La notte dei cristalli del 1938, anticamera della Shoah
Antonella Palermo – Città del Vaticano
Nulla di poetico, sebbene quella famigerata 'notte dei cristalli' evochi scintillìi romantici. Fu la devastazione, invece. Distrutte 267 sinagoghe in Germania e in Austria, altre 1400 furono pesantemente danneggiate. 7.500 negozi di proprietà ebraica e quasi duecento case furono presi di mira dalle Squadre d'Assalto e dalla Gioventù Hitleriana. Violati i cimiteri ebraici, arrestate, picchiate selvaggiamente e internate migliaia di persone. Secondo le prime ricostruzioni 36 trovarono la morte in quella notte, diverse decine i suicidi.
Mai visto prima un pogrom di quella portata
La persecuzione durava da anni. Le leggi razziali di Norimberga erano in vigore già dal 1935. Ma un pogrom di quelle dimensioni, un attacco sistematico alle proprietà e ai luoghi di culto della comunità giudaica non si era mai visto. Ad essere interessata dalla distruzione, anche la regione ex cecoslovacca dei Sudeti da poco occupata dalle truppe di Hitler. Secondo lo storico della Shoah, Saul Friedlander, Goebbels arrivò a una simile barbarie per rialzare le sue quotazioni in discesa agli occhi di Hitler.
L'antefatto
L'occasione fu offerta al ministro nazista della Propaganda dall'uccisione di un diplomatico tedesco a Parigi da parte di un giovane ebreo polacco, Herschel Grynzspan. La famiglia dell'attentatore faceva parte degli ebrei polacchi immigrati in Germania a cui era stata tolta di punto in bianco la cittadinanza. Furono espulsi dalla Germania, ma respinti al confine polacco, costretti a vagare senza più una terra. Herschel, esule a Parigi, decise di vendicarsi. Con un revolver in tasca chiese di vedere l'ambasciatore ma la mattina del 7 novembre lo portarono da Ernst vom Rath, un semplice funzionario. Fu lui ad essere colpito. Morì due giorni dopo.
Da discriminazione a sterminio
La notizia raggiunse Hitler mentre celebrava il quindecimo anniversario del fallito colpo di Stato a Monaco, nel 1923. Joseph Goebbels, ministro della Propaganda, prese di petto la situazione e diede di fatto mano libera alle SA, già pronte a entrare in azione. Il regime avrebbe poi dichiarato che si era trattato di un’esplosione spontanea di collera popolare. Pur restando un caso unico, la Notte dei Cristalli impresse alla persecuzione della minoranza israelita, fino ad allora basata essenzialmente su una pur crescente discriminazione, una violenta accelerazione omicida, tanto che il pogrom di Goebbels può essere considerato l'anticamera dello scientifico sterminio di Himmler e Deydrich.
La beffa dei 'risarcimenti'
Chi avrebbe dovuto pagare i 25 milioni di marchi per i danni causati? Le società di assicurazione chiesero conto alle autorità, troppo elevato era l'importo per poter essere da loro risolto. Il generale Göring chiese alle assicurazioni di risarcire in toto gli ebrei, con la promessa che le compagnie sarebbero state rimborsate. Contestualmente, però, lasciava che lo Stato ponesse sotto sequestro le proprietà degli ebrei.
Papa Francesco e la condanna dell'antisemitismo
E' stato nel luglio di due anni fa, a pochi mesi dall'ottantesimo anniversario della Kristallnacht, che il Pontefice ha ricordato l'orrore perpetrato ai danni degli ebrei: lo ha fatto nel discorso ai rabbini del “World Congress of Mountain Jews” del Caucaso.
E a gennaio scorso - ricevendo in udienza una delegazione del “Centro Simon Wiesenthal”, impegnato da anni a combattere ogni manifestazione di razzismo e odio delle minoranze – Papa Francesco ripeteva: “Non mi stanco di condannare fermamente ogni forma di antisemitismo” e invitava a coltivare insieme il terreno della fraternità soprattutto di fronte alle “barbare recrudescenze di antisemitismo”.
La strada verso le deportazioni di massa
Il feroce episodio della Notte dei cristalli portò l’ambasciatore americano a Berlino, Hugh Wilson, ad essere richiamato a Washington dal presidente Roosevelt, per consultazioni; non tornò più in Germania. Analogamente, il rappresentante del Terzo Reich nella capitale statunitense, Hans Dieckhoff, rientrò a Berlino, lasciando vacante la sede. Le élite dirigenti delle potenze democratiche europee si mostrarono del tutto inerti di fronte all'accaduto, a tal punto che il Führer poté perseguire indisturbato i suoi piani antisemiti. In quello stesso autunno del ’38, ebbero inizio le deportazioni di massa: il lager di Buchenwald, vicino a Weimar, accolse le prime migliaia di ebrei. Era iniziata la corsa verso l’Olocausto.
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