" e ha offerto il suo aiuto se entrambe le parti lo vogliono. Già domenica scorsa, da Panama, dopo la preghiera dell'Angelus, Francesco aveva chiesto "una soluzione giusta e pacifica per superare la crisi nel rispetto dei diritti umani e augurando il bene di tutti gli abitanti del Paese.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui