Una catena umana per la pace da Perugia ad Assisi
Federico Piana- Città del Vaticano
Anche quest’anno Perugia ed Assisi possono essere definite capitali della pace. Primo, perché nel capoluogo umbro, da domani all' 10 ottobre, si svolgeranno due giorni intensi di riflessioni e incontri sulle azioni praticabili per poter tentare di pacificare il mondo e curare le sue ferite fatte di egoismi, povertà, sopraffazioni e guerre. Secondo, perché domenica 11 ottobre prenderà vita un’ iniziativa senza precedenti: una catena umana lunga 25 chilometri, la distanza esatta che separa Perugia dalla città del santo poverello. Per rispettare le norme anti pandemia, la manifestazione si svolgerà in forma statica e sostituirà la classica Marcia per la Pace Perugia-Assisi degli anni scorsi.
Prendersi cura: chiave di lettura dei due eventi
Questi due eventi sono segni di speranza, di ottimismo. Lo spiega Flavio Lotti, membro del Comitato organizzatore : “Certamente, ma oltre alla speranza io aggiungerei anche la fiducia nel fatto che questa grave situazione di crisi sanitaria possa migliorare la nostra società. Ecco perché questi tre giorni saranno dedicati alla cura reciproca, al rispetto e alla collaborazione con gli altri. Il prendersi cura, come dice Papa Francesco, è il contrario della cultura dell’indifferenza”.
Un’immensa catena unita da un filo
La catena umana, che domenica prossima chiuderà i due giorni di dibatti, sarà la rappresentazione plastica della volontà dei partecipanti di implorare il mondo affinchè imbocchi la strada della pace. “Questa volta – dice Flavio Lotti – sarà un’edizione inusuale della Marcia perché saremo fermi da Perugia ad Assisi. Le persone saranno a distanza di due metri l’una dall’altra ma tutte unite da un filo che rappresenta la metafora della nostra esistenza. Noi per vivere abbiamo bisogno di unire il filo della nostra vita a quello di tanti altri”.
Eventi social, radio e tv
Agli eventi si potrà partecipare anche collegandosi al sito www.perugiassisi.org oppure sintonizzandosi sulle frequenze della radio della Conferenza episcopale umbra o su quelle di Rai 3.
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