Crisi Ucraina. Dispiegati 3000 soldati Usa nell’Est Europa. Mosca: passo distruttivo
Marco Guerra – Città del Vaticano
Il portavoce del Pentagono John Kirby ha spiegato che i 3.000 soldati Usa che verranno inviati in Germania, Polonia e Romania in risposta alle crescenti tensioni con la Russia fanno parte degli 8.500 entrati in stato di allerta e che nei prossimi giorni potrebbero esserci ulteriori spostamenti. "E' importante mandare un forte segnale non solo a Putin ma al mondo", ha detto, l’esponente della difesa americana.
Le mosse della diplomazia
La decisione degli Stati Uniti è stata accolta con favore dagli alleati europei: il presidente romeno Iohannis ha parlato di una "grande dimostrazione di solidarietà" e il segretario generale della Nato Stoltenberg di "segnale forte", ricordando il dispiegamento della portaerei Truman nel Mediterraneo. La Russia dal canto suo definisce questa decisione un passo ingiustificato e distruttivo che accresce le tensioni militari e riduce quelle politiche. Ma ieri è stata anche una giornata di intenso lavoro diplomatico. Macron e Biden si sono impegnati per una risposta coordinata e il presidente francese non ha escluso una visita in Russia per cercare una soluzione alla crisi ed ha posto come obiettivo la de-escalation delle tensioni. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha annunciato che incontrerà presto a Mosca il presidente Vladimir Putin. Nelle stesse ore il premier britannico Boris Johnson e Putin, nel corso di una telefonata, hanno concordato sulla necessità di una "risoluzione pacifica" per la crisi in Ucraina. Acqua sul fuoco è stata gettata anche dal portavoce della Casa Bianca Jen Psaki che ha annunciato che non sarà più usata la parola “imminente” in relazione ad una possibile invasione russa dell’Ucraina.
I timori della Russia
Sullo sfondo restano i timori per la decisione della Russia di ammassare oltre 100 mila soldati sul confine ucraino. Gli Stati Uniti e i loro alleati accusano Mosca di prepararsi a invadere l'ex repubblica sovietica che è orientata a proseguire un lento percorso di avvicinamento alla Nato e all’Unione Europea. Da parte sua la Russia afferma che le truppe sono state dispiegate nella risposta alle minacce di Stati Uniti e alleati.
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