Venezuela, elettori rispettano il distanziamento sociale in un seggio elettorale di Caracas Venezuela, elettori rispettano il distanziamento sociale in un seggio elettorale di Caracas 

Parlamentari in Venezuela, l'opposizione perde la maggioranza dell'Assemblea

La vittoria del partito del presidente Maduro e una forte astensione. E’ quanto emerge dalle urne convocate domenica in Venezuela per il rinnovo del Parlamento. Il movimento dell’opposizione che fa capo a Juan Guaido ha boicottato il voto e indetto una consultazione popolare per respingere il risultato

Elvira Ragosta – Città del Vaticano

Cambia la maggioranza nel Parlamento venezuelano. Secondo quanto riferito dal Consiglio elettorale nazionale, la coalizione del Gran Polo Patriottico, che appoggia il presidente Nicolas Maduro, ha ottenuto il 67,7 per cento dei 5,2 milioni di voti finora scrutinati. Un voto su cui pesa il dato della bassa partecipazione: l’astensione è infatti stata del 69 per cento. Alianza Democratica, la coalizione dei partiti di opposizione al governo di Maduro che hanno partecipato alle elezioni, ha ottenuto circa il 18 per cento dei voti, Venezuela Unida registra poco più del 4 per cento e il Partido Comunista de Venezuela il 2,73 per cento. La restante parte dell’opposizione venezuelana, una galassia che comprende diversi partiti, ha deciso di boicottare l’appuntamento elettorale. Il Paese latinoamericano resta intanto stretto nella morsa della crisi economica e scoiale, con più di metà della popolazione in condizioni di povertà, l’inflazione che ha ormai raggiunto livelli record e un flusso migratorio che ha già visto oltre 4,5 milioni di persone oltrepassare il confine.

La nuova Assemblea nazionale

Non sono state ancora rese note le esatte distribuzioni dei 277 seggi del nuovo Parlamento unicamerale venezuelano che si insedierà il prossimo 5 gennaio e resterà in carica per il quinquennio 2021-2026. Dalle urne esce, comunque, un cambio di colore dell’Assemblea. Alle scorse elezioni del 2015 fu l'opposizione, allora unita, a sottrarla al Partito socialista unito del Venezuela e nel 2019 il leader dell’opposizione e del Parlamento, Juan Guaido, si è autoproclamato presidente ad interim del Paese, ottenendo il riconoscimento di una cinquantina di Stati occidentali.

Le dichiarazioni di Maduro

Il presidente della Repubblica Maduro parla di "chiara vittoria". "Oggi - ha dichiarato - tocca all'intero Venezuela vincere con un nuovo Parlamento, in pace. Sta arrivando un cambiamento positivo, di lavoro, di ripresa. Andiamo verso una ripresa del Paese, dell'economia e del superamento dell'embargo". Maduro ha anche chiesto che non ci siano interferenze negli affari del Paese.

 

L’opposizione e la contro-votazione

Buona parte dell’opposizione ha respinto la chiamata al voto. Juan Guaido definisce i risultati "una truffa” che si va ad aggiungere a "censura" e "diffusione del terrore". La parte dell’opposizione che fa capo a Guaido ha lanciato una sorta di referendum post elettorale, chiamando i venezuelani a una “consultazione popolare” che dovrebbe svolgersi da oggi fino al 12 dicembre. Tramite una app su internet o in postazioni fisiche previste in tutti i comuni alla popolazione, anche quella che si trova all’estero, viene chiesto di esprimere il proprio rifiuto per le elezioni di ieri e di dare mandato al tavolo dell’opposizione.

Le reazioni internazionali

Insoddisfazione anche da parte dell'Unione europea che lamenta mancanza di requisiti democratici per il voto e che giustifica l'assenza di osservatori. Così l'Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, all'ingresso del Consiglio Affari esteri in corso a Bruxelles. "Pare che l'affluenza sia stata assai bassa. Aspettiamo il risultato finale - ha aggiunto - e poi esprimeremo la nostra posizione".
Già ieri si sono registrati i primi commenti internazionali. Il Segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, ha parlato di "frodi”. “I risultati annunciati – ha twittato -  non rifletteranno la volontà del popolo venezuelano". Sulla setessa linea le dichiarazioni del ministro degli Esteri del Brasile, Ernesto Araujo.

La Chiesa venezuelana

L’esito elettorale preoccupa anche la Chiesa. Nei giorni scorsi, il Consiglio permanente della Conferenza episcopale venezuelana aveva previsto che l’appuntamento elettorale “lungi dal contribuire alla soluzione democratica della situazione politica che stiamo vivendo oggi" avrebbe probabilmente portato ad un aggravamento. I presuli  avevano anche invitato i cittadini a partecipare alla consultazione popolare proposta dall’opposizione. “Il popolo ha pieno diritto di esprimersi attraverso i canali legittimi garantiti dalla Costituzione, esprimendo la propria opinione come autentici soggetti sociali”. Ai leader politici e alle varie organizzazioni della società civile, l’appello dei vescovi è stato a continuare "a compiere sforzi congiunti per ripristinare i diritti democratici della nazione".

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07 dicembre 2020, 12:13