L'Italia concede la cittadinanza al piccolo Alfie
Debora Donnini-Città del Vaticano
Thomas non si arrende: "mio figlio appartiene all'Italia", "amo Alfie e Kate" e "continuo a lottare come Alfie continua a lottare". Con queste parole decise, il papà del bimbo si è rivolto ai sostenitori che stanno protestando davanti all'Alder Hay Ospital di Liverpool contro la decisione dei medici, avallata dalla giustizia britannica, di staccare la respirazione artificiale al piccolo Alfie, sostenendo che questo sia il suo "miglior interesse". Le parole di Thomas arrivano quasi alla fine di una giornata convulsa.
L'italia concede la cittadinanza ad Alfie
Oggi doveva essere seguita la procedura che avrebbe portato alla morte di Alfie. Quando tutto a Liverpool sembrava pronto per il distacco delle macchine che tengono in vita il piccolo, l'annuncio del governo italiano di concedere la cittadinanza al bimbo di 23 mesi affetto da una malattia neurodegenerativa di fatto sconosciuta. "I ministri degli Esteri Angelino Alfano e dell'Interno Marco Minniti hanno concesso la cittadinanza al piccolo Alfie. In tale modo il governo italiano auspica che l'essere cittadino italiano permetta al bambino l'immediato trasferimento in Italia", ha reso noto la Farnesina. La procedura, fissata per le 14 ora italiana, per ora sarebbe sospesa. "Aspettiamo che il ministro degli Esteri Alfano contatti il ministro Boris Johnson" ha detto Thomas mentre vanno avanti le trattative.
La procedura per ora sospesa
Nel corso della giornata sembra anche che i genitori siano riusciti ad ottenere dall’ospedale un ulteriore allungamento dei tempi appellandosi a un chiarimento sulla forma della sentenza dell'Alta Corte con la quale si autorizzava il distacco delle macchine. Secondo i legali che assistono la famiglia, una volta cambiata l'ora della procedura rispetto a quanto previsto dal giudice sarebbe necessario un nuovo pronunciamento dello stesso magistrato per fissare un'altra ora, non essendo più sufficiente per l'esecutività della sentenza l'autorità dell'ospedale.
Mariella Enoc non è stata ricevuta dall'ospedale di Liverpool
Ad arrivare all’ospedale oggi a Liverpool anche la presidente del Bambino Gesù, Mariella Enoc, per portare la vicinanza del Papa, la sua personale solidarieta' e quella di tante mamme con bimbi malati come Alfie. E anche per cercare di parlare con le autorità dell’ospedale ma non è stata ricevuta. E' rimasta in sala d'attesa con i genitori. “Penso che sia un segnale importante”, afferma in merito alla decisione del governo italiano di dare la cittadinanza ad Alfie, una scelta apprezzata da più parti. E pur non sapendo quale effetto potrà avere, ribadisce comunque che il Bambino Gesù aspetta Alfie davvero a braccia aperte.
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