Austria. La Chiesa in cammino verso i giovani con “Think New”
Roberta Barbi – Città del Vaticano
La Chiesa non vuole ottenere qualcosa dai giovani, ma vuole fare qualcosa per i giovani: così monsignor Stephan Turnovszky, vescovo ausiliare di Vienna e incaricato della Pastorale giovanile della Conferenza episcopale austriaca, ha presentato nei giorni scorsi la campagna triennale “Think New”, rivolta alla fascia d’età 18-25 anni, che già nel nome promette di utilizzare pensieri e linguaggi innovativi per avvicinare il messaggio evangelico ai giovani adulti.
Offrire luoghi d’incontro sani e accattivanti
La “prima grande campagna della Chiesa cattolica in Austria dallo scoppio della pandemia”, come la definisce il vescovo, è rivolta ai giovani adulti e si basa sull’offerta di luoghi d'incontro non convenzionali ma efficaci per l’evangelizzazione, come la "Walk-on-Water-Challenge", una "Escape Room" in cattedrale o il luogo virtuale “Life Chat”. La prima in elenco è una specie di sfida di sopravvivenza in cui i partecipanti devono rimanere a galla il più a lungo possibile con strumenti autocostruiti, ispirata a Gesù che cammina sulle acque; invece il noto meccanismo dell’escape room per cui si devono risolvere una serie di enigmi per uscire da una stanza in cui si è prigionieri, questa volta avrà l’insolita cornice del Mariendom di Linz. In programma, inoltre, una serie di festival musicali quali il "Nova Rock" in giugno, il "Woodstock of Brass Music" all'inizio di luglio o il "FM Frequency" in agosto: appuntamenti accompagnati da pubblicità multimediale e da un sito web e un canale Instagram dedicati.
La cura pastorale del “buon umore”
L’iniziativa nasce dalla collaborazione del Dipartimento episcopale per la Pastorale giovanile con l'Ufficio pastorale di Salisburgo e la Gioventù Cattolica dell'Alta Austria con l’obiettivo di approcciare “un gruppo di popolazione che tende a essere distante o indifferente alla Chiesa utilizzando strumenti che allevino la sofferenza provata dai giovani a causa delle restrizioni durante la pandemia”. Tra gli altri obiettivi della campagna: svecchiare il linguaggio e gli strumenti di avvicinamento alla fascia d’età dei giovani adulti, cioè, appunto, "pensare in modo nuovo" pur rimanendo fedeli alla missione della Chiesa di portare la Buona Novella nei tempi che cambiano, e di correre dei rischi nel farlo, una specie di "cura pastorale di buon umore", come l’ha definita monsignor Turnovszky. “La Chiesa non vuole qualcosa dai giovani, ma fare qualcosa per loro, e imparare da loro in questo processo di innovazione – ha concluso il vescovo - gli organizzatori sanno bene che non esiste una sola gioventù, perciò le offerte devono essere calibrate sull'ambiente in cui i giovani sono inseriti. Questa la nostra idea di Chiesa in uscita”.
Approccio creativo in tutte e dieci le diocesi austriache
Lucia Greiner, responsabile dell'Ufficio di pastorale di Salisburgo, alla presentazione della campagna ha richiamato l'attenzione sull'ampiezza di "Think New": tutte e dieci le diocesi austriache, infatti, sono state coinvolte attraverso i rappresentanti della Gioventù Cattolica, delle Camere finanziarie, delle congregazioni religiose e della Caritas giovanile. “Una vera impresa – ha detto – siamo convinti che tutti impareranno qualcosa di nuovo, dai giovani al personale della Chiesa impegnato, e che saremo tutti cambiati da questo ‘pensiero nuovo’". Il "cuore" di "Think New" è, dunque l'incontro, il contatto con i giovani e la cura pastorale. Ela Klein della Gioventù Cattolica dell'Alta Austria ha illustrato le diverse realtà di vita in cui sono inseriti i giovani adulti in tempi di pandemia, da cui sono derivate la diversità e l’ampia offerta di attività che è caratteristica della campagna stessa. Tra i vari progetti, anche la “Life chat”, in cui i sacerdoti e gli operatori pastorali si mettono a disposizione dei giovani per rispondere alle loro domande esistenziali e per sostenerli nelle scelte di vita più importanti.
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