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Un gruppo di migranti salvati dalla SeaWatch lo scorso 23 luglio Un gruppo di migranti salvati dalla SeaWatch lo scorso 23 luglio 

Migranti: due bambini e un dodicenne muoiono di sete nel Mediterraneo

Nuova tragedia in mare. Sei le vittime di una nave partita dalla Turchia e rimasta in mare per due settimane senza ricevere soccorsi. 26 i sopravvissuti che si trovano ora negli hot spot in Sicilia. Nuovi sbarchi a Lampedusa

Michele Raviart - Città del Vaticano

Quindici giorni di traversata dalla Turchia all’Europa. Le scorte di cibo che finiscono dopo pochi giorni. Poi a scarseggiare è anche l’acqua e l’unica possibilità di bere è assumere quella del mare. Nessuna delle barche incontrate si ferma e solo una getta delle casse d’acqua in mare, ma i migranti non riescono a raggiungerle. Poi il salvataggio da parte della nave Arizona, partita dalla Turchia e diretta alla volta dell'isola di Malta, il trasbordo sull’unità della Guardia Costiera e l’arrivo ieri a mattina a Pozzallo, in Sicilia.

Una ragazza e una bambina ricoverate a Malta

Sono ustoniati dal sole e in pessime condizioni di salute i ventisei sopravvissuti a questa odissea, che ora si trovano nell’hot spot del porto siciliano. Una ragazza e una bambina sono state invece trasportate in elicottero in un ospedale di Malta in gravi condizioni, ma si stanno riprendendo. Sei le persone che non ce l’hanno fatta, morte di stenti per la fame e la sete. Tra queste, due bambini di uno e due anni e un ragazzo di 12, oltre alla nonna di uno dei minori, un’altra madre e un adulto. 

Unhchr: è necessario un meccanismo di soccorso tempestivo ed efficiente

“Questa inaccettabile perdita di vite umane e il fatto che il gruppo abbia trascorso diversi giorni alla deriva prima di essere soccorso, evidenziano ancora una volta l’urgente necessità di ripristinare un meccanismo di ricerca e soccorso tempestivo ed efficiente, guidato dagli Stati nel Mediterraneo, ha affermato Chiara Cardoletti, rappresentante dell’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati in Italia.

Sant'Egidio: l'Europa non può voltare le spalle a chi muore di fame e sete 

"Le tragedie del mare sono tutte terribili, ma non sono tutte uguali". In un comunicato la Comunità di Sant'Egidio esprime profondo dolore per quanto accaduto. "Quelle di questi giorni - si legge nel testo - raccontano di una vera e propria tortura subita da vittime innocenti di situazioni insostenibili che costringono alla fuga dal proprio Paese: le guerre, i disastri ambientali, il terrorismo, la negazione di un futuro vivibile".  "L'Europa - prosegue il comunicato - non può voltare le spalle di fronte a migranti che muoiono di fame e di sete. Occorre invece agire con urgenza". Occorre prima di tutto salvare le persone in pericolo, si legge, e poi trovare soluzioni e la Sant'Egidio ripropone ancora una volta il modello dei corridoi umanitari, le quote di reinsediamento per i profughi richiedenti asilo e ingressi regolari per motivi di lavoro "di cui l'economia italiana ha estremante bisogno".

Save the Children: i bambini ancora una volta vittime dell’indifferenza

Sgomento per la morte delle 6 persone sul barcone giunto a Pozzallo, tra cui bambini "vittime dell'indifferenza", viene espresso anche da Save the Children. L'Organizzazione chiede alle istituzioni italiane ed europee l’attivazione di un sistema strutturato e coordinato di ricerca e soccorso in mare e di canali legali e sicuri di accesso all’Europa, perchè "chi scappa da conflitti, violenze e povertà estreme non può continuare a perdere la vita nel Mediterraneo". Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children afferma, inoltre, che "è necessario garantire che le navi che operano nel Mar Mediterraneo, anche mercantili o di organizzazioni non governative, non incontrino alcun ostacolo quando soccorrono e sbarcano le persone in difficoltà”. 

Quasi 800 persone in attesa di un porto sicuro

Intanto sono 765 i migranti a bordo delle navi “SeaWatch 3”, “SeaEye4” e “Humanity1”, che si trovano nel Mediterraneo e chiedono un porto sicuro, mentre Alarm Phone, che si occupa di segnalare le persone in pericolo in mare, ha dato l’allerta per un barcone con 250 persone a bordo, tra cui 80 bambini, proveniente dal Libano. L’imbarcazione è senza carburante, mentre cibo e acqua sono finiti da tre giorni. Secondo quanto scrive chi si trova a bordo, una neonata di tre mesi sarebbe morta di sete.

Nuovi sbarci in Sicilia

Nell’isola di Lampedusa nelle ultime ore sono sbarcate 550 persone a bordo di dodici diverse imbarcazioni. I migranti sono in maggioranza cittadini di Bangladesh, Pakistan ed Egitto. Nel siracusano, nei pressi di Augusta, sono arrivate poi altre 234 persone, tra cui undici minori non accompagnati.

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13 settembre 2022, 12:21