L’America Latina prega per la pace in Nicaragua
Barbara Castelli – Città del Vaticano
“Per i vescovi, sacerdoti, diaconi e le comunità dei religiosi del Nicaragua, perché instancabilmente, continuino a essere promotori di dialogo, difensori della giustizia e costruttori della pace”. E’ l’intenzione di preghiera dei fedeli letta oggi nelle chiese in Nicaragua, in diversi Paesi latinoamericani, così come al quinto Congresso Americano Missionario (CAM), in Bolivia.
Nicaragua ancora nel sangue
Nel Paese dell’America Centrale la tensione resta alta e non cessano sanguinosi episodi di violenza, perpetrati dalle forze filo-governative per soffocare le manifestazioni contro il governo del presidente Daniel Ortega. Solo ieri due studenti hanno perso la vita in un assalto armato contro la Chiesa della Divina Misericordia di Managua, dove circa 200 persone si erano rifugiate per sfuggire alla polizia. Un’azione definita “deplorevole” dell’Unione Europea. In un comunicato, l’Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, sollecita una soluzione “pacifica e democratica”, garantendo la “sicurezza della popolazione” e il rispetto “dei diritti fondamentali”.
Sciopero nazionale anti-Ortega
In Nicaragua, intanto, è in corso uno sciopero nazionale di 24 ore contro il governo, il secondo convocato in meno di un mese dalla "Alianza Civica", che riunisce imprenditori, studenti, contadini e società civile. L'iniziativa è tesa anzitutto a chiedere la convocazione di elezioni anticipate, così come la fine della repressione delle proteste di piazza, che in meno di tre mesi ha causato oltre 350 morti. Anche la Spagna ha fortemente criticato la condotta del governo, auspicando, in un comunicato del ministero degli Esteri, la fine delle violenze e il rispetto della libertà di espressione.
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