L'impianto chimico Azot a Severodonetsk, dove sono nascosti 1000 civili ucraini L'impianto chimico Azot a Severodonetsk, dove sono nascosti 1000 civili ucraini 

L’Ucraina chiede ancora armi per continuare a combattere

Senza tregua i combattimenti nel Donbass sullo sfondo di una crescente tensione internazionale, dopo che la autorità filo russe della Repubblica separatista di Donetsk hanno condannato a morte due combattenti britannici e un marocchino

Marco Guerra – Città del Vaticano

“Combatteremo fin quando ci saranno armi pesanti e artiglieria moderna: tutto ciò che abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere ai nostri partner”, così il presidente ucraino Zelenski nel suo consueto videomessaggio serale, nel 107.mo giorno di guerra, in cui parla anche di feroci combattimenti nel Donbass e accusa Mosca di voler distruggere ogni città. Parole che riecheggiano l’allarme lanciato poche ore prima dal vice capo dell’intelligence di Kiev, secondo il quale l’Ucraina sta perdendo in termini di artiglieria e dipende dai rifornimenti occidentali.

Colpite 295 strutture sanitarie

Sul terreno intanto gli ucraini segnalano il respingimento dei russi dal centro di Zaporizhzhia e sostengono che presto sarà liberata Melitopol. Mentre è ormai nelle mani russe la città di Severodonetsk, dove circa 1000 civili sono nascosti insieme a soldati ucraini nell’impianto chimico Azot. Truppe di Mosca che avanzano anche nel Donbass dove le autorità filo russe hanno condannato due combattenti britannici filo ucraini. Il sindaco di Mariupol parla di edifici abbattuti dai russi con all'interno ancora cadaveri, che finiscono in discarica con le macerie. E la guerra non risparmia le strutture civili, l’Organizzazione mondiale della sanità denuncia 295 attacchi all’assistenza sanitaria dall’inizio del conflitto.

 

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11 giugno 2022, 08:13