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 Vladimir Putin nel discorso televisivo alla nazione Vladimir Putin nel discorso televisivo alla nazione 

Russia, Putin annuncia la mobilitazione parziale dei riservisti

In un discorso alla nazione, il presidente russo esprime pieno sostegno ai referendum sull’annessione dei territori occupati dalle truppe di Mosca e delle repubbliche separatiste di Lugansk e Donetsk. Il Parlamento russo inasprisce le pene per i renitenti alla leva. Il ministero della Difesa annuncia la chiamata di 300 mila riservisti

Marco Guerra – Città del Vaticano

Al via da oggi la "mobilitazione parziale" dei riservisti in Russia: lo ha annunciato il presidente russo, Vladimir Putin, in un discorso televisivo alla nazione, in cui ha giustificato la decisione con l'obiettivo "di difendere il nostro territorio, il nostro Paese". Dopo l’annuncio del Cremlino, il ministro russo della Difesa, Sergei Shoigu, ha riferito che saranno mobilitati 300mila riserviti.

Obiettivo liberazione di tutto il Donbass

Putin ha detto poi che "l'obiettivo dell'Occidente, che non vuole la pace in Ucraina, è l'indebolimento e la distruzione della Russia" come già avvenuto con l'Unione Sovietica. Riferendosi all'attacco all'Ucraina, Putin ha aggiunto che "gli obiettivi principali dell'operazione speciale rimangono invariati", una operazione che "era necessaria” per “liberare il Donbass, oggi quasi completamente liberato". Il presidente russo ha poi fatto riferimento all’uso di armi atomiche, affermando che è un ricatto avanzato dall’Occidente. “Ma all'Occidente dico – ha detto ancora Putin - abbiamo tantissime armi con cui rispondere. E useremo ogni strumento per difendere il nostro popolo"

I referendum di annessione alla Russia

Il capo del Cremlino ha quindi ribadito il "sostegno ai popoli" delle quattro regioni che terrano un referendum per l'annessione a Mosca. Ieri infatti le due repubbliche separatiste di Lugansk e Donetsk hanno annunciato le date della consultazione popolare per l’annessione alla federazione russa. Si voterà dal 23 al 27 settembre nelle repubbliche filorusse, ma anche nelle regioni di Zaporizhzhia e Kharkiv. Sempre ieri la Camera bassa del parlamento russo ha approvato una serie di provvedimenti che rafforzano le pene in tempo di guerra con l'applicazione della legge marziale e in particolare anche contro i renitenti alla leva. Intanto, la ferma condanna dei referendum, definiti illegali, arriva praticamente da quasi tutta comunità internazionale. L’alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri, Joseph Borrell, sostiene che violano la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina.

L’assemblea dell’Onu

Nel frattempo oggi si apre a New York la seconda giornata dell’Assemblea generale dell’Onu, tornata in presenza dopo la pandemia. I discorsi più attesi sono quelli del presidente Usa, Joe Biden, e dell’Iraniano, Ebrahim Raisi. Ieri il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha parlato di tempesta perfetta, riferendosi alle diverse crisi economiche, politiche e climatiche in atto. Il premier Italiano, Mario Draghi, ha poi chiesto all’Europa di fare di più sul fronte energetico. Numerosi leader, tra cui il premier giapponese Fumio Kishida hanno condannato l’invasione russa dell’Ucraina. E oggi è in programma anche il discorso di Volodimyr Zelensky, capo dello Stato ucraino, che interverrà con un video messaggio che verrà proiettato al Palazzo di Vetro

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21 settembre 2022, 09:30