Lourdes, arrivato il Treno Bianco dell'Unitalsi
Emanuela Campanile - Lourdes
Fede, speranza e carità, le tre virtù teologali “fanno da sfondo all’esperienza del pellegrinaggio” - come spiega l’Assistente Nazionale Unitalsi, Rocco Pennacchio – prendendo forma nella dedizione dei volontari dell’Associazione, negli sguardi e nelle storie dei pellegrini che hanno intrapreso il viaggio verso la Grotta di Massabielle. “Ho solo una cosa da chiedere alla Madonna”, dice sorridendo ma determinata Maria Grazia, una delle partecipanti: “Che mi conservi e rafforzi la fede, pure dopo morta!”
Il vagone della Charitas
Il vagone dei “barellati”, quello dedicato agli infermi e alle persone non autosufficienti, ha la concretezza della Charitas, l’amore di Cristo (motto dell'Unitalsi). E si vede. Ognuno dei viaggiatori speciali è servito e assistito con una tale naturalezza e dedizione che ogni cosa, pur nella durezza della realtà, assume una sfumatura dolce e impalpabile, inspiegabilmente visibile e vera.
Ognuno ha il suo compito
Il Treno Bianco dell'Unitalsi è abitato da un esercito di instancabili e operosi volontari, a ciascuno di loro è affidato un compito, dai medici ai cuochi. C’è chi prepara il pranzo, la cena e la colazione; chi fa parte del coro della cappella allestita nel vagone centrale; chi è incaricato delle pulizie e chi prepara le cuccette per la notte. I sacerdoti a bordo celebrano la Messa, confessano, portano in processione il Santissimo a tutti i passeggeri lungo lo stretto corridoio.
Chiesa in cammino
Arrivato alla stazione di Lourdes, il Treno Bianco si svuota con ordine. Scesi dalle carrozze in autonomia, o aiutati, i pellegrini iniziano la seconda parte del viaggio in attesa di raggiungere la Grotta di Massabielle. Lourdes è bellissima e sembra già casa.
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