Cerca

Cookie Policy
Il portale Vatican News utilizza cookies tecnici o assimilati per rendere più agevole la navigazione e garantire la fruizione dei servizi ed anche cookies tecnici e di analisi di terze parti. Se vuoi saperne di più clicca qui. Chiudendo questo banner acconsenti all’uso dei cookies.
ACCONSENTO
ZOOM - Novità, interviste ed eventi dal mondo della musica
Programmi Podcast
Croce in montagna Croce in montagna 

Le croci sulle vette di montagna, simbolo che unisce il cielo alla natura

In un libro presentato a Roma la storia religiosa e sociale dei crocifissi collocati sulle cime più alte degli Appennini. L'autrice del libro, Ines Millesimi: al di là della fede personale, si tratta di segni che simboleggiano il senso di sacralità che si percepisce in questi luoghi così particolari
Gabriele Rogani - Città del Vaticano 
 
Il volume "Croci di vetta in Appennino", edito da  Ciampi e presentato all'Università Lumsa di Roma, nasce all’interno di un dottorato di ricerca dell’Università della Tuscia e fotografa un aspetto particolare, quello delle croci installate sulle vette più alte degli Appennini. Il lavoro sviluppato da Ines Millesimi è il primo nel suo genere e propone la catalogazione di tutte le croci sopra i duemila metri di altezza, definito uno "spazio geografico estremamente complesso". "Abbiamo percorso queste vette e verificato che su 261 cime ben 68 sono attraversate dalla presenza di questo simbolo antropico", spiega l'autrice del volume. "Nessuno - osserva - conosce la storia di queste croci e la complessità di questi ambienti. Il libro approfondisce anche il significato religioso della croce”.
 
Ascolta l'intervista con l'autrice del libro Ines Millesimi

Tra religiosità pubblica e segno privato 

Le croci, prosegue Ines Millesimi, "sono state poste dalle comunità. Alcune infatti hanno lo scopo simbolico di proteggere il paese a valle, devono essere monumentali per essere percepite dal basso". Un altro aspetto è invece quello delle "croci anonime", messe per ricordare ad esempio un proprio caro disperso in montagna o per altri motivi. Questo caso, spiega l'autrice, "è un po' problematico" perchè l'installazione fatta privatamente potrebbe portare a "immaginare una serie di vette coperta da una selva di croci. Alcune non sono belle e vanno a creare una sorta di inquinamento visivo dal punto di vista della percezione del paesaggio". In effetti, si sottolinea, lo studio contenuto nel libro ha anche un approccio problematico e l'autrice si domanda se e quanto vi sia "bisogno di intervenire continuamente sulla natura" con segni legati a momenti personali della vita di una persona.

La montagna e la croce, un vincolo spirituale

Il volume si presenta arricchito da molte pagine e illustrazioni e tuttavia, precisa la Millesimi, non si rivolge a un pubblico di studiosi: "In primo luogo mi sono posta il problema, da amante della montagna, se chi non è mai salito in vetta possa avere in un solo libro la possibilità di percepire il paesaggio. Il libro è pertanto rivolto anche a chi non è mai salito in vetta e attraverso questo volume c’è la possibilità di vedere cosa l’uomo abbia portato a duemila metri". Tante delle croci fissate in vetta agli Appennini, riferisce, "sono molto semplici, spingono verso una dimensione intima e religiosa del sacro, che a mio giudizio può essere vista in senso ampio, non direttamente legata a una misura confessionale. Il libro - conclude l'autrice - si rivolge a chi si pone il problema di una presenza spirituale e metafisica sacra del sentire all’interno della natura. Se crediamo che la natura vada protetta, questo libro lo aiuta”.

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

20 gennaio 2023, 11:38
<Prec
Aprile 2025
LunMarMerGioVenSabDom
 123456
78910111213
14151617181920
21222324252627
282930    
Succ>
Maggio 2025
LunMarMerGioVenSabDom
   1234
567891011
12131415161718
19202122232425
262728293031