Lo Smom a Dubai, le religioni non sono al servizio dei populismi
Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano
Le religioni non possono essere sfruttate e abusate dai populismi per i loro scopi, le loro risorse devono essere utilizzate per costruire la pace. È il messaggio che l’Ordine di Malta ha portato a Dubai, in occasione del Global Interfaith Summit, nella Giornata internazionale della Tolleranza, lo scorso martedì 16 novembre. Un vertice che ha visto riuniti leader religiosi e alti rappresentanti delle autorità internazionali, per promuovere la cultura del dialogo e del rispetto reciproco.
Seguire le orme di Abu Dhabi
Un importante momento di dialogo partito dall’incontro di Abu Dhabi - 4 febbraio del 2019 - tra Papa Francesco e l’Imam di Al Azhar, Al Tayeeb, e dalla firma del Documento sulla Fratellanza umana. Anche a Dubai si è ripetuto lo stesso messaggio: che le religioni sono unite per dire no alla guerra e alla violenza in nome di Dio. “Dubai – spiega Albrecht Boeselager, Gran Cancelliere dell'Ordine di Malta – ha fatto nuovamente comprendere l'importanza dell’incontro tra il Santo Padre e l’Imam e quali effetti quella dichiarazione ha avuto. Occorre seguirne le orme e capire quale sia il nostro dovere per realizzare ed implementare la chiamata all’azione di Francesco e dell’Imam”.
Gli aspetti concreti del dialogo interreligioso
Boeselager esprime quindi gratitudine per aver potuto vivere l’appuntamento di Dubai, per aver avuto l’occasione di portare avanti il dialogo interreligioso e, soprattutto, di aver fatto conoscere le azioni e le operazioni dell’Ordine di Malta condotte in collaborazione con altre fedi, soprattutto in una regione come il Medio Oriente, composta da diverse denominazioni della religione islamica. Lo Smom a Dubai ha quindi portato il messaggio, precisa il Gran Cancelliere, che “il dialogo non ha solo aspetti etici, ma anche aspetti fatti di azione, di cooperazione, di assistenza e di aiuto umanitario a chi ne ha bisogno, in collaborazione con altre fedi e confessioni, portando così un messaggio davvero concreto al mondo: quello che si può lavorare insieme per alleviare l’umana miseria”.
Le fedi non siano strumentalizzate dai populismi
Al Forum di Dubai, quindi, si è cercato di sollecitare maggiore attenzione sulla necessità che le infrastrutture religiose e i leader religiosi vengano interpellati dalla politica estera e dalla diplomazia affinché prendano parte nella costruzione della pace. “Penso – spiega ancora Boeselager – che si debbano utilizzare le risorse dei leader religiosi per la pace e che non dovremmo permettere che le religioni possano essere abusate e strumentalizzate dai populismi per i loro scopi”.
L’azione dello Smom in Libano
L’Ordine di Malta è molto attivo in Iraq, in Palestina, in Siria e, soprattutto, in Libano, dove esiste una collaborazione di successo con le comunità sciita, sunnita e drusa, nella conduzione di svariate cliniche. “ L’Ordine è conosciuto, per fornire aiuto in modo indiscriminato al di là delle origini etniche e religiose, e per questo è diventato un partner per tutti i partiti dell’area”. Sono otto le clinche, più altre strutture mobili, dirette dall’Ordine di Malta in Libano in collaborazione con la libanese Imam Sadr Foundation, strutture, conclude Boeselager, “dove impieghiamo infermiere sciite che portano il velo e indossano la croce dell'Ordine”.
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