Colombia, nuovo appello del Papa a seguire la via del dialogo
Francesca Sabatinelli e Davide Dionisi – Città del Vaticano
Francesco torna, per la seconda volta in meno di un mese, ad esprimere la sua preoccupazione per la Colombia e, nei saluti dopo la preghiera del Regina Coeli, nella festività di Pentecoste, lancia un appello affinché si preghi per la popolazione del Paese latinoamericano:
Prego perché l'amato popolo colombiano sappia accogliere i doni dello Spirito Santo, affinché attraverso un dialogo serio si possano trovare soluzioni giuste ai molteplici problemi di cui soffrono specialmente i più poveri dovuti alla pandemia.
Il Papa, quindi, invita tutti ad una maggiore attenzione perché i cittadini non debbano soffrire anche per le conseguenze del Covid-19:
Esorto tutti ad evitare per ragioni umanitarie comportamenti dannosi per la popolazione nell'esercizio del diritto alla protesta pacifica.
L'appello dei vescovi colombiani
“Il dialogo è strada maestra per riconoscere ciò che deve essere sempre rispettato. È fondamentale ascoltare, comprendere e risolvere efficacemente le richieste di coloro che hanno protestato pacificamente. Solo così si costruisce insieme la pace che tutti vogliamo”. È questo il nuovo appello dei vescovi colombiani, diffuso oggi sul sito della Cec, affinché vengano presto superati i contrasti tra governo e parti sociali, all’indomani degli scontri che hanno causato diverse vittime.
Prevalga un proficuo confronto
Nel messaggio, firmato da monsignor Óscar Urbina Ortega, arcivescovo di Villavicencio e presidente della Conferenza Episcopale Colombiana (Cec), monsignor Ricardo Tobón Restrepo, arcivescovo di Medellín e monsignor Elkin Fernando Álvarez Botero, vescovo di Santa Rosa de Osos, si sottolinea l’apprezzamento e i progressi registrati nei giorni scorsi sia a livello nazionale, che locale, chiarendo che “al di là delle differenze, ciò che deve prevalere è un proficuo confronto. Il vero dialogo è la ricerca del bene con mezzi pacifici” e indicando che “ciò richiede pazienza e fiducia”. A prevalere, si legge ancora, deve essere “la ferma volontà di ricorrere a tutte le formule possibili di negoziazione, cercando sempre di dare spazio a quello che unisce e non a quello che divide”.
Sempre più diffuse povertà e sofferenza
I vescovi lamentano lo stato di disperazione in cui versa il Paese, denunciano “sofferenza e povertà diffusa”, anche a causa delle violenze scaturite a seguito degli scioperi e, a tal proposito, esprimono la loro vicinanza a tutte le vittime. Infine, incoraggiano l’intera comunità cattolica a continuare a pregare, implorando la saggezza di Dio per coloro che siedono al tavolo dei negoziati, affinché si arrivi ad un accordo condiviso che metta fine al clima di odio che la Colombia sta vivendo. Nel frattempo, il Comitato nazionale dello sciopero ha convocato due nuove giornate di protesta nazionali per il 26 e 28 maggio. L’annuncio è stato dato nei giorni scorsi dal presidente dell'organizzazione sindacale Central Unitaria de Trabajadores (Cut), Francisco Maltés, poco prima di partecipare al terzo incontro di dialogo con il governo per superare l'ondata di proteste che da settimane si registra nel Paese. Da parte sua, il presidente Ivan Duque ha annunciato, a sorpresa, la nomina di una nuova ministra della Cultura, in una iniziativa giudicata dagli analisti come un tentativo di rispondere alle inquietudini dei numerosi giovani che si sono uniti alle proteste delle ultime settimane.
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