Sud Sudan, Welby e il moderatore della Chiesa di Scozia: "Presto tra voi"
Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
Avrebbero voluto visitare il Sud Sudan con Papa Francesco la prossima settimana, dal 5 al 7 luglio, come promesso durante lo storico ritiro spirituale in Vaticano nel 2019, prima della pandemia, per incoraggiare una popolazione che soffre “ed essere solidali con voi che sperate nella pace”. Ma il pellegrinaggio ecumenico è stato posticipato, come anche il viaggio papale nella Repubblica Democratica del Congo, su richiesta dei medici che stanno curando il ginocchio del Pontefice, e oggi, come lui, l’arcivescovo di Canterbury e primate della Chiesa anglicana Justin Welby e il moderatore dell’Assemblea generale della Chiesa di Scozia Iain Greenshields, hanno inviato ognuno un videomessaggio agli “amati fratelli e sorelle in Cristo” del Sud Sudan.
Welby: i leader del Sud Sudan ricordino gli impegni presi
L’arcivescovo Welby, che ricorda di essere stato l’ultima volta nel Paese africano nel 2014, in un video su Twitter, si dice "profondamente dispiaciuto" per il rinvio del pellegrinaggio di pace. Afferma che Dio vede la "grande sofferenza" del Sud Sudan ed esorta i suoi leader a perseguire la pace. In occasione del ritiro spirituale in Vaticano nell’aprile 2019, rammenta il primate anglicano, lui, il Papa e l’allora moderatore della Chiesa di Scozia, promisero di visitare insieme il Sud Sudan, e “i vostri leader hanno promesso di lavorare insieme per il bene di tutti i sud sudanesi. Prego che i vostri leader ricordino questi impegni”.
La pace va creata insieme, non è solo assenza di guerra
La pace, sottolinea Welby, “richiede molto di più che non essere in guerra. Deve essere creata insieme, con i vostri colleghi leader e persino con i vostri nemici. Ci saranno sfide da affrontare, e prego che attraverso di esse i vostri leader ascoltino voi, se stessi e Dio, in modo che quando verremo in visita potremo pregare con loro per la guarigione della nazione. E prego per tutti voi, nelle vostre scelte quotidiane, di cambiare lo spirito di vendetta in spirito di riconciliazione. Dio sa quanto sia difficile”.
Il Papa: servono fatti concreti nel processo di riconciliazione
Parole che ricordano quelle di Papa Francesco, che nel suo videomessaggio da’ voce al “grido di pace della gente sud sudanese che, sfinita dalla violenza e dalla povertà, attende fatti concreti dal processo di riconciliazione nazionale”, al quale il Pontefice desidera contribuire “non da solo, ma peregrinando ecumenicamente insieme a due cari fratelli: l’Arcivescovo di Canterbury e il Moderatore dell’Assemblea generale della Chiesa di Scozia”.
Cristo sulla croce ha scelto perdono e servizio
“Cristo sulla croce ha scelto il perdono e il servizio in mezzo alla sofferenza – conclude l’arcivescovo di Canterbury nel suo videomessaggio -. Ci ha mostrato che queste cose più difficili sono la nostra più grande forza. Ed è con voi con il suo spirito fino ai confini della terra”. Sappiate, è il suo saluto finale, che “spero di essere presto con voi con i mei fratelli Papa Francesco e il moderatore Iain”, e che “le nostre preghiere e il nostro amore sono con voi questa settimana e sempre”.
Greenshields: siete nei nostri pensieri e nelle nostre preghiere
Anche il moderatore dell’Assemblea generale della Chiesa di Scozia Iain Greenshields, nel suo videomessaggio, più breve, diffuso sempre via Twitter, esprime il suo rammarico e il desiderio di poter realizzare prima possibile il pellegrinaggio di pace in Sud Sudan ora posticipato. Voi sud sudanesi, conclude, “siete profondamente nei nostri pensieri e nelle nostre preghiere, in questo tempo difficile che state vivendo”.
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