Crisi di Ceuta, Centro Astalli: la vera emergenza è quella dei migranti
Amedeo Lomonaco - Città del Vaticano
L'Europa non "si lascerà intimidire da nessuno", non si lascerà intimidire da chi strumentalizza la migrazione. A queste parole pronunciate dal vice presidente della Commissione Europea Margaritis Schinas, in riferimento alla situazione di questi giorni a Ceuta, si aggiungono quelle del premier della Spagna Pedro Sánchez secondo cui quella vissuta nell’enclave spagnola è “una grave crisi per la Spagna e per l'Europa". Nella enclave spagnola, situata nella costa settentrionale del Marocco, dopo giorni di tensione, il clima sembra più tranquillo. La polizia marocchina ha intensificato le operazioni di contenimento dei migranti che tentano di entrare in territorio spagnolo.
Una crisi senza precedenti
La crisi di Ceuta, infatti, non ha precedenti. Mai prima d'ora la Spagna aveva dovuto gestire un così alto numero di migranti, arrivati tutti insieme in un territorio che non supera gli 85mila abitanti. La foto del bambino salvato in mare ha commosso il mondo. Ritrae un agente della Guardia civil che salva un neonato da sicuro annegamento. "La vera emergenza da affrontare, ricorda padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli, è quella in cui si trovano i migranti che cercano di arrivare in Europa. È necessario un nuovo approccio. "Serve una radicale cambio di prospettiva: si attivino immediatamente – sottolinea padre Ripamonti - vie legali d'ingresso attraverso il reinsediamento e canali umanitari, una ripartizione equa dei migranti tra tutti i Paesi dell'Unione che avvenga con un meccanismo obbligatorio che impegni ciascuno a fare la propria parte".
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui