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La Nigeria nella morsa dell'insicurezza. Le forze dell'esercito cercano di contrastare le bande armate che operano sequestri in tutto il Paese La Nigeria nella morsa dell'insicurezza. Le forze dell'esercito cercano di contrastare le bande armate che operano sequestri in tutto il Paese 

Rilasciato in Nigeria un sacerdote rapito domenica scorsa

Don Joseph Shekari è stato liberato. Ad annunciarlo Aiuto alla Chiesa che soffre. L’area dello Stato di Kaduna è da tempo nella morsa della violenza che non risparmia civili e religiosi

Benedetta Capelli - Città del Vaticano

Fortunatamente il sequestro di don Joseph Shekari, parroco della chiesa di Ikulu Fari, a Chawai, nello Stato nigeriano di Kaduna è durato poco tempo. Lo ha reso noto Aiuto alla Chiesa che soffre. Domenica sera, 6 febbraio, era stato rapito nell’assalto alla casa parrocchiale avvenuto poco prima di mezzanotte. Durante l'attacco, ha perso la vita il cuoco che lavorava nella struttura.

Il Paese e in particolare lo Stato di Kaduna è percorso dalla violenza da parte di bande criminali che compiono razzie nei villaggi, rubano bestiame, depredano e uccidono persone. L’ultimo atto sanguinoso è avvenuto a fine gennaio quando nell’assalto di alcuni terroristi al villaggio di Kurmin Masara, nell'area del governo locale di Zangon Kataf, 11 persone sono rimaste uccise. Non migliora, dunque, la situazione della sicurezza nel Paese, dove da oltre 10 anni le popolazioni del nordest sono costrette a subire la presenza e l’espansione di gruppi estremisti di matrice jihadista come Boko Haram, il Jama’at Ahl al-Sunna li-Da’wa wal-Jihad (JAS) e l'Islamic State West Africa Province (ISWAP), tra gli altri, per le difficoltà del governo e delle forze locali di controllare un territorio così vasto e mal collegato.

Sondaggio dell'Africa Polling Institute

Secondo un nuovo sondaggio dell’Africa Polling Institute (Api) appena pubblicato, il 78 per cento della popolazione nigeriana non è soddisfatta della situazione che vive il Paese. Solo due nigeriani su dieci sono contenti della gestione dello Stato da parte del presidente Muhammadu Buhari. Il 38 per cento ritiene l’aumento dell’insicurezza la più grande sfida che la Nigeria deve affrontare oggi. Mentre il 34 per cento dei nigeriani sottolinea l’incapacità del governo di soddisfare le esigenze di base della popolazione, con riferimento alla situazione economica. Il tasso d’inflazione continua, infatti, a crescere e i salari non sono sufficienti a soddisfare le esigenze nutrizionali minime di una persona adulta in un mese. Il 20 per cento della popolazione considera, infine, la disoccupazione la più grande sfida della nazione.

Gli appelli della Chiesa

Il cardinale John Olorunfemi Onayekan, arcivescovo emerito di Abuja, a Vatican News aveva sottolineato la grave situazione dei sequestri che vengono effettuati soltanto per ottenere un riscatto, esortando la politica ad un maggiore impegno per “ricostruire la nostra unità e la coesistenza nazionale”. Al termine dell’udienza generale del 29 settembre scorso, il Papa aveva espresso dolore per le vittime degli attacchi armati contro i villaggi di Madamai e Abun nel nord della Nigeria.  “Auspico – era stato l’appello di Francesco - che nel Paese sia sempre garantita l’incolumità di tutti i cittadini”.

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08 febbraio 2022, 10:05