Cinquant'anni di Focsiv, il volontariato cristiano rinnova l'impegno in oltre 80 Paesi
Marco Guerra e Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
Oltre 28mila volontari che fanno parte di novantaquattro Ong, presenti in circa 80 Paesi del mondo di tutti i continenti. Questi sono i numeri con cui Focsiv, Federazione degli Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario, celebra il cinquantesimo anno di attività con un ricco calendario di iniziative.
Il 29.mo premio del Volontariato
Si parte questo sabato a Roma con l’evento Focsiv verso i prossimi cinquant'anni; un pomeriggio che sarà aperto dal Workshop Essere umani, esseri umani. Alla ricerca di un equilibrio, sopra la follia, a cui seguirà il 29.mo Premio Volontariato Internazionale, durante il quale saranno consegnati tre riconoscimenti: quello del Volontario Internazionale 2022, quello del Volontario del Sud 2022 e il Difensore dei Diritti Umani 2022. L’iniziativa si chiuderà con una vera e propria Festa del 50.mo della fondazione della Federazione.
Le iniziative in programma
Le iniziative per i tanti anni di attività della Federazione proseguiranno anche nei due giorni successivi. Domenica 13 novembre sarà la volta dell’Assemblea generale dei Soci della Federazione e la celebrazione della Santa Messa, da parte di monsignor Luigi Bressan, rappresentante della CEI presso Focsiv. Lunedì 14 novembre, alle 15 a Villa Pamphilj a Roma sarà piantato un ulivo nel Giardino dei Giusti dell’Umanità, alla presenza dell’assessore capitolino all’Agricoltura, all’Ambiente e al Ciclo dei rifiuti, Sabrina Alfonsi. Un albero dedicato alla Cooperazione Internazionale, ai tanti uomini e donne che quotidianamente sono impegnati in tante parti del mondo come costruttori di pace e a tutti coloro che, in questi anni, hanno perso la vita per questa vocazione.
L’obiettivo di Focsiv
Focsiv è stata fondata nel 1972, per contribuire alla lotta contro ogni forma di povertà ed emarginazione, a tutelare la dignità umana e l’affermazione dei diritti umani e a promuovere la crescita delle comunità e istituzioni locali, in coerenza con i valori evangelici e la Dottrina sociale della Chiesa.
Borsotto (presidente Focsiv): continuare ad essere prossimi
“I cinquant’anni sono un traguardo importante che viviamo come un momento di ringraziamento nei confronti di uomini e donne della cooperazione internazionale che cinquant’anni fa decisero di camminare insieme per valorizzare al meglio il loro impegno, hanno capito prima degli altri che il mondo sarebbe stato più piccolo e interconnesso”. Questo lo spirito della ricorrenza spiegato dalla presidente della Focsiv, Ivana Borsotto, che afferma che l’obiettivo delle Federazione è “continuare ad essere prossimi delle periferie più abbandonate, dei villaggi più lontani e dei conflitti più feroci, sempre con il sorriso e la speranza”.
Sostenere i processi di sviluppo
Secondo Borzotto, in questi cinquant’anni il mondo della cooperazione e la solidarietà hanno richiesto sempre più capacità e professionalità perché ha realizzato quello che ha chiesto Papa Francesco, “ovvero di non essere dei palliativi ma di incidere sulle cause”. La presidente di Focsiv porta quindi come esempio il fatto che ogni scuola o ospedale realizzati sono inseriti nel sistema sanitario e scolastico di quel Paese, perché la cooperazione appoggia processi di sviluppo che vedono protagoniste le popolazioni locali. In questa cornice essere cristiani è un valore aggiunto: Borzotto ricorda infatti il dovere essere quel granello di senape che produce speranza come dice il Vangelo. “Dobbiamo confrontarci con la natura umana – afferma– siamo capaci di tutto il male o il bene del mondo, sta a noi decidere se vogliamo fermarci e cambiare la nostra vita, chi ha fiducia nel futuro ha fiducia in sé stesso”. Infine la presidente parla del cosiddetto impegno della porta accanto che si affianca alla storica cooperazione internazionale portata avanti da Focsiv: “Durante la pandemia i nostri organismi hanno convertito i loro progetti e si sono impegnati anche nelle comunità italiane; abbiamo due punti di riferimento la Laudato sì e la Fratelli Tutti, queste encicliche ci indicano cosa si deve fare in Italia e negli 80 Paesi in cui operiamo”.
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