Ucraina, Kiev sotto le bombe. Sanzioni Ue
Giancarlo La Vella Guglielmo Gallone – Città del Vaticano
È una città che soffre, Kiev, colpita nella notte e anche all’alba dai missili russi. La vita della popolazione è scandita dal suono delle sirene che avvertono dell’imminente bombardamento. Immediata la fuga di uomini, donne e bambini nei rifugi antiaereo. Drammatiche le parole del presidente Volodymyr Zelenski che confermano la presenza russa in città: “Forze nemiche sono entrate a Kiev, ma io resto qui". E ieri il capo dello Stato in un decreto, dopo aver già imposto la legge marziale, ha vietato agli uomini dai 18 ai 60 anni di lasciare il Paese, a significare che la scelta dell’Ucraina è quella della resistenza ad oltranza. Ma le operazioni russe si sono estese praticamente a tutto il territorio ucraino, riguardando in particolare la regione orientale del Donbass, mentre si registrano attacchi anche ad occidente vicino al confine con la Polonia. Bombardati aeroporti vicino Kiev e in altre regioni.
I pronunciamenti di Mosca
La Russia è pronta negoziare con l'Ucraina se "depone le armi". Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov questa mattina. La Russia continua a riconoscere Volodymyr Zelensky come legittimo presidente dell'Ucraina. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Interfax. E dal Cremlino arriva un commento alla decisione definisce una "vergogna" la decisione di togliere a San Pietroburgo la finale di Champions League. La Uefa stamane ha deciso infatti di spostarla a Parigi.
Attacco a Chernobyl
Inquietante la notizia dell’attacco di ieri a ciò che rimane della centrale nucleare di Chernobyl, tristemente famosa per l’incidente del 1986. Inizialmente si era parlato di bombardamenti sui depositi di scorie nucleari, poi quella che sembrava una tragedia nella tragedia è rientrata e le forze russe sembra abbiano sequestrato il personale tecnico dell’impianto. Il bilancio non ufficiale parla già di centinaia di vittime da una parte e dall’altra.
L’Ue unita nella condanna alla Russia
Scattano oggi le sanzioni a danno della Russia dell’Unione europea decise ieri nel Consiglio Europeo straordinario. Le sanzioni in essere includono misure finanziarie, come il divieto di rifinanziamento per banche e imprese pubbliche in Russia, e il blocco di nuovi depositi bancari verso istituti di credito dell'Ue; misure sul settore dell'energia; sul settore dei trasporti, il blocco dei finanziamenti per nuovi investimenti in Russia e misure di controllo delle esportazioni; la sospensione degli accordi dei visti per passaporti diplomatici e di servizio.
E ci si aspetta in giornata il pronunciamento del Consiglio di sicurezza Onu. Vertice straordinario anche a livello della Nato. Non si lascia intentata la via del dialogo: ieri il presidente francese Emmanuel Macron ha avuto un colloquio con Putin. Le sanzioni finanziarie europee colpiranno il 70 per cento del mercato bancario russo e le principali società di Stato. E trovano l’appoggio di Stati Uniti, Giappone, Taiwan e Corea del Sud. “Sono sanzioni massicce e mirate che mostrano quanto sia unita l'Unione Europea”: così la presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, al termine del Consiglio Europeo straordinario. Il presidente dell’organismo, Charles Michel, definisce le sanzioni “dolorose per Mosca”, aggiungendo che sono stati decisi aiuti umanitari per accogliere i rifugiati ucraini che, secondo le Nazioni Unite, sarebbero ora circa 100 mila. Al vertice europeo collegato, da remoto, anche il presidente ucraino Zelensky.
Il possibile inasprirsi delle sanzioni
Il governo britannico "lavora h 24" per cercare di ottenere l'espulsione della Russia dal cruciale sistema di pagamenti bancari internazionale Swift in risposta all'invasione dell'Ucraina. Lo ha rimarcato oggi alla Bbc il ministro della Difesa, Ben Wallace, confermando la posizione netta già espressa ieri al riguardo in Parlamento dal premier Tory, Boris Johnson, e sposata oggi pure dal leader dell'opposizione laburista, Keir Starmer. "Sfortunatamente - ha aggiunto Wallace - il sistema Swift non è tuttavia sotto il nostro controllo" e questa decisione non può quindi "essere unilaterale": perché se altri Paesi occidentalinon aderissero alla misura punitiva, Mosca potrebbe comodamente aggirarla anche per i pagamenti da e verso il Regno Unito tramite semplici triangolazioni. Secondo i media, in seno al G7 è la Germania a guidare il fronte di chi finora ha ha frenato sull'adozione di questasanzione aggiuntiva contro la Russia di Vladimir Putin. Si parla anche - lo ha spiegato il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi - di un secondo "pacchetto" di sanzioni che includa membri della Duma non ancora sanzionati.
Attesa per le decisioni di Onu e Nato
L'attenzione oggi è per il Consiglio di Sicurezza dell’Onu: si discute di una risoluzione per condannare l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca. Le Nazioni Unite chiederanno un ritiro immediato e incondizionato delle truppe russe. Sul fronte Nato, il presidente statunitense Joe Biden parteciperà in giornata al summit virtuale straordinario dell’alleanza transatlantica per fare il punto sulla situazione. Ieri il presidente francese Macron ha dichiarato di aver “avuto uno scambio con il presidente russo Putin, franco, rapido e diretto, su richiesta del presidente ucraino, Zelensky, per chiedere la cessazione dell'intervento militare" ma "per il momento non ha dato frutti”. Tuttavia, Macron ha precisato che “può essere utile lasciare aperta la strada del dialogo" con Putin.
La preoccupazione per i profughi
L'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati ha previsto che quattro milioni di persone potrebbero fuggire dall'Ucraina verso altri paesi "se la situazione dovesse peggiorare ulteriormente". Lo scrive il Guardian. L'Unicef , da parte sua, fa sapere che sta rafforzando la sua capacità di aiutare i rifugiati ucraini in Moldova, Romania e Polonia come "prima chiamata" e "ovviamente anche in Ungheria e Slovenia". L'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha denunciato gli arresti di circa 1.800 manifestanti contro la guerra in Russia e ha chiesto il rilascio di coloro che sono stati illegalmente detenuti per aver espresso opinioni.
L'intervento di Draghi nel parlamento italiano
"La crisi di portata storica che l'Italia e l'Europa hanno davanti potrebbe essere lunga e difficile da ricomporre. Il governo intende lavorare senza tregua, in stretto coordinamento con gli alleati, per dare ai cittadini le risposte che cercano in questo momento di grave incertezza". Lo dice il presidente del Consiglio dei ministri italiano Mario Draghi nell'informativa alla Camera. "Per farlo, è essenziale l'appoggio della maggioranza e dell'opposizione", avverte draghi sottolineando: "Davanti alle terribili minacce che abbiamo davanti, per essere uniti con l'Ucraina e con i nostri alleati dobbiamo prima di tutto restare uniti fra noi". Draghi sottolinea l'importanza di puntare a fonti rinnovabili ma non esclude interventi immediati. Spiega: "Per il futuro la crisi ci obbliga a prestare maggiore attenzione ai rischi geopolitici che pesano sulla nostra politica energetica, e a ridurre la vulnerabilità delle nostre forniture". Ma aggiunge: - "Potrebbe essere necessaria la riapertura delle centrali a carbone, per colmare eventuali mancanze nell'immediato. Il governo è pronto a intervenire per calmierare ulteriormente il prezzo dell'energia, ove questo fosse necessario".
Aggiornamento alle ore 11.45 del 25 febbraio 2022
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