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La bandiera dell'Iran e degli Stati Uniti - riprende a Vienna il negoziato sul nucleare (REUTERS) La bandiera dell'Iran e degli Stati Uniti - riprende a Vienna il negoziato sul nucleare (REUTERS)

Nucleare. A Vienna riparte il negoziato sugli accordi con l'Iran

Teheran conferma il ritorno al tavolo delle trattative, la ripresa dei negoziati è stata confermata anche dall'Unione Europea, mentre gli Stati Uniti avvertono: accordo urgente. Alberto Negri: si potrà arrivare ad un'intesa se Washington allenterà le sanzioni a Teheran

Emanuela Campanile e Giancarlo La Vella - Città del Vaticano 

La delegazione iraniana torna nella capitale austriaca per partecipare ai colloqui con Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna e Germania nell'ambito del Piano d'azione congiunto globale sul nucleare per rilanciare l'accordo del 2015. Presenza annunciata dal portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, e ripresa dei negoziati confermata dall'Unione Europea.

Ottavo ciclo d'incontri

L'obiettivo degli incontri, afferma Bruxelles, è quello di approfondire la possibilità di un nuovo impegno degli Stati Uniti nella partecipazione all'intesa e allo stesso tempo assicurare una piena ed effettiva applicazione dell’accordo da parte iraniana. Ed è in questa prospettiva che si inserisce la decisione da parte degli Stati Uniti di allentare le sanzioni all’Iran, per incoraggiare il Paese a fare dei passi avanti al tavolo dei negoziati e a rispettarne nuovamente l'accordo.

Un accordo urgente

L' accordo, afferma l'amministrazione Usa, è diventato "urgente" e deve rispondere "alle preoccupazioni chiave di tutte le parti", perchè, se non verrà concluso nelle prossime settimane, "i progressi nucleari dell'Iran renderanno impossibile il nostro ritorno" all'intesa. E' chiaro, afferma Alberto Negri, nell'intervista concessa a Radio Vaticana - Vatican News, che si potrà arrivare ad un accordo solo se ci saranno reciproche concessioni, a cominciare dall'allentamento delle sanzioni all'Iran imposte dagli Stati Uniti che, tra l'altro, non partecipano direttamente ai negoziati di Vienna, ricorda l'esperto di Medio Oriente, come invece stanno facendo, Russia, Cina, Francia, Germania e Gran Bretagna.

Ascolta l'intervista ad Alberto Negri

Altra questione decisiva è quella di riuscire, per garantire la sicurezza dell'Iran, a coinvolgere tutti i Paesi della regione medio-orientale. Molte delle Nazioni confinanti o nelle vicinanze dell'Iran - afferma Negri - hanno l'arma nucleare e Teheran chiede garanzie per la sua sicurezza. Solo allora si potrà stabilizzare la situazione nella regione. Altrimenti si rischia una nuova corsa al nucleare e questo non è auspicabile.

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08 febbraio 2022, 07:59