Ucraina: si conclude la farsa dei referendum russi nei territori occupati
Emanuela Campanile - Città del Vaticano
Per le autorità separatiste è valido, per Kiev, Europa, Usa e gran parte della comunità internazionale si tratta di una vera farsa e di una lesione del diritto di sovranità dell'Ucraina sui territori occupati militarmente dall'esercito russo. Il risultato del referendum sull’adesione del Donbass alla Russia è oggi al suo ultimo giorno e si teme che esso possa scatenare ulteriori violenze in quei territori in cui si è votato sotto la minaccia delle armi.
La riposta di Kiev
Se le autorità russe e filo russe cantano già vittoria, il presidente ucraino Zelensky, in un'intervista alla Cbs, avverte: questa iniziativa "renderà impossibile pensare a qualsiasi negoziato o a tentativo diplomatico con Putin ”. Conseguenza di cui il presidente della Federazione russa è consapevole, e che, aggiunge Zelensky, è quindi “un segnale molto pericoloso che ci dice che il capo del Cremlino non porrà fine a questa guerra".
A migliaia lasciano la Russia
Ma sul fronte interno russo, il mare è agitato per il presidente Putin che deve far fronte alle proteste di migliaia di persone dopo il suo ordine di reclutamento forzato di 300 mila riservisti. Oltre i disordini a Mosca, proteste e arresti si sono verificati anche in alcune regioni - come il Daghestan - abitate da minoranze etniche. Di fronte a questo caos, il Cremlino ha ammesso che sono stati commessi "errori", ma che ora la situazione sta migliorando. Intanto, secondo Novaya Gazeta Europe, oltre 260 mila persone sono già fuggite dalla Russia.
La protesta ufficiale del Giappone
Intanto l'ambasciata del Giappone ha presentato una protesta ufficiale al ministero degli Esteri russo dopo la detenzione del console giapponese, Motoka Tatsunora, a Vladivostok. Negata ogni accusa di spionaggio, il Paese del sol levante ha puntato il dito contro le autorità di Mosca per aver interrogato il console con modalità abusive. Tokyo ha chiesto scuse ufficiali e misure per evitare che situazioni del genere si possano ripetere in futuro. Il funzionario è stato intanto rilasciato e il Giappone si è unito ad altre nazioni del Gruppo dei Sette nell'avviare un programma di sanzioni alla Russia per la guerra scatenata contro l'Ucraina.
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