Onu: in Nicaragua “Ripetute violazioni dei diritti umani”
Andrea Gangi – Città del Vaticano
E' giunta ieri la denuncia l'Organizzazione delle Nazioni Unite, che sottolinea l'uso sproporzionato della forza da parte della polizia, oltre a provvedimenti extragiudiziali, sparizioni forzate, detenzioni arbitrarie ed episodi di tortura. L’Onu aggiunge che i gruppi paramilitari hanno agito con l'approvazione delle autorità
Il rapporto Onu
Il rapporto è intitolato «Violazione di diritti umani e abusi nel contesto delle proteste in Nicaragua» ed è stato elaborato dall'ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani. Il documento ipotizza la possibilità di una Commissione per la Verità, composta sia a livello nazionale sia internazionale, con lo scopo di «assicurare la verità e la giustizia alle vittime».
Le raccomandazioni alle autorità
L’Onu ha rivolto una serie di raccomandazioni rivolte alle autorità del Nicaragua. Sono in tutto 16. Tra queste, la cessazione immediata di minacce, intimidazioni e criminalizzazioni; lo smantellamento delle milizie paramilitari; assicurare la possibilità di indagini indipendenti; far cessare gli arresti arbitrari e liberare i prigionieri politici arrestati ingiustamente e senza garanzie; far conoscere l'identità delle persone attualmente agli arresti; garantire la libertà di manifestazione e l'autonomia del potere giudiziario; garantire l'accesso alle informazioni ai rappresentanti dell'Alto Comissariato Onu per i diritti umani e ai rappresentanti delle altre organizzazioni internazionali. In ogni caso, la situazione del Nicaragua sarà messa all'ordine del giorno al Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
La situazione in Nicaragua
Il rapporto stima circa 300 persone morte e 2 mila ferite dall'inizio dei disordini. Le proteste sono iniziate il 18 aprile, nel giorno in cui è entrata in vigore una riforma del sistema pensionistico voluta dal governo guidato dal 2007 dall’ex guerrigliero Daniel Ortega. Anche se la riforma è stata prontamente ritirata, proteste e manifestazioni sono andate avanti e dilagano tuttora contro un governo che non esita a reprimere con la forza i dissensi. La Chiesa tenta di promuovere continuamente il dialogo tra le parti, ma ad oggi non è stato raggiunto nessun risultato.
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