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Il portavoce dei talebani Mujahid annuncia il nuovo governo Il portavoce dei talebani Mujahid annuncia il nuovo governo 

A maggioranza pashtun il governo annunciato in Afghanistan

Il mullah Mohammed Hassan Akhund sarà il nuovo capo del governo a kabul. Nell'esecutivo altri leader del gruppo storico degli islamisti, alcuni dei quali da anni iscritti nella lista dei terroristi della comunità internazionale. Convocata una riunione Nato. Prospettive di dialogo devono essere ricercate considerando tanti possibili attori dello scenario geopolitico, come sottolinea l'esperto di relazioni internazionali Raffaele Marchetti

Michele Raviart e Fausta Speranza - Città del Vaticano

Consigliere politico del mullah Omar, governatore di Kandahar, ministro degli Esteri nel primo governo talebano dal 1996 e 2001 e considerato uno dei responsabili della distruzione dei Buddha giganti di Bamiyan, il mullah Mohammed Hassan Akhund è il primo ministro del governo provvisorio dell’Afghanistan, annunciato ieri dal portavoce degli islamisti che nelle scorse settimane hanno preso il potere rovesciando il governo dopo il ritiro delle truppe occidentali.

Alcuni nomi nella squadra di governo e nella lista terroristi

Un esecutivo composto in larga parte da uomini di etnia pashtun vicini al gruppo storico dei talebani e in cui il capo del governo non è l’unico a essere iscritto nella lista dei terroristi di Nazioni Unite, Stati Uniti e Regno Unito. Tra questi spicca il ministro degli Interni Sirajuddin Haqqani, leader della rete che porta il nome della sua famiglia e da sempre considerata il gruppo di contatto tra talebani e Al-Qaeda, su cui pende una taglia da 10 milioni di dollari per la responsabilità di un attentato kamikaze a Kabul nel 2008.

Baradar  vice 

Abdul Ghani Baradar. considerato il leader dei talebani, tra gli artefici della vittoria militare del 1996 e liberato dalla prigionia per condurre i negoziati con gli Stati Uniti a Doha, sarà vice del capo del governo in cui fanno parte anche il figlio del fondatore Omar, Mohammad Yaqoob, alla Difesa, e in cui il mullah Haibatullah Akhundzada, noto nella galassia jihadista sin dai tempi in cui al-Zawahiri era leader di Al-Qaeda, svolgerà le funzioni di emiro e di guida spirituale.

Riunione Nato

Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, partecipa ad una riunione virtuale dei ministri degli Esteri sull'Afghanistan, ospitata congiuntamente dal Segretario di Stato americano, Anthony Blinken, e dal ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas. Lo riferisce la Nato.

Le preoccupazioni di Onu e Stati Uniti

“Vogliamo buoni rapporti con tutti i Paesi”, ha affermato il portavoce Zabihullah Mijadid, ma le Nazioni Unite vorrebbero dal nuovo esecutivo  “impegni scritti”, soprattutto per quanto riguarda la ripresa degli aiuti alla popolazione e  la protezione del personale umanitario. Preoccupati per la scelta dei nuovi membri del governo e per l’assenza di donne anche gli Stati Uniti: “Giudicheremo i talebani dalle loro azioni, non dalle parole”, scrive il Dipartimento di Stato.

A maggioranza pashtun il governo annunciato ieri in Afghanistan. Il mullah Mohammed Hassan Akhund sarà il nuovo capo del governo a kabul. Nell'esecutivo altri leader del gruppo storico degli islamisti, alcuni dei quali da anni iscritti nella lista dei terroristi della comunità internazionale. Preoccupazioni da Onu e Usa. Della necessità di lasciare aperte prospettive di dialogo abbiamo parlato con Raffaele Marchetti, docente di relazioni internazionali alla Luiss:

Ascolta l'intervista con Raffaele Marchetti

Il professor Marchetti sottolinea che non si può immaginare una logica di conflitto e che dunque bisogna comunque cercare livelli possibili di dialogo. L'accordo che era stato raggiunto a Doha tra talebani e Stati Uniti - ricorda - prevedeva il ritiro degli Stati Uniti  che dunque non è stata solo una scelta di Biden e che peraltro è stato fatto. Prevedeva poi l'impegno da parte dei talebani di non apoggiare in nessun modo atti terroristici. Bisognerà innnanzitutto capire se le forze islamiste rispetteranno la parola data. Poi Marchetti fa un discorso a carattere geopolitico, citando l'influenza  che viene dal Pakistan ma anche il coinvolgimento a diverso titolo di vari Paesi dell'area e non solo, anche di India e Cina, per ribadire che sono tutti elementi che da una parte complicano lo scenario ma che possono allargare le prospettive di negoziazione. 

Due morti a Herat nelle proteste

Intanto non mancano nel Paese manifestazioni contro i talebani. Due i morti ed otto i feriti ad Herat mentre una folla è stata dispersa a Kabul, in quelle che sono state definite “manifestazioni illegali”. Appello alla comunità internazionale da parte del Fronte di resistenza del Panshir, che parla di attacchi deliberati su larga scala contro i civili nella valle recentemente conquistata dagli islamisti.

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08 settembre 2021, 10:32