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Padre Sima’an Jaraisi: in Medio Oriente perse dignità e sacralità della vita umana

Il vice parroco melkita a Nazareth e Cappellano degli Scout cattolici in Israele partecipa a Tonalestate 2024, la manifestazione organizzata dall’Opera di Nazaret apertasi oggi nei pressi di Reggio Emilia: “In tanti, musulmani, cristiani, drusi, ebrei appoggiano la pace e sono contro questo odio”

Michele Raviart – Città del Vaticano

I tempi cambiano, l’umanità cambia con loro? Un interrogativo importante, le cui risposte, a questo come ad altri, si cercheranno durante Tonalestate International Summer University, edizione, 2024 da oggi e fino al 9 agosto in corso in provincia di Reggio Emilia, dal tema principale “Le temps vaincu - Il tempo scaduto”. Un evento nato nel 2000 per iniziativa di Giovanni Riva, fondatore della Compagnia dell’Opera di Nazareth, che si è aperto oggi con la tavola rotonda dal titolo, appunto, “Tempora mutantur, et nos mutamur in illis?”.

Medio Oriente, come vivere insieme

Si vive in un tempo in cui le guerre, che siano grandi o piccole, rendono il mondo un luogo in cui fame e miseria dividono il loro spazio con ricchezze esorbitanti, spiegano gli organizzatori, si è in un tempo fatto “di solitudine negativa e priva di soccorso”, un tempo “dominato dalla globalizzazione del male”, nel quale la domanda fondamentale è come poter recuperare “una speranza viva, limpida e lieta”. Quest’anno, è l’augurio che anima l’evento, Tonalestate sarà caratterizzato da una grande intensità e dal consueto importante incontro tra studenti, adulti, docenti, artisti e scienziati chiamati ad una riflessione e ad un approfondimento che possa ancora una volta rendere la manifestazione una scuola di umanità davanti alle sfide del mondo. E saranno tante quelle declinate in questi tre giorni di incontro, compreso quella del grande dramma che si sta vivendo in Medio Oriente, il cui racconto domani mattina, 8 agosto, sarà affidato a Sima’an Jaraisi, vice parroco melkita a Nazareth e Cappellano degli Scout cattolici in Israele, che interverrà sul tema “Si può vivere insieme”.

Ascolta l'intervista con padre Sima'an Jaraisi

Perdute dignità e sacralità della vita

In Medio Oriente oggi, spiega il sacerdote, si sono perse la “dignità e la sacralità della vita umana”, nonostante per anni si siano vissuti momenti positivi e negativi, “ma era possibile vivere assieme in pace e si può vivere in pace”. Padre Sima’an porta l’esempio di alcuni spazi degli scout condivisi con arabo-cristiani, con ebrei, con arabo-musulmani, il tutto animato da un “alto rispetto per l’umanità e per la dignità della persona”. Oggi “l’atmosfera è scura e dura, ma noi non possiamo reagire”, prosegue con il dolore di chi non può immaginare il suo futuro. “L'odio crea odio. L'amore crea amore. Noi appoggiamo l'amore – aggiunge – e sono in tanti, musulmani, cristiani, drusi, ebrei ad appoggiare la pace e contro questo odio”.

Chi odia non è cristiano

Sima’an Jaraisi ricorda i momenti trascorsi con gli scout, laddove tutti ci si chiama ‘fratello’, ma che oggi sono sommersi dall’atmosfera di guerra e di violenza che non fa andare avanti, che fa pensare che il tempo sia scaduto. “Noi cristiani – è la sua conclusione – non abbiamo limiti, né confini con il perdono o con un domani migliore, altrimenti non saremmo cristiani. Io, come cristiano, vedo solo la pace, la dignità dell’uomo e della vita. Chi odia non è più cristiano”.

 

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07 agosto 2024, 15:43